Zverev: "Sinner ci metterà poco per tornare ai livelli di Melbourne. Non vedo l'ora di risfidarlo, magari già a Roma"
TENNIS - In un'intervista a "La Repubblica" Sascha Zverev racconta le difficoltà incontrate dopo la sconfitta a Melbourne patita contro Jannik Sinner e in merito al rientro del numero uno fra un mese a Roma evidenzia: "Tre mesi di stop, non per infortunio: sono tutto sommato pochi, gli basterà pochissimo per tornare al livello di gioco mostrato agli Australian Open".
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La campagna oltreoceano di Sascha Zverev è stata un’autentica caporetto e la speranza è che il ritorno nel Vecchio Continente e all’adorata terra rossa possa far ritrovare al tedesco quel tennis convincente che gli aveva permesso a Melbourne di qualificarsi alla finale nel primo Slam dell’anno. Il tedesco dopo la sospensione di tre mesi comminata a Jannik Sinner, avrebbe avuto la chance – al pari di Alcaraz – di dare l’assalto al trono ma ha fallito biecamente, riuscendo a rosicchiare appena 250 punti e collezionando una serie di sconfitte che ne hanno minato le certezze e le psiche. Per questo nel corso di un’intervista al quotidiano "La Repubblica", ammette di invidiare un po’ il numero uno del mondo che – a causa dell’accordo stipulato con la Wada – ha potuto anche far altro e non giocare per forza a tennis...
"Dopo Melbourne, mi sono portato il fardello della delusione in America Latina. Avrei voluto riposare, ma gli affari sono affari: il tennis è il mio lavoro, gli appuntamenti erano programmati da tempo e non potevo tirarmi indietro. Ma ora che ho avuto modo di rientrare a Montecarlo, dormire di nuovo nel mio letto e sono riuscito a trascorrere momenti importanti con la mia famiglia e la mia bambina, che è la cosa più bella che ho. Mi sento fresco e pronto, ora sì, a ripartire".
"Spero di sfidare Sinner a Roma, credo gli basterà poco per tornare al livello di Melbourne"
"Che Sinner vedremo fra un mese? Più forte di prima credo sia impossibile: ha cominciato la stagione come l’aveva chiusa, da numero 1. Tre mesi di stop, non per infortunio, attenzione, sono tutto sommato pochi: ha potuto ricaricare le pile e si è allenato nei dettagli, perfezionando colpi e movimenti. Gli basterà pochissimo per tornare al livello di Melbourne. Gli Internazionali d’Italia? Roma è l’Europa. L’architettura, la storia, le bellezze naturali. Poi, la passione del pubblico: per il tennis, e per lo sport in generale. Sono stato il più giovane tennista di questo secolo, dopo Nadal, a vincere gli Internazionali, ce l’ho fatta di nuovo nel 2024. Resto concentrato soprattutto sul Roland Garros, ma Roma è uno dei miei obiettivi della stagione e confesso di non vedere l’ora di risfidare Sinner. Speriamo a Roma, in finale".
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"Paura di essere l’eterno secondo? L’unica mia paura è quella per i ragni"
"Siamo in 4, sullo stesso piano. Il fatto è che lo scorso anno è stato un po’, come dire, strano: nella seconda parte ho giocato in maniera orribile, Alcaraz ha avuto degli alti e bassi mentre Jannik è stato costante: ma siamo lì, insieme a Djokovic. Basta poco per cambiare gli equilibri. La maledizione negli Slam? Ho un’unica paura i ragni...".
"Prize money più alti e un cambio di governance, ecco cosa penso..."
"Mi sembra giusto che si cerchi una soluzione: mi rendo conto che non possiamo chiedere il 50% come fanno gli atleti della Nba o di altri sport Usa, ma è chiaro che meritiamo qualcosa di più. Ci siamo mossi formalmente, speriamo di trovare presto un accordo".
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