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Un 2016 al alto livello per l’Italia, ma è mancato l’acuto nel momento più importante

DaOAsport

Pubblicato 24/12/2016 alle 10:42 GMT+1

Dal nostro partner OAsport.it

Tiro con arco femenino

Credit Foto AFP

Si sta per chiudere un 2016 di altissimo livello per il tiro con l’arco italiano, dove sono arrivate molte vittorie, molti ottimi piazzamenti, ma anche dove è mancato l’acuto nell’occasione più importante, quella delle Olimpiadi di Rio de Janeiro, chiuse con buoni risultati, ma con zero medaglie.
Un anno iniziato in modo molto prolifico, con i Mondiali indoor di Ankara (Turchia) che hanno visto il Tricolore salire per ben cinque volte sul gradino più alto del podio, grazie ai successi negli juniores di David Pasqualucci e dei team, oltre quelli seniores nel compound di Irene Franchini e della squadra maschile. Tra le note positive anche il bronzo di Claudia Mandia nel ricurvo, segnale di una buonissima condizione in vista proprio dell’appuntamento a cinque cerchi.
In Brasile è grande Italia, con la gara individuale maschile che ha visto uno strepitoso David Pasqualucci nel ranking round, con il 20enne laziale capace di piazzarsi in terza posizione, con Mauro Nespoli sedicesimo. Nel tabellone, tuttavia, Pasqualucci si è fermato ai sedicesimi per mano dello spagnolo Antonio Fernandez, mentre Nespoli si è spinto fino ai quarti, prima della sconfitta contro il francese Jean Charles Valladont, futura medaglia d’argento. Non va meglio nella gara a squadre, con gli azzurri eliminati ai quarti di finale dalla Cina, dopo un terzo posto nel ranking di entrata, con le donne che hanno lasciato il main draw solamente in semifinale, perdendo poi contro Taiwan nella finale per il bronzo.
Molte soddisfazioni arrivano anche dal compound, con Sergio Pagni capace di aggiudicarsi la gara di Coppa del Mondo di Medellìn, mentre Marcella Tonioli è salita sul gradino più alto del podio nelle finali di Odense.
Il 2017 sarà dunque un anno molto importante, dove servirà iniziare nel migliore dei modi il quadriennio olimpico, partendo proprio dalle giovani leve, che proseguiranno il loro processo di crescita nella strada che porta a Tokio 2020.
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