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Cainero: "Felicissima per Diana Bacosi. Questo argento vale come un oro"

DaLaPresse

Aggiornato 12/08/2016 alle 23:54 GMT+2

La vicecampionessa olimpica italiana racconta questo trionfo: "Sono felicissima, questo argento vale come un oro per me. E sono felice per Diana, per tutti i sacrifici fatti. Ho deciso di riprendere quando il bambino aveva quattro mesi, in accordo con mio marito ho detto 'tentiamo di andare a Rio'. La medaglia l'ho sognata, l'ho preparata, ed è arrivata"

Chiara Cainero, Skeet, Italia, LaPresse

Credit Foto LaPresse

Se sono delusa? Sono felicissima, questo argento vale oro per me. E sono felice per Diana, per tutti i sacrifici che ha fatto, le fatiche. Siamo contente tutte e due.
Così Chiara Cainero ha commentato il secondo posto ottenuto nella finale del tiro a volo femminile, specialità skeet, ai Giochi di Rio. La friulana è stata battuta nella sfida per l'oro dalla connazionale Diana Bacosi.
Gli errori in finale? Questo cambio di regolamento è particolare, si azzera tutto. Sono arrivati, prima ho fatto 16, poi sono arrivati due errori, ho cercato di tirare avanti. Non sapevo nemmeno Diana come stessa andando. Va bene così. Più difficile affrontare un'italiana? Prima della finale eravamo felicissime, ci siamo dette che comunque sarebbe andata andava benissimo così.
Cainero ha analizzato il percorso che l'ha portata a Rio da madre di un bimbo di due anni:
E' stato un quadriennio diverso rispetto a quelli precedenti, c'è stata una gravidanza e un bambino che ho lasciato a casa. Non è stato semplice gestire tutto quanto e concentrarsi nel migliore modo. Però a casa ho tanti che mi aiutano, i nonni, mio marito... Ho deciso di riprendere quando il bambino aveva quattro mesi, in accordo con mio marito ho detto 'tentiamo di andare a Rio'. La medaglia l'ho sognata, l'ho preparata, ed è arrivata. Puntavo alla finale. Se per le donne con un doppio ruolo è più difficile questa vita? Per le donne che sono mamme sicuramente sì. Nella squadra italiana ci sono delle mamme, ma se siamo messe nella giusta condizione organizzativa alla fine le donne ce la fanno a gestire un po' tutto. Anche se nelle camere d'albergo siamo da sole, e a volte non riesci nemmeno a vederli su Skype perché ti mancano. Non è facile. Anche se piccoli i bambini in un certo senso capiscono.
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