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Coronavirus, il nuovo DPCM è ufficiale: stop all'attività di piscine e palestre, non si può sciare

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Aggiornato 26/10/2020 alle 11:55 GMT+1

Il Governo ha dato via libera al testo definitivo del nuovo DPCM già svelato sabato e in vigore da lunedì 26: stop dunque - di nuovo - a piscine e palestre.

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Credit Foto Getty Images

"Sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per quelli con presidio sanitario obbligatorio o che effettuino l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi": è questo quanto si legge nel nuovo DPCM a proposito dell'attività sportiva che coinvolge tutti gli italiani.
Ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento
E' stato dunque ufficializzato il testo del nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, già svelato da anticipazioni nella giornata di sabato e temporaneamente rinviato per una riunione urgente con i capi delegazione delle Regioni.

L'impatto sullo sport

Il decreto entra in vigore lunedì 26 e, salvo nuove integrazioni e/o modifiche, sarà esecutivo fino al 24 novembre.
Dopo la riunione, dalla ratifica per quanto riguarda le attività sportive questo è ciò che emerge, ossia che palestre e piscine non potranno più svolgere la loro programmazione, mentre si preserva la praticabilità degli sport all'aperto, nel rispetto comunque delle norme anti-assembramento. Vengono salvate, dunque, attività come la corsa all'aperto. Si temeva invece che un giro di vite venisse dato anche all'incipiente stagione invernale, e il testo definitivo lo conferma:
"Sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici; gli stessi possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali ed internazionali o lo svolgimento di tali competizioni. Gli impianti sono aperti agli sciatori amatoriali solo subordinatamente all'adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate dal Comitato tecnico-scientifico, rivolte ad evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti".
Si potrà sciare amatorialmente, dunque, soltanto con l'autorizzazione del Comitato tecnico-scientifico e con la garanzia delle dovute misure di sicurezza, quindi sostanzialmente servirà una deroga.

Le altre categorie

Nel decreto sono stati inseriti altri punti, discussi con le Regioni, e rientra in vigore la didattica a distanza per oltre il 75% nelle scuole secondarie (superiori e università), ma anche la ristorazione subisce una nuova frenata:
"Le attività dei servizi di ristorazione (tra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5 fino alle 18; il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi; dopo le ore 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico; resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati; resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 24 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze".
Salvata dunque, dopo lunga discussione con le Regioni, l'apertura degli esercizi di ristorazione nei weekend, quando inizialmente si parlava di una chiusura totale, ma non è stata accolta la richiesta di apertura prorogata fino alle 23. Chiuse anche le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò; Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all'aperto.
Rimane libero lo spostamento tra Regioni, contrariamente a quanto ventilava la bozza, ma è comunque "fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi".
Intaccata anche la sfera personale: vietate feste e sconsigliate visite a non conviventi: "Restano comunque sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all'aperto o al chiuso. Sono vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto, ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose. Con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza. Sono vietate le sagre, le fiere di qualunque genere e gli altri analoghi eventi".
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