Governo, palestre e piscine: le regole per la riapertura. Dal Cts c'è l'ok al protocollo anti-Covid
Aggiornato 09/02/2021 alle 18:04 GMT+1
SPORT - Il Cts ha validato le norme per la possibile riapertura di palestre e piscine nelle prossime settimane. Ora toccherà al presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi decidere se e quando firmare un nuovo provvedimento che preveda la riapertura magari già dal 6 marzo, quando scadrà il Dpcm firmato da Conte. Dai 10 mq in vasca al divieto di utilizzo delle docce, cosa dice il protocollo.
Dopo il benestare alla riapertura degli impianti sciistici nelle prossime settimane anche piscine, palestre ed impianti sportivi potrebbero riaprire i battenti. Il Comitato Tecnico Scientifico ha dato il proprio via libera alle regole proposte dal Ministero dello Sport e ha stabilito che a ripartire per primi saranno gli sport individuali, seguiti da quelli di squadra e, successivamente, da quelli di contatto. La data, al momento più probabile, resta l’attuale scadenza del dpcm firmato lo scorso 16 gennaio dall’ex premier Giuseppe Conte e in vigore fino al 5 marzo.
Palla al premier incaricato Mario Draghi
Sarà però compito del Presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi decidere se e quando firmare un nuovo provvedimento che preveda la riapertura con le regole circoscritte da Ministero e Cts nel quale si sottolinea una certa apprensione per le “aggregazioni tra persone all’interno degli impianti sportivi, soprattutto in ambienti chiusi e confinati” ma pure la chiara consapevolezza della necessità di garantire “il ritorno alla fruizione delle attività fisiche, soprattutto nei soggetti in età evolutiva e negli individui con patologie croniche e negli anziani, nei quali il benessere psico-fisico acquisisce una dimensione fondamentale sullo stato di salute”.
Dal divieto di utilizzo delle docce ai 10 mq di vasca a persona per nuotare: le raccomandazioni del Cts
Il protocollo approvato dal Comitato tecnico scientifico, secondo quanto trapela, dispone la chiusura degli impianti solo in regime di zona rossa, mentre in zona arancione oltre allo sport all’aperto “sono consentite nelle palestre, piscine e tensostrutture le attività sportive di base individuali, anche acquatiche, e le attività sportive dilettantistiche non di squadra o di contatto; gli allenamenti per le attività sportive di contatto e per gli sport di squadra esclusivamente se svolti in forma individuale, nel rispetto del distanziamento e del divieto di assembramento. Consentite anche le attività sportive e di danza indirizzata ai bambini in età scolare, in coerenza con l’apertura delle scuole”. In zona gialla saranno consentiti anche “gli allenamenti per gli sport da contatto e di squadra dilettantistico e di base”.
Il documento prevede che sia sempre mantenuta una distanza interpersonale “non inferiore a 2 metri”. Per le piscine il CTS stabilisce che ogni persona debba avere “10 metri quadrati per nuotare a disposizione” (tradotto: cinque bagnanti per una corsia standard di 25×2 metri). In caso di manifestazioni sportive che prevedano una premiazione, invece, il Cts chiede che siano coinvolte solo le persone strettamente necessarie (no ad ospiti, autorità, ecc.) e che “i premi devono essere sanificati, sistemati su una piattaforma e presi direttamente dagli atleti”.
Grande attenzione anche alla sanificazione di attrezzi e materiali “dopo ogni utilizzo”, il divieto di utilizzare le docce, bere da bicchieri o bottiglie monouso o personali, l’obbligo per gli operatori di indossare correttamente la mascherina, oltre a una serie di prescrizioni individuali come il riporre gli indumenti utilizzati per l’attività fisica in borse personali o l’avvertenza a utilizzare (se possibile) tappetini propri prima dell’attività fisica.
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