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SOS dello sport sul tema infrastrutture: sollecitato l'intervento del premier Draghi

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DaEurosport

Aggiornato 11/03/2021 alle 10:01 GMT+1

SPORT - L'Italia pensa all'organizzazione dei Mondiali 2030, ma potrà avanzare la sua candidatura solo con un rinnovamento generale. Malagò, Gravina e Dal Pino scrivono a Draghi: "Urge un piano di riqualificazione. C'è troppa burocrazia."

Giovanni Malagò, Presidente Coni, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Giovanni Malagò, Gabriele Gravina e Paolo Dal Pino tornano alla carica con il premier Mario Draghi - che ha la delega allo sport - sottolineando la precaria situazione delle infrastrutture sportive italiane. "Si tratta di un freno allo sviluppo e alla crescita del sistema nel suo complesso. Ciò che troviamo ancora più increscioso, se non addirittura nocivo, è la continua insicurezza sulle procedure in argomento che condiziona e scoraggia qualsiasi investimento nel settore".
Siamo in condizioni decisamente critiche.
L'esempio è quello del centro sportivo della Fiorentina: il Viola Park, pensato nel comune di Bagno a Ripoli. "Nel calcio sono diversi gli investimenti che rischiano di essere vanificati dalla burocrazia e dall'ostruzionismo autolesionistico di associazioni che non riconoscono la legittimità delle procedure stabilite per legge. Il Governo deve essere coinvolto su un piano di riqualificazione dell'impiantistica sportiva, magari trovando un riconoscimento nel Recovery Plan di prossima definizione, che consenta all'Italia di avvicinarsi agli standard europei".
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