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Gwangju saluta le Universiadi con una cerimonia scintillante

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Aggiornato 15/07/2015 alle 10:48 GMT+2

L'Italia chiude l'avventura coreana con 11 medaglie d'oro, 15 d'argento (l'ultima nella pallanuoto maschile) e 18 di bronzo. Appuntamento a Taipei nel 2017

La cerimonia di chiusura delle Universiadi estive 2015

Credit Foto Eurosport

Con una cerimonia scintillante e ricca di momenti spettacolari, si è chiusa l’edizione numero ventotto della Universiadi estive, nella serata del 14 luglio al Gwangju Universiade Main Stadium. Un evento di oltre due ore, organizzato senza intoppi dai due direttori, Myungsung Park e Taewook Kim che è riuscito a collegare una parte istituzionale legata alla FISU alla parte legata alla cultura e alla tradizione del paese che l’ha organizzata, la Corea del Sud. Il titolo ‘Sharing the Light’ è parso davvero azzeccato, per l’insieme di luci e colori che hanno salutato quest’edizione.
Toccante il saluto del presidente FISU, Claude-Louis Gallien, che ha ringraziato il comitato organizzatore e l’amministrazione della città di Gwangju per la passione con cui si sono dedicati a quest’evento: “Stanotte è nata una nuova stella, una stella scintillante, la splendente Shepherd's Star, la stella della leggendaria Universiade di Gwangju!”. A seguire è stata la volta del passaggio di consegne tra il Primo ministro sudcoreano Hwang Kyo-ahn ed il sindaco di Taipei City, che ospiterà l’edizione 2017 delle Universiadi e che ha ricevuto la bandiera della FISU come simbolico testimone verso il futuro.
Numeri davvero impressionanti, quelli che hanno caratterizzato l’Universiade coreana: qualcosa come 10,711 partecipanti di cui 7,374 atleti (4,223 uomini e 3,151 donne) con 3,337 arbitri (2,619 uomini e 718 donne) a rappresentare ben 137 paesi. I record di medaglie di quest’edizione a livello individuale sono della nuotatrice statunitense Shannon Vreeland (USA) con quattro ori ed un bronzo, della coreana Yeon Jae Son nella ginnastica ritmica (tre ori e due argenti) e del cinese Haoran Yang, che nel tiro ha conquistato tre ori, un argento e un bronzo.
Un medagliere che ha visto il trionfo dei padroni di casa della Corea del Sud a livello di medaglie d’oro (ben 47) mentre complessivamente la Russia ha superato tutti, con 122 medaglie (contro le 108 dei coreani). Podio completato dalla Cina davanti al Giappone e settimo posto per la spedizione italiana, che ha chiuso l’avventura delle Universiadi con 43 medaglie, 11 d’oro, 15 d’argento (l’ultima delle quali conquistata dai ragazzi della pallanuoto, nella finale persa contro l’Ungheria nell’ultima gara di quest’edizione) e 17 di bronzo. Quella di Gwangju è stata un’Universiade da record, con molti primati che sono stati ritoccati durante i dodici giorni di competizione, 33 in totale, di cui 28 erano record universitari, tre record delle finali delle Universiadi e addirittura due record mondiali.
Si chiude con una cerimonia che ha messo l’accento sulla forza e sulla perseveranza, caratteristiche tipiche del popolo coreano: un messaggio di crescita, sportiva e non solo, arriva da Gwangju.
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