Solo e a bordo di una Star da Tenerife a Nassau: l'impresa di Dario Noseda attraverso l'Atlantico

DaStefano Fonsato

Aggiornato 25/11/2017 alle 11:01 GMT+1

Lunga poco meno di sette metri (6,92 esattamente), l'imbarcazione a vela è attrezzata di bottiglie di plastica per non affondare in caso di urto, ha un timone che lavora in continuazione e possiede una cuccia di appena due metri quadrati per riposare. "A un certo punto della navigazione cercavo batterie e un peschereccio mi ha offerto, invece, un tonno appena tirato su". Già raggiunta Capo Verde.

Dario Noseda e l'impresa di atraversare l'Oceano Atlantico a bordo di una STAR

Credit Foto facebook

Da Tenerife a Nassau, attraversando tutto l'Oceano Atlantico. Solo, senza equipaggio, a bordo di una Star, piccola imbarcazione a vela nata per le regate sulle boe e regina di 16 Olimpiadi, dopo la sua progettazione, datata 1911. È l'impresa che, giorno dopo giorno, sta realizzando Dario Noseda, skipper appassionato 49enne, originario del Lago Maggiore, ma residente da anni sulle sponde di quello di Como. Qui, dove da anni nascono i più bei natanti di questo genere. La Star è, per gli amanti della vela, un concetto romantico di per sé: il suo nome è associato a quello di grandi campioni come l'ammiraglio Agostino Straulino, oro ai Giochi di Helsinki 1952 (e argento a Melbourne 1956). Oppure a quelli di Dodo Gorla e Alfio Peraboni, che a Mosca 1980 conquistarono la medaglia di bronzo.

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In ogni caso la Star è adatta a tutto tranne che alla navigazione sulle acque e contro le correnti iraconde dell'oceano. Infatti, mai nessuno si era messo in testa di attraversarne uno su questa imbarcazione, sino ad oggi… O, meglio, sino a una quindicina di giorni fa, quando cioè Dario Noseda - velista, attrezzista, regatante, windsurfista - ha pensato a un'avventura da romanzo. Dopo settimane di allenamento sulle acque lacuali di Mandello, Noseda è salpato da Tenerife raggiungendo, dopo undici giorni di navigazione estrema con picchi di 12 nodi (circa 22 chilometri all'ora), Capo Verde, dov'è stato accolto da una folla festante.

Dario Noseda e l'impresa di atraversare l'Oceano Atlantico a bordo di una STAR

Credit Foto facebook

Dalle Canarie alle Bahamas, su una vecchia barca a vela

Dopo qualche giorno di riposo, Noseda si appresta in queste ore a ripartire per la seconda parte di un viaggio pazzesco, che lo condurrà sino alle Bahamas. Ma vale la pena di elencare le prerogative della navigazione: la Star, una "Folli" costruita ad Abbadia Lariana nel 1989 e donatagli da un amico, è lunga poco meno di sette metri (6,92 per l'esattezza), è attrezzata di bottiglie di plastica per non affondare in caso di urto, ha un timone che lavora in continuazione e possiede una cuccia di appena due metri quadrati per riposare.

"Cercavo batterie, mi è stato offerto un tonno appena pescato"

Alla web tv di saily.it, il portale della vela che sta seguendo con altrettanta passione l'impresa (esiste anche un sito ufficiale della traversata, www.starinoceano.com), Noseda ha raccontato l'esperienza di questi giorni:

Non ho praticamente mai dormito. Sinora è andato tutto bene anche se la fatica, in queste condizioni, ti strema. Ho avuto qualche problema alle batterie che non erano sufficientemente potenti per dare corrente alla barca, specie quando si usa il pilota automatico dovendo fare i conti col vento forte. A quel punto mi sono ritrovato a dover timonare per cinque giorni senza interruzione fino a Capo Verde. Aneddoti? Uno su tutti, ho comunicato con un peschereccio il mio problema delle batterie scariche e loro, per aiutarmi, si sono offerti di regalarmi un tonno, di cui ovviamente, in quel momento, non avrei saputo cosa farmene. Ma è tanto per raccontare della generosità che si trova in mare, in questo caso oceano aperto, loro avevano quello da offrirmi e non si sono tirati indietro.