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Tamara Lünger e il K2: "I miei compagni morivano, la vita vale più di una montagna"

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Pubblicato 11/03/2021 alle 17:34 GMT+1

ALPINISMO - L’alpinista altoatesina aveva il sogno di conquistare il K2, ma la sua spedizione si è trasformata in un incubo. Tra compagni morti e tanta paura, Tamara ha rinunciato: "Guarderò avanti, penserò che nulla nasce per caso e che la vita è una vetta da raggiungere".

K2

Credit Foto Getty Images

Tamara Lünger, trentaquattrenne alpinista altoatesina, è da poco rientrata in Italia al termine di un’esperienza tanto epica quanto tragica. Era partita in direzione asiatica per tentare un'impresa storica: diventare la prima donna a scalare il K2 nella stagione invernale, la seconda vetta più alta del mondo con 8611 metri, ed invece ha dovuto mollare dopo aver visto 5 colleghi morire.

Le sue parole a L'Avvenire

"Il K2 ci ha mostrato il suo volto più feroce e ha fatto di tutto per impedirci di salire. Questa spedizione per me è stata la più brutale che ho vissuto. Un’esperienza che ho cominciato come un sogno e che è finita in un incubo che mi rincorrerà per tanto tempo". Sergi Mingote, un collega basco, ha perso la vita davanti ai suoi occhi: "Era a 40 metri, ma ero terrorizzata dalla prospettiva di vederlo martoriato. Non ho potuto fare altro che parlargli per circa un’ora, accompagnarlo nella maniera più dolce possibile alla sua fine". Ma oltre a lui, altri 4 alpinisti sono stati inghiottiti dalla montagna: il bulgaro Atanas Skatov, l’islandese John Snorri, il pakistano Alì Sadpara e il cileno Juan Pablo Mohr. "Guarderò avanti, penserò che nulla nasce per caso e che la vita è una vetta da raggiungere", ha concluso Tamara.
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Scalare il K2 d'inverno: l'impossibile diventa possibile

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