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La Carta Etica della Fidal supporta Tamberi nel caso Schwazer

Paolo Pegoraro

Aggiornato 30/04/2016 alle 12:28 GMT+2

L'ultimo punto della Carta Etica supporta lo sfogo di Gianmarco Tamberi nei confronti di Schwazer, che - scontata la squalifica - tornerà a gareggiare a caccia del pass per Rio 2016

2012, Alex Schwazer (AP/LaPresse)

Credit Foto LaPresse

Vergogna d'Italia, squalificatelo a vita, la nostra forza è essere puliti, noi non lo vogliamo in nazionale
Uno sfogo al vetriolo quello espresso mezzo pagina facebook No, Non ho mai pensato di doparmi dal campione mondiale del salto in alto indoor Gianmarco Tamberi; uno sfogo che, inevitabilmente, apre un dibattito ad ampio raggio nel day after: da una parte sono schierati i fautori della linea dura sposata da Tamberi, dall'altra le voci fuori dal coro che parlano di giustizialismo e uscita fuori luogo dell'altista marchigiano. Proviamo a fare un po' di chiarezza svincolandoci dal magmatico campo delle opinioni per entrare in quello di carte e regole.

Schwazer abile e arruolabile

Allo scoccare mezzanotte del 29 aprile 2016 il campione olimpico della 50 km di marcia di Pechino 2008 ha ufficialmente finito di scontare la squalifica di tre anni e nove mesi per positività all'Epo (lo inchiodò un controllo del 30 luglio 2012): a 1506 giorni dall'ultima competizione cui prese parte, domenica 8 maggio Alex Schwazer tornerà a gareggiare in occasione del Mondiale a squadre di Roma. L'atleta di Vipiteno proverà a strappare il minimo per accedere ai Giochi di Rio 2016: quella della capitale sarà il primo tentativo per il marciatore seguito come un'ombra dal paladino dell'antidoping Sandro Donati. Dallo scorso 19 ottobre Schwazer è stato sottoposto a otto controlli della federazione internazionale e tre del Coni, passandoli tutti. Ha ammesso a suo tempo i suoi errori e si è buttato anima e corpo nell'ostico percorso di redenzione umana ancor prima che sportiva. Tamberi dunque ha preso un granchio? Non proprio....
Chiunque incorra in squalifiche pari o superiori ai 2 anni, sulla base delle attuali normative anti-doping, perde, da quel momento, il diritto a vestire la Maglia Azzurra, simbolo sportivo dell'Italia.

Le carte della Fidal delegittimano il marciatore

Già, le ragioni di Gianmarco Tamberi trovano ampia legittimazione nella Carta Etica della Fidal (Federazione italiana di atletica leggera): il capitolo Lotta al Doping - ultimo punto - non lascia adito a dubbi: per le norme di autoregolamentazione della Federazione Alex Schwazer non avrebbe diritto di tornare a gareggiare per la maglia azzurra dato che la sua squalifica è ampiamente superiore ai due anni. Un dato singolare che darà certamente adito a nuove polemiche...
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