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L’Italia scopre Sara Dossena: abbiamo una nuova maratoneta? L’azzurra 6^ al debutto a New York

DaOAsport

Pubblicato 06/11/2017 alle 10:50 GMT+1

Dal nostro partner OAsport.it

Sara Dossena, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Ieri tutta Italia ha scoperto Sara Dossena, magistrale protagonista alla Maratona di New York. In pochi si aspettavano che l’azzurra fosse così battagliera nella Grande Mela e riuscisse a mettersi in luce nel corso dei 42km più prestigiosi e famosi al mondo. La quasi 33enne (spegnerà le candeline il 21 novembre) ha voluto regalarsi una giornata da sogno e ha cercato di esprimersi sui massimi livelli, al debutto assoluto in una Maratona. Partita a spron battuto, ha cercato di dettare il ritmo praticamente fino alla mezza, scremando il gruppo delle migliori con un ritmo regolare che le ha permesso di controllare la gara e di rimanere con le big. Non si è inginocchiata dopo il primo attacco della Keitany, ha risposto prontamente ed è rimasta con le migliori sette fino all’allungo definitivo delle tre ragazze che sono salite sul podio: Flanagan, Keitany, Daska.
La bergamasca ha concluso al sesto posto in un eccellente 2h29:39 (niente male considerando che ha 1h10:39 di personale sulla mezza siglato proprio quest’anno), scendendo così sotto i 150 minuti, suo grande obiettivo della vigilia nonostante non si fosse mai cimentata in questa disciplina. Sara ha infatti alle spalle un’onorevole carriera nel triathlon e nel duathlon, soltanto ad agosto dopo gli sfortunati Mondiali del “corsa-bici” ha iniziato a pensare a New York da cui era già comunque passata in estate concludendo la Mini 10k al nono posto.
L’Italia ha trovato una maratoneta di altissimo livello? Il risultato ottenuto nella Grande Mela è chiaro e lampante, la carta d’identità può ancora permettere alla Dossena di togliersi ancora delle soddisfazioni, basta vedere quanto fatto da Valeria Straneo. Il modo in cui ha letto la corsa, la caparbietà dimostrata a lungo quando ha fatto gara di testa, la capacità di stringere i denti e di lottare anche nel finale con big sulla carta più quotata possono davvero farci sognare. Sarà magari una carta in più per gli Europei di Berlino? Forse triathlon e duathlon possono davvero essere momentaneamente abbandonati, il ritorno al grande amore atletica (suo sport “giovanile”, vinse anche un bronzo tra le U23 agli Europei di cross 2006) deve essere seriamente valutato.
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