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Dalla Superlega di Galliani alla nuova Eurolega: il futuro dell’Europa?

Daniele Fantini

Aggiornato 13/11/2015 alle 11:53 GMT+1

Il nuovo format dell’Eurolega proporrà un campionato con un numero di squadre ridotto ma molte più partite, in modo da creare un torneo continentale che possa realmente comprendere l’élite della pallacanestro europea. L’idea non si discosta molto da quella della “Superlega” calcistica di Galliani: sarà questo il futuro cui tenderanno gli sport in Europa?

Euroleague - devotion - Logo

Credit Foto From Official Website

Era il 1998 quando Adriano Galliani aveva avanzato il progetto di una “Superlega” europea che comprendesse solamente la crema del calcio continentale, non esattamente combaciante con il formato attuale della Champions League, che, accanto alle super-corazzate d’Europa, affianca squadre di blasone molto più ridotto, con evidenti squilibri nella fase a gironi. Il progetto di Galliani, più rapportabile a una sorta di NBA europea calcistica, si è poi lentamente sbiadito nel corso degli anni, con una UEFA più intenzionata ad allargare al massimo il proprio bacino di utenza/interesse piuttosto che concentrarsi sulle grandi/grandissime realtà di livello assoluto. Lo stesso progetto, però, parrebbe rivedersi nelle nuove direttive decise dal board dell’Eurolega per la definizione del nuovo formato che regolerà i prossimi campionati, con la creazione di una Lega di pura eccellenza ridotta a 16 squadre, con 11 team permanenti.
Se vi siete persi qualche passaggio, vi veniamo incontro con un rapido riassunto. La nuova Eurolega, con partenza nel 2016-17, sarà un campionato a girone unico con 16 squadre che si affronteranno andata-e-ritorno per 30 partite complessive: 11 team saranno permanenti, cui si aggiungeranno i campioni dell’Eurocup, tre vincitori dei campionati nazionali e una squadra che arriverà da un sistema di spareggi.

PERCHÉ SÌ

L’attuale formato dell’Eurolega comprende 24 squadre, dunque il numero sarà ancor più ridotto in modo creare un campionato estremamente selettivo, che possa realmente includere l’eccellenza della pallacanestro europea. L’idea è quella di creare un sistema unico attraverso un singolo girone che permetta tutti gli incroci possibili, differenziandosi (e di molto) da quello attuale, con la divisione iniziale in gruppi relativamente piccoli e il rimescolamento soltanto parziale nelle Top16. In questo senso, l’appeal dovrebbe aumentare in maniera esponenziale, perché ogni squadra affronterà – tutte le settimane – un’avversaria di alto livello, con grande interesse anche per pubblico e sponsor. Tendenzialmente, la nuova Eurolega si candida come un torneo che cercherà di soppiantare i campionati nazionali, spostando gli interessi (economici, mediatici e di pubblico) a un livello continentale.
Anche l’Eurocup subirà pesanti modifiche, con una notevole riduzione delle squadre (si passerà da 36 a 24) e un format molto più ricco, ricalcato su quello dell’attuale Eurolega: più partite, maggiori impegni, e la trasformazione del torneo in una sorta di campionato propedeutico per lo sbarco in Eurolega. Tra le righe, la tendenza finale del progetto sarà quella di ampliare il numero dei team permanenti e costruire un super-campionato di massimo livello a squadre fisse senza retrocessioni.

PERCHÉ NO

Le perplessità avanzabili sono essenzialmente due. La prima riguarda la sorte dei campionati nazionali, la seconda la scelta del panel delle squadre che andranno a comporre la nuova Eurolega, sostanzialmente gli stessi dubbi avanzati quando Galliani parlò per la prima volta della Superlega calcistica. Con un campionato di élite a livello continentale, che fine faranno i campionati nazionali? Le squadre che parteciperanno alla nuova Eurolega, saranno ancora interessate a disputare il torneo domestico o si staccheranno da questo a poco a poco, fino a una totale scissione e la creazione di un super-torneo super partes? Ma togliendo i team più forti ai campionati nazionali, questi non rischieranno poi di ritrovarsi delegittimati e perdere così appeal e presa sul pubblico, oltre che veder abbassato il livello generale?
Secondo punto: come saranno scelte le squadre permanenti? Nel prossimo campionato, giocheranno sicuramente gli 11 team dotati di licenza A (Barcellona, Vitoria, Real Madrid, Olympiacos, Panathinaikos, Anadolu Efes, Fenerbahçe, Maccabi Tel-Aviv, Milano, Zalgiris Kaunas e CSKA Mosca), ma come verrà poi gestito il sistema in futuro? In sostanza, che fine faranno le grandi eslcuse?
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