Khimki Mosca - Maccabi Playtika Tel Aviv 87-89 d.t.s.
A cura di Marco Arcari. Partita spettacolare, caratterizzata da molti parziali e da un’altalena nel punteggio, quella che va in scena all’Arena Mytishchi. Il Khimki ritrova Alexey Shved, il quale realizza una sontuosa doppia-doppia (32 punti e 11 assist) e dà vita a un bellissimo show balistico con la coppia avversaria Caloiaro-Dorsey. Ma nemmeno il Principe basta per superare un Maccabi Playtika Tel Aviv che si gode l’ennesima grande prova di squadra. Partono decisamente meglio i padroni di casa, capaci di esprimere una coralità offensiva invidiabile e di volare sul 12-2 (con Shved già a quota 3 assist dopo 3’) e costringere coach Sfairopoulos al timeout. Il Maccabi continua a tirare decisamente male su azione, specie dalla distanza (0/4 del solo Scottie Wilbekin) ma ciononostante riesce a rientrare ampiamente in partita (14-13 all’8’). Questo succede non solo per il break di 0-7 firmato dalla coppia Wilbekin-Dorsey, ma anche per l’aumento esponenziale dei turnovers dei padroni di casa, non sempre e unicamente causati da un miglior rendimento della difesa avversaria.
La Shved-Booker airlines vi dà il benvenuto: stupendo alley-oop
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Le palle perse condizionano l’attacco del Khimki anche in apertura di 2° quarto, mentre Tyler Dorsey continua a martellare da oltre l’arco dei 6.75 (arrivando a 3/5) e ridà la parità agli ospiti (21-21 al 14’). Il Maccabi trova un altro break (0-10) utile a prendere il comando delle operazioni (26-33), approfittando soprattutto delle buone giocate in post-basso di Ante Zizic e delle solite scorribande di Wilbekin. Nel momento di maggiore difficoltà per i padroni di casa, Evgeny Voronov estrae dal proprio cilindro 5 punti consecutivi e li riporta prontamente a contatto (33-36) proprio in chiusura di 1° tempo. In apertura di ripresa, Devin Booker è un fattore in ambo le fasi di gioco, ma Wilbekin continua a lavorare molto bene sulle linee di passaggio avversarie e a collezionare recuperi su recuperi (37-41 al 23’). Jordan Mickey, assente ingiustificato nella prima metà di gara, si sblocca e piazza 2 triple in rapidissima successione, utili a rimettere avanti i padroni di casa (43-41) a metà 3° quarto. L’attacco del Maccabi si blocca improvvisamente, con errori al tiro inspiegabili anche vicinissimo a canestro e con banali palle perse sugli scarichi. Non si arresta invece la grandinata di triple di Dorsey (6/8), il quale riesce comunque a lanciare nuovamente la squadra di coach Sfairopoulos proprio in chiusura di frazione (55-58).
Fa tutto Ante Zizic in una sola azione: stoppata e schiacciata
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Greg Monroe inaugura gli ultimi 10’ dei regolamentari con un 9-0 tutto personale, lanciando così il Khimki sul 64-58 al 32’. Dorsey non vuole certo lasciargli la scena e piazza la settima bomba di serata, riuscendo così, insieme a Zizic, a riportare avanti gli ospiti (64-65) e a costringere coach Kurtinaitis al timeout a 5’ dalla sirena finale. Shved, dopo aver vestito alla perfezione i panni del rifinitore e aver smazzato ben 11 assist, decide di mettersi in proprio dalla distanza. Risultato? 6-0 personale che, unito alla bomba di Janis Timma, lancia i padroni di casa sul +5 (75-70) al 28’ di gioco. Il match si trasforma in un bellissimo duello a suon di triple tra lo stesso Shved e Angelo Caloiaro, ma è ancora Dorsey a regalare spettacolo con la bomba, l’ottava, che rimette tutto in discussione (81-81) a 10’’ dalla fine. Shved si sente caldo e decide di giocarsi, due volte, l’ultimo possesso del match, ma non va a bersaglio e la gara si protrae così all’overtime.
Othello Hunter e il concetto di cancellare l'avversario con la stoppata
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Il supplementare si trasforma in una lotta, senza esclusione di colpi, sotto i tabelloni. Booker si trasforma, nuovamente, nel go-to-guy del Khimki, ma nessuno ha fatto i conti con Elijah Bryant, il quale piazza due triple fondamentali. Caloiaro fa il resto, rubando due volte palla a Shved, ma sembra comunque non bastare. Wilbekin lascia infatti sul ferro un libero che potrebbe risultare sanguinoso (87-89), ma nell’ultimo possesso lavora bene su Shved e lo costringe a perdere tempo utile. La tripla frontale di Mickey si spegne così sul primo ferro e il Maccabi può festeggiare la vittoria. MVP praticamente impossibile da assegnare. Caloiaro fondamentale coi recuperi, ma capace di chiudere comunque con 15 punti e 10 rimbalzi. Dorsey ne mette 26 con 8 bombe, diventando così il 13° atleta nella storia dell’EuroLega capace di segnare almeno 8 triple in una singola gara. Tra le file del Khimki doppia-doppia anche per Booker (14 e 12 rimbalzi).
Trinchieri: "Quattro vittorie di fila, non svegliatemi"
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Highlights: Khimki Mosca-Maccabi Tel Aviv 87-89 OT
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FC Bayern Monaco-Olympiacos Pireo 74-68
Di Daniele Fantini. Quattro vittorie consecutive e testa della classifica raggiunta. Il Bayern Monaco di coach Andrea Trinchieri continua a stupire in questo inizio di stagione e si candida in maniera sempre più forte come possibile grande sorpresa del campionato, considerando anche i pronostici molto più modesti che l'avevano accompagnato ai blocchi di partenza. Il tecnico italiano sembra essere già riuscito a forgiare in tempo record un gruppo di grande solidità fisica e mentale, sorretto da una fortissima impronta difensiva, suo apprezzato marchio di fabbrica anche nelle precedenti esperienze a Cantù e con il Brose Bamberg.
Il Bayern di Trinchieri fa spettacolo: alleyoop Sisko-Lucic
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C'è tantissimo del DNA di Trinchieri nel successo sull'Olympiacos al termine di una partita giocata in maniera tradizionale, con ritmi bassi, difese accorte, grandi dosi di intensità e fisicità e scarsa importanza del tiro pesante: il Bayern tiene gli avversari a un risicato 21% dall'arco (6/28), vince la lotta a rimbalzo (33-28 con 10 offensivi) e forza 15 palle perse, 10 delle quali nel solo primo tempo, dove la pressione sul perimetro raggiunge momenti di livello assoluto. Ed è proprio la difesa a permettere ai padroni di casa di prendere sin da subito il controllo del ritmo-partita e infliggere la prima spallata in apertura di secondo periodo (31-22), ispirata dai grandi avvii di Nihad Dedovic e Vladimir Lucic e dalla consistenza sotto i tabelloni di Jalen Reynolds. L'Olympiacos ricuce con una vampata di Charles Jenkins e mette anche la freccia per un istante alla metà del terzo periodo cavalcando un momento di trance agonistica di Shaquielle McKissic (49-50), ma il Bayern risponde con un contro-break di 10-2 lanciato da Wade Badlwin e rintuzzato ancora da Reynolds. La squadra di Trinchieri riprende il netto controllo nelle prime fasi dell'ultimo periodo (68-57) e resiste alle ultime incornate di Jenkins e McKissic, che sbaglia la tripla del possibile -1 a una cinquantina di secondi dalla sirena.
Il premio di MVP va a Wade Baldwin (18 punti, 2 assist) per continuità e capacità di emergere nei momenti più delicati della partita: nonostante qualche sbavatura di troppo (6/17 al tiro), il suo gioco old-school nel mid-range torchia in continuazione la difesa avversaria, quasi inerme di fronte alle sue conclusioni dai cinque metri dal palleggio. Prosegue su note alte l'avvio di stagione di Vladimir Lucic (16 punti, 14 dei quali nei primi tre quarti), così come quello sempre più sorprendente di Jalen Reynolds (10 punti, 5 rimbalzi): l'ex-centro della Reggiana, alla sua prima vera stagione in Eurolega dopo lo scorcio nei mesi scorsi con il Maccabi, si sta trasformando in un giocatore dal perfetto mix di energia e solidità nel verniciato, perfetto per essere sguinzagliato dalla panchina come uomo di immediato impatto.
Shaquielle McKissic è un toro: penetrazione e schiacciata
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L'Olympiacos, di contro, vede spezzarsi una striscia di tre successi consecutivi con annessa possibilità di raggiungere la vetta della graduatoria. Come detto, pesano le scarse percentuali dall'arco, le tante palle perse ma, soprattutto, la grande sofferenza nel costruire vantaggi sul perimetro contro una difesa che concede pochissimo respiro. Kostas Papanikolaou è top-scorer con 13 punti (7 dalla lunetta), ma il migliore è Charles Jenkins (12), il più continuo e solido su entrambi i lati del campo. Shaquielle McKissic si fa notare per una serie di acuti nella ripresa dopo un primo tempo molto oscuro ma pecca in lucidità di scelte nel finale, mentre Kostas Sloukas incappa in una serata con grandi deficit nella costruzione di gioco.
Highlights: Bayern Monaco-Olympiacos 74-68
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FC Barcellona - Real Madrid 79-72
A cura di Davide Fumagalli. Il "Clasico" numero 306 è del Barcellona che al PalauBlaugrana supera 79-72 il Real Madrid nel Round 5 di Eurolega. Un successo molto più netto di quanto dica il risultato a favore dei catalani che, pur senza Mirotic e Claver, conquistano il quarto successo stagionale e agganciano Bayern Monaco e Zalgiris Kaunas in vetta. Prosegue invece il momento nero del Madrid che regala il primo tempo agli avversari, finisce a -21 e poi nella ripresa è costretta ad una disperata rimonta che però non va oltre il -5 a 100" dal termine: per i Blancos è il quarto ko in cinque gare, segno che qualcosa non va all'interno del gruppo di Pablo Laso, più dal punto di vista psicologico che non tecnico. Per il Barcellona spiccano i 15 punti di Kuric, i 14 di Davies, i 13 di Kuric e i 7 con 9 rimbalzi del baby Sergi Martinez, decisivo nel finale. Per il Real ci sono 14 punti di Thompkins e 13 di Abalde, certamente i più costanti nel match.
Il primo quarto è equilibrato, Alocen e Campazzo tengono in piedi il Real Madrid mentre il Barcellona colpisce con Davies e Higgins, e al 10' conduce 18-14. Nel secondo periodo i padroni di casa cambiano marcia, è Kyle Kuric a propiziare il break per il 29-21 con 10 punti praticamente filati, poi la forbice si allarga, il Real Madrid perde completamente la testa e il Barcellona dilaga arrivando al +21 dell'intervallo sul 48-27 dopo un canestro di Higgins. Nella ripresa il parziale dei catalani prosegue, Abrines va a canestro dopo tre extra possessi consecutivi e il Barcellona tocca il +23 sul 50-27 (17-2 di parziale aperto). A quel punto il Real Madrid tocca il fondo del baratro e riesce ad imbastire una reazione: Taylor segna due canestri in fila per il -15, poi anche Garuba e Campazzo contribuiscono, e il Real arriva fino a -10 sul 60-50, che diventa 64-52 al 30'.
Il quarto periodo diventa una battaglia di nervi, i Blancos ricuciono fino a -8 con un guizzo di Facundo ma il Barça risponde con una tripla del baby Sergi Martinez e 5 punti consecutivi per il nuovo +14. L'ultimo sussulto del Madrid è firmato da Sergio Llull con una bomba e una penetrazione al ferro per il -7, però la squadra di Jasikevicius non perde la bussola, Martinez prende un rimbalzo offensivo pesantissimo e poi è ancora lui a realizzare il 77-69 dopo che il ferro aveva sputato la tripla del potenziale -3 ancora di Llull. Il finale è 79-72, il Barcellona vince con merito nonostante il 5 su 20 da tre mentre il Real Madrid può recriminare per l'ennesimo blackout all'interno di una partita, nel primo tempo questa volta.
Nel prossimo turno, Round 6, il Real Madrid ospiterà il caldissimo Bayern Monaco di Andrea Trinchieri (giovedì 29 alle 21) mentre il Barcellona farà visita al Baskonia (venerdì 30 alle 21).
Highlights: Barcellona-Real Madrid 79-72
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RIVIVI BARCELLONA-REAL MADRID IN VOD (CONTENUTO PREMIUM)
Ecco il remix di "I Feel Devotion", lo spot per la stagione 2020-21
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