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L'Olimpia Milano spreca l'occasione buona: tocca il +17, ma il Real Madrid rimonta e vince 78-73

Daniele Fantini

Aggiornato 03/03/2020 alle 23:55 GMT+1

L'AX Armani Exchange Milano sogna a lungo di spezzare il lunghissimo tabù contro il Real Madrid, ma si vede rimontata e battuta nel quarto periodo nonostante il +17 toccato nel secondo periodo. L'Olimpia incassa la quinta sconfitta consecutiva (l'ottava nelle ultime nove partite) e resta al dodicesimo posto con un record di 11-16.

Riccardo Moraschini, #9 of AX Armani Exchange Milan in action during the 2019/2020 Turkish Airlines EuroLeague Regular Season Round 27 match between AX Armani Exchange Milan and Real Madrid at Mediolanum Forum on March 03, 2020 in Milan, Italy.

Credit Foto Getty Images

AX Armani Exchange Milano-Real Madrid 73-78

Come già successo negli ultimi due scontri diretti, non basta un vantaggio in doppia cifra abbondante nel secondo periodo per mandare il Real Madrid al tappeto. Anche se oggi, come non accadeva da molto tempo a questa parte, l'Olimpia Milano va quasi oltre il sogno di spezzare quella lunghissima striscia negativa cominciata nell'ormai lontanissimo 2009 e che la costringe a chinare la testa ai blancos per la 14esima volta consecutiva nell'Eurolega moderna (1-15 il conto totale).
In effetti, gli ingredienti per il colpaccio ci sono tutti. L'assenza di pressione per il Forum deserto, la stanchezza mista a timore di un Real Madrid atterrato soltanto in mattinata per l'emergenza coronavirus e privo di cinque elementi di spicco (Llull, Causeur, Randolph, Mickey e Deck), un +17 costruito in maniera meritata all'inizio del secondo periodo, un ritmo-partita ben controllato e due altri strappi che respingono il Real Madrid a cavallo dei due quarti centrali. Ma al Real, si sa, basta poco, pochissimo per accendere una scintilla. E trasformarla, nel giro di due minuti, in un incendio.
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Arturas Gudaitis dice "no" a Facundo Campazzo: cancellato l'ultimo tiro del secondo periodo

Cavalcando un break stordente di 0-15 nei primi tre minuti dell'ultimo periodo, i blancos riprendono in mano una partita giocata malamente all'inseguimento fino a quel momento, stritolano con la forza della difesa e i centimetri interminabili di Walter Tavares un attacco biancorosso già boccheggiante dopo i guizzi della prima metà di gara, e mandano i saluti con la freddezza dei propri veterani: dalla serie di spingardate di Rudy Fernandez (16 punti, tre triple nel solo quarto periodo), alla concretezza di Trey Thompkins (13 e 6 rimbalzi), alle altezze impossibili di Walter Tavares (13, 12 rimbalzi e 4 stoppate, compresa quella decisiva su Vlado Micov), ai guizzi di un Facundo Campazzo che gestisce al meglio i palloni pesanti dopo tre quarti al limite dell'indecenza (8 punti, 7 dei quali nel finale). La differenza di mentalità, durezza e cinismo, anche in queste condizioni ambientali, mentali e di roster, c'è, ed è destinata ad emergere proprio quando i possessi scottano (18-32 il parziale del quarto conclusivo).
L'Olimpia, dal canto suo, si ferma proprio nel momento topico, spentasi con un lungo giro a vuoto di 4' abbondanti dopo averne giocati trenta con grande faccia tosta nonostante i suoi problemi di organico: Sergio Rodriguez scende in campo solo per onor di firma dopo l'infortunio sofferto a Kaunas, ma si ritrovano nelle sue stesse condizioni, se non peggiori, anche Nemanja Nedovic (ancora senza ritmo-partita nelle gambe) e Luis Scola (triste da dire, ma deleterio nei 10' giocati senza punti segnati e con enorme sofferenza nel contenere Tavares ma anche il coetaneo Felipe Reyes). Se a questi aggiungiamo anche Drew Crawford, panchinato al primo errore e mai più riutilizzato proprio come contro il Khimki, e Jeff Brooks, non entrato, quella doppia cifra di margine tenuta per tre quarti prende una colorazione molto strana.
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Riccardo Moraschini è on-fire: segna due triple con fallo in faccia a Thompkins e Reyes

Eppure, rinfrescata dal campionato in pausa, Milano compete con le armi rimaste, regge in difesa (scommettendo anche sulle percentuali insolitamente scarse degli avversari) ed esprime tratti di pallacanestro frizzante e godibile in attacco, con un'alternanza tra portatori di palla e creatori di gioco sul perimetro capace di confondere la difesa del Real Madrid. Riccardo Moraschini, alla seconda partita dopo il rientro a Kaunas, indossa il mantello delle grandissime occasioni: 21 punti (stracciato il vecchio career-high in Eurolega di 12), 6 rimbalzi, 4 recuperi, due triple con fallo, enorme intensità difensiva e personalità strabordante nel fungere spesso da "uomo della provvidenza" nei momenti più complicati. Positivi anche Keifer Sykes (10 punti), capace di dare sempre il giusto ritmo alla partita, Vlado Micov (13), ma poi crollato nel finale a causa dell'alto minutaggio (31) e, soprattutto, Arturas Gudaitis (9 punti, 4 rimbalzi), tornato dominante a centro-area come non lo si vedeva da tempo.
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Il tabellino

  • AX Armani Exchange Milano: Micov 13, Moraschini 21, Roll 5, Tarczewski 2, Sykes 10; Della Valle 5, Gudaitis 9, Rodriguez 5, Nedovic 3, Crawford, Scola. N.e.: Brooks. All.: Messina.
  • Real Madrid: Campazzo 8, Garuba 4, Carroll 2, Tavares 13, Thompkins 13; Fernandez 16, Laprovittola 13, Reyes 4, Taylor 5, Mejri. N.e.: Nakic. All.: Laso.
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Highlights: AX Armani Exchange Milano-Real Madrid 73-78

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