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Basket, Eurolega: il Fenerbahce fa sette di fila, vincono anche Barcellona e Anadolu Efes

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DaEurosport

Aggiornato 27/01/2021 alle 00:32 GMT+1

Quattro gare nel martedì del 22° turno di Eurolega. L'Efes pialla la Stella Rossa 86-72 con il miglior Shane Larkin della stagione (23 punti), il Bayern Monaco vince soffrendo in casa del Khimki 95-93, il Fenerbahce supera 85-78 il Maccabi per la settima vittoria di fila, mentre il Barcellona batte 85-81 lo Zenit San Pietroburgo.

Marko Guduric, Fenerbahce-Maccabi, Euroleague 2020-21

Credit Foto Getty Images

Anadolu Efes Istanbul-Stella Rossa mts Belgrado 86-72

Di Daniele Fantini. Così, d'improvviso, torna l'Efes che ricordavamo. E, soprattutto, lo Shane Larkin che ci aspettavamo. Dopo la brutta sconfitta incassata la scorsa settimana nella trasferta di San Pietroburgo, l'Efes demolisce la Stella Rossa Belgrado (non inganni il risultato finale, frutto di un parziale ospite nelle ultime fasi del garbage-time), porta il proprio record a 12-10 e si mantiene ancorato alla zona playoff infilando la quarta vittoria nelle ultime cinque gare. Lo fa con un primo quarto scintillante (29-13), splendida premessa per una delle partite più belle della stagione: l'attacco, fluido, coordinato ed elegante, spadroneggia in vernice (70% da due), macina triple (10/17 all'intervallo, 14/31 alla sirena) e dispensa lezioni di gioco in transizione, mentre la difesa morde, punge e stritola togliendo agli avversari quel minimo di organizzazione ritrovata con l'arrivo di coach Dejan Radonjic in panchina.
Dall'altra parte, Ergin Ataman sceglie una chimica differente, affidando il quintetto base alle mani sapienti e ai cervelli di fini di Vasilje Micic e Kruno Simon e sfoderando Larkin nella coda della propria rotazione. Il messaggio arriva, forte e chiaro. Micic (13 punti, 3 assist) e Simon (10+6) inventano basket spaccando a ripetizione la prima linea difensiva, Sertac Sanli (12) allarga in campo con la sua mano educata stanando il front-court muscolare avversario, e, quando Larkin fa il proprio ingresso, porta con sé la cattiveria di un toro scatenato. Immarcabile, incontenibile, elettrico anche in fase difensiva. 23 punti (season-high pareggiato) con 5/8 dall'arco, 3 recuperi e un linguaggio del corpo abbagliante. Tutto è una manna per gli occhi: vederlo accelerare, sfoderare il suo repertorio infinito di ball-handling per attaccare il difensore, arrestarsi in una frazione di secondo per scoccare una saetta vincente da otto metri.
È lui, con un secondo quarto di lusso (15 punti in 10 minuti), a spaccare in maniera definitiva la partita rispondendo con aggressività e cinismo al doppio parziale tentato dalla Stella Rossa nel secondo quarto: prima con uno 0-8 (29-21) ispirato da Jordan Loyd, e poi con il puro orgoglio delle seconde linee serbe, quando lo stesso Loyd è costretto a salutare con enorme anticipo per un infortunio sofferto al 13'. Il 46-25 dell'intervallo apre a un lungo periodo di pura gestione e controllo dell'Efes, con un massimo vantaggio toccato sul +23 (80-57) a sette minuti dalla sirena prima dell'ultima sfuriata ospite di puri nervi.
Alla terza sconfitta in fila, e con un record di 7-15, la Stella Rossa saluta probabilmente l'ultimo treno per restare in corsa-playoff, riacceso due settimane fa con la vittoria a Madrid. "Soft" è la parola con cui coach Radonijc definisce la propria squadra, un aggettivo che mal si concilia con una società che ha sempre fatto della durezza, dell'aggressività e dell'intensità difensiva il proprio credo. L'attacco, con l'infortunio Loyd, la brutta serata di Corey Walden (5 punti e 4 falli in 18') e il cameo di Johnny O'Bryant (panchinato dopo poco più di tre giri di lancette), è stentato. Ma, più probabilmente, è quasi impossibile trovare un antidoto quando l'Efes è in questa veste.
  • Efes: Micic 13, Simon 10, Beaubois 11, Moerman 7, Sanli 12; Larkin 23, Singleton 2, Balbay 2, Musa, Tuncer, Anderson, Dunston 6. All.: Ataman.
  • Stella Rossa: Walden 5, Radanov, Dobric 12, Jagodic-Kuridza 7, Nnoko 4; O'Bryant, Hall 9, Loyd 7, Davidovac 12, Lazic 6, Reath 10, Colom. All.: Radonjic.
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Khimki Mosca-FC Bayern Monaco 93-95

Di Davide Fumagalli. Dopo due sconfitte di fila contro Real Madrid e Milano, il Bayern Monaco ritrova il successo a Mosca dove batte non senza faticare il Khimki nel Round 22. La squadra di Andrea Trinchieri resta saldamente in zona playoff con 13-9 di record ma conferma di essere in un momento tutt'altro che brillante viste le difficoltà per imporsi su una formazione rimaneggiata e ultima in graduatoria. I bavaresi prevalgono col dominio a rimbalzo, 42 a 28, e grazie ai muscoli di Gist e Reynolds, 19 e 17 punti rispettivamente; il migliore è però Nick Weiler-Babb, straripante con 25 punti, 8 rimbalzi, 5 assist e 39 di PIR. Per il Khimki, praticamente senza lunghi (via Monroe e Jerebko, assenti Booker e Mickey), spicca l'ennesima grande prova di Shved, 32 punti con 11 assist e 15 su 15 ai liberi, più ci sono 15 di Bertans e 12 di McCollum: non bastano per evitare la 14esima sconfitta in fila e la 20esima in 22 gare.
Il match si decide nel finale: avanti 83-82, il Bayern allunga sul +6 con Reynolds e Weiler-Babb, poi Gist segna col fallo il 91-85, e dopo l'ennesimo ritorno fino a -2 dei russi con Shved e Bertans sono Zipser e ancora Weiler-Babb a conservare il margine dalla lunetta. Nel Round 23 il Khimki ospiterà il Fenerbahce (giovedì alle 18), mentre il Bayern giocherà sempre a Mosca ma col CSKA venerdì alle 18.
  • Khimki: Shved 32, McCollum 12, Timma 8, Zaytsev 7, Kadoshnikov ne, Monia 9, Sharapov, Odinokov ne, Voronov 5, Valiev 5, Bertans 15. All. Maltsev.
  • Bayern: Weiler Babb 25, George ne, Baldwin 10, Seeley 8, Reynolds 17, Flaccadori, Zipser 11, Gist 19, Johnson 2, Radosevic 3, Grant. All. Trinchieri.
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Fenerbahçe Beko Istanbul-Maccabi Playtika Tel Aviv 85-78

Di Davide Fumagalli. Il Fenerbahce non si ferma più, batte anche il Maccabi Tel Aviv nel Round 22 e centra la settima vittoria in fila, salendo a 12-10 di record al pari dell'Anadolu Efes. E' il quinto successo di fila in casa per la squadra di Igor Kokoskov che sembra avere una fiducia clamorosa, a maggior ragione dopo il colpo di Mosca contro il CSKA: impressionanti le cifre dei turchi, 73% al tiro da due, 9 su 20 dall'arco e quattro giocatori in doppia cifra, su tutti Vesely, 18 punti con 6 rimbalzi e 4 assist, e De Colo, 16 ma 7 palle perse; molto bene anche Guduric, ago della bilancia aldilà degli 11 punti, e l'ex sassarese Pierre, favoloso con 15 punti e 20 di PIR. Per il Maccabi arriva lo stop dopo due successi, la squadra di Sfairopoulos è 10-12 di record ma sempre in corsa per i playoff: serve però qualcosa in più, i soli Bryant, 18 punti, e Wilbekin, 15 con 10 assist, non possono bastare.
La partita è piuttosto tesa in avvio, ci sono tanti errori da una parte e dell'altra, il Maccabi allunga sul 21-15 ma a inizio secondo quarto il Fenerbahce cambia marcia in difesa, la squadra di Kokoskov piazza un break di 15-0 con Vesely, Guduric e Pierre, e va avanti 30-21! Gli ospiti però non ci stanno, rispondono con Dorsey e Bryant, e all'intervallo c'è equilibrio sul 36-35. Nella ripresa è un botta e risposta, Wilbekin impatta 46-46, Guduric segna con anche il fallo per il 60-53 al 30', e nell'ultimo quarto sono Vesely e ancora Guduric con la tripla a fare +11 sul 67-56 e a lanciare il Fenerbahce. A chiudere il discorso è un break di 10-2 dei turchi dal 70-66 all'80-68 con 5 punti di Pierre, una bomba di Mahmutoglou e un canestro ravvicinato di Vesely.
Il Fenerbahce tornerà in campo giovedì a Mosca contro il Khimki per il Round 23 mentre la gara tra Maccabi e Anadolu Efes è stata rinviata.
  • Fenerbahce: De Colo 16, Ulanovas 2, Guduric 11, Duverioglu 2, Vesely 18, Eddie 3, Brown 7, Pierre 15, Mahmutoglu 8, O'Quinn, Muhammad ne, Perez ne. All. Kokoskov.
  • Maccabi: Wilbekin 15, Bryant 18, Caloiaro 2, Bender 7, Hunter 4, Dorsey 9, DiBartolomeo 8, Zizic 4, Jones, Blayzer 3, Zoosman 5. All. Sfairopoulos.
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FC Barcellona-Zenit San Pietroburgo 85-81

Di Marco Arcari. Ritorno agrodolce per coach Xavi Pascual a Barcellona. Il suo Zenit viene prima surclassato e poi tenta una disperata rimonta nel 4° quarto (16-31 di parziale), ma non riesce a violare il parquet del Palau. Per il Barça matura così la 5ª vittoria consecutiva in EuroLega, e il merito è anche e soprattutto di un Brandon Davies ritornato al formato MVP (18 con 8/12 al tiro) e autore delle giocate decisive. L’attacco blaugrana sbatte subito sulla granitica difesa ospite, ma Nikola Mirotic si conferma uno dei giocatori più “condizionanti” di tutta l’EuroLega e avvia il 9-0 con cui il Barça tenta già di prendere in mano la sfida al 6’ (12-6).
L’ingresso sul parquet di Billy Baron ridesta l’attacco di coach Pascual (0-8 di contro-break) e i padroni di casa riescono a chiudere in vantaggio (16-14) il 1° quarto solo grazie a un debordante Cory Higgins. Arturas Gudaitis diventa il go-to-guy dello Zenit, ma Davies gli risponde per le rime e la sfida si trasforma in un bellissimo duello tra centri. Kyle Kuric (13 nella frazione) s’intromette con 3 bombe delle sue e 2 enciclopedici arresti-e-tiro, lanciando nuovamente in fuga i padroni di casa (33-24 al 15’). Nick Calathes sale in cattedra coi soliti, spettacolari, assist, ma tocca ancora a Higgins ritoccare il massimo vantaggio della squadra di coach Jasikevicius, peraltro proprio in chiusura di 1° tempo (44-33).
Calathes confeziona, con la collaborazione di Higgins e Mirotic, il 9-0 che lancia ulteriormente i blaugrana in apertura di ripresa (53-34 al 23’) e mina ulteriormente le certezze difensive avversarie. I problemi, per lo Zenit, arrivano però anche dalla fase offensiva: Gudaitis e compagni non riescono a trovare continuità (non inganni il 3/5 da 3 nel quarto), pagando qualche palla persa di troppo. Leo Westermann brucia la sirena della frazione con una tripla per il 69-50 al 30’. Gli ospiti tentano allora di salvare quantomeno l’orgoglio, con uno 0-9 che fa infuriare coach Jasikevicius e riapre incredibilmente il match (69-59) a 6’ dalla sirena. Le bombe di Andrey Zubkov (5/6 da 3) e le giocate di Mateusz Ponitka ricuciono ulteriormente le distanze (73-66), ma Davies ha ancora qualche cartuccia da sparare. Prima s’inventa un incredibile gioco da 3 punti, poi stoppa Gudaitis e, sul ribaltamento di fronte, segna il piazzato che chiude definitivamente i conti (79-68 a 1’30’’ dalla fine).
  • Barcellona: Davies 18, Westermann 3, Hanga 2, Smits 2, Pustovyi n.e., Oriola 4, Abrines 3, Higgins 14, Martinez, Kuric 16, Mirotic 14, Calathes 9. All. Jasikevicius.
  • Zenit: Rivers 3, Zakharov n.e., Pangos 13, Fridzon 5, Hollins 4, Thomas 6, Baron 10, Pushkov, Trushkin n.e., Zubkov 15, Ponitka 10, Gudaitis 15.
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