L'Olimpia Milano mantiene l'assetto corsaro: larga vittoria a Belgrado 107-74 sul Maccabi Tel Aviv

BASKET, EUROLEGA - L'EA7 Emporio Armani Milano vince la seconda gara esterna consecutiva (la quinta nelle ultime 6) banchettando sul parquet di Belgrado contro il Maccabi Tel Aviv, travolto 107-74. Decisivo il terzo periodo da 33-17 con cui l'Olimpia allunga sul +24 all'ultimo riposo. Shavon Shields guida con 18 punti. Milano torna in zona play-in con un record di 11-9.

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Dopo i 115 punti di Pistoia, Milano aggiorna anche il season-high di Eurolega, tocca i 107 nella grassa vittoria esterna sul Maccabi Tel Aviv e archivia così la più classica delle partite-trappola, da vincere a tutti costi per rilanciarsi in vista del doppio impegno casalingo con Alba e Partizan della prossima settimana. La classifica ora dice 11-9, un record buono per condividere l'ottavo posto con il Barcellona in zona play-in, ma il mischione è talmente fitto e denso da rendere ancora impossibile anche il più piccolo respiro di sollievo.
Coach Messina aveva avvisato alla vigilia. Il record del Maccabi, ora peggiorato a 5-15, non rispecchia il valore reale della squadra. La carta darebbe ragione al Pobo, ma il campo no. Il campo conferma quanto dice la classifica, mostrando una squadra mal assemblata, mal allenata, mal gestita, senza più nulla da chiedere a un'Eurolega che la vede ormai lontana dalla zona play-in e soprattutto stanca di giocare, ormai da mesi, lontano da casa, sul parquet neutro di Belgrado.
I 33 punti di scarto finale (ma erano anche 38 sul 64-102 del 37') evidenziano la pochezza di un gruppo imploso sotto il parzialone di 33-17 incassato nel terzo periodo. Ma, di fronte alle chiarissime lacune della squadra dell'accigliato Kattash, emergono gli altrettanto evidenti meriti dell'Olimpia. L'Armani, aggressiva, prende subito il controllo mentale della partita. La trasporta con solidità all'intervallo lungo, dando spazio alle seconde linee. E ha poi il cinismo necessario per stritolare l'avversario agonizzante senza esitazioni, continuando a schiacciarlo anche quando il divario ha ormai raggiunto dimensioni enormi.
La squadra funziona, in tutti gli aspetti. L'attacco è fluido, ben gestito dalla coppia composta da Nico Mannion (8+3 assist) e Leandro Bolmaro (14), cui si aggiunge il solido contributo di Diego Flaccadori (8 con 2/2 da tre) nel quarto d'ora finale. Nenad Dimitrijevic è ancora in infermeria, ma la sua assenza passa, come a Pistoia, totalmente inosservata. I martelli offensivi entrano rapidamente in azione, all'interno di una coralità di interpreti molto positiva. Nikola Mirotic ne scrive 17 senza quasi versare gocce di sudore. Armoni Brooks ha tenuto la mano in forno dopo l'exploit di Pistoia e ne aggiunge 15 di grande sostanza dalla panchina, affinando l'intesa nel secondo quintetto con Zach LeDay (17), che impazza segnando gancetti a ripetizione da ogni dove. Ma il segnale più brillante è quello di Shavon Shields, tornato grande fromboliere con 18 punti (seconda miglior prova stagionale) e 6/8 al tiro (4/5 da tre).
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Shavon Shields applaude durante la partita vinta dall'EA7 Emporio Armani Milano sul Maccabi Playtika Tel Aviv, Eurolega 2024-25 (credit: Getty Images)

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Milano raccoglie qualità a livello internazionale anche dalle seconde linee. La gestione del secondo periodo è soddisfacente. Quella a cavallo dei quarti finali, dove il vantaggio aumenta rapidamente verso cifre astronomiche, è superlativa. Oltrei ai già citati LeDay, Brooks e Flaccadori, spicca Pippo Ricci (8+3 rimbalzi), ma anche il lavoro oscuro di Stefano Tonut ha importanza sostanziale. Perché è vero che l'Armani spacca la partita quando il tiro dall'arco comincia a essere un reale fattore (12/29 alla fine dopo il modesto 2/11 della prima metà di gara), ma il lavoro primario risiede nella metacampo difensiva, lì dove, ancora una volta, Leandro Bolmaro innesca la scintilla trascinando con sé l'intera squadra. Il Maccabi tira 1/21 da tre, segnando in maniera beffarda l'ultimo tentativo con Sorkin. Ma non sono cifre che sorprendono, considerando la scarsa qualità delle conclusioni prese. Le palle perse (14) sono tante, spesso banali. Ma, anche qui, c'è tanto merito del lavoro difensivo. Intrigano, in particolare, i tratti di zone-press allungata mutuata da quella imbastita con la nazionale Under da Giuseppe Mangone, arrivato in estate nello staff dell'Olimpia. È una difesa che non gioca per recuperare palloni, ma per sfiancare i portatori avversari, e rosicchiare tanti secondi preziosi sul cronometro dei 24".
Il sacco di Belgrado, il secondo stagionale dopo la vittoria sul Partizan, vale la quinta vittoria esterna nelle ultime 6. Milano porta in parità il record lontano dal Forum (5-5) tenendo aperta una striscia che si rispecchia anche in campionato con gli ultimi successi su Treviso e Pistoia. Ora si torna ad Assago, dove l'Olimpia ha perso in volata, e per un solo punto, le ultime due uscite con Bayern e Olympiacos.

Maccabi Playtika Tel Aviv-EA7 Emporio Armani Milano 74-107

Maccabi: Hoard 2, Randolph 15, Jokubaitis 14, Blatt, Williams 12; Shayok 2, Sorkin 16, Rayman 3, DiBartolomeo 4, Rivero 4, DeJulius 2. N.e.: Cohen. All.: Kattash.
Milano: Mannion 8, Bolmaro 14, Shields 18, Mirotic 17, Gillespie 2; Tonut, Brooks 15, LeDay 17, Ricci 8, Flaccadori 8, Caruso. N.e.: Diop. All.: Messina.
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