L'Olimpia Milano riparte nel derby e batte la Virtus Bologna 99-90, Vu Nere a fondo classifica con l'Alba

UNIPOL FORUM, ASSAGO (MI) - Dal piccolo spicchio dei tifosi biancorossi si solleva, a fine partita, un coro tiepido per Mario Fioretti. Il Forum, lontano dal sold-out che vorrebbe il derby d'Eurolega, per ora non risponde. Certo è che, senza il suo head-coach e la sua superstar offensiva, l'Olimpia gioca forse la miglior partita dell'anno. Per qualità offensiva (i 99 punti segnati sono season-high in Coppa) ma anche e soprattutto per compattezza e solidità di squadra.

Era, ed è stato, uno scontro diretto tra le due squadre più malate del torneo. In cui Milano ha dimostrato, probabilmente contro pronostico, di essere quella meno febbricitante. E mentre l'Olimpia (2-5) respira in attesa dell'arrivo del Real Madrid, Bologna affoga sempre più negli Inferi della classifica, sprofondata in un tristissimo 1-6 che vale l'ultimo posto in coabitazione con l'Alba Berlino. Non esattamente l'obiettivo (o l'aspirazione) indicato dalla società a inizio stagione.

La vittoria biancorossa passa per il cambiamento dell'atteggiamento difensivo, di bassissimo livello con i 102 punti subiti a cavallo tra il secondo tempo con l'Efes e il primo nella trasferta basca. Lo starting-five senza playmaker di ruolo disegnato da coach Banchi ha impatto semi-disastroso. E il +15 del 15' (36-21) matura in maniera quasi naturale, costruito sulle evidentissime difficoltà di una Virtus acefala per la doppia assenza di Alessandro Pajola e Daniel Hackett. Ma, quando l'Olimpia sembra padrona della partita a livello tecnico e mentale, frena di fronte ai tremori di una squadra che non può ancora fregiarsi di questo titolo. Marco Belinelli, straordinario con 21 punti dalla panchina (season-high ma anche prima doppia cifra della stagione), accende la rimonta sul finire del secondo quarto. E la fa esplodere definitivamente al rientro dagli spogliatoi.

Banchi torna in campo con un quintetto ragionato. Il migliore schierabile in questo momento. Tiene viva la miccia di Belinelli affiancandogli Matt Morgan, l'unico vero handler a disposizione. E alla Virtus bastano 2'30" per ribaltare il -9 dell'intervallo lungo (44-35) con un parziale-lampo di 1-11. E per svoltare poi l'inerzia ampliando il break a un clamoroso 5-20 per il +6 del 25' (49-55). Fa +21 in 10'. Con la difesa dell'Olimpia riprecipitata in pieno torpore e mollezza. Bombardata dalle spingardate del Beli e falciata dalle accelerazioni dal palleggio di Morgan (11+10 assist).

Il sorpasso sembra fatale. Sembra ridisegnare un altro harakiri in stile Zalgiris. Ma la Virtus, nonostante le meraviglie di Toko Shengelia (25), non ha la forza diffusa per andare oltre in una serata in cui arriva pochissimo dal supporting-cast. E in cui Will Clyburn veleggia ancora alla deriva, senza alcun impatto sulla partita. Milano cambia l'inerzia con le rotazioni. Estraendo quel poco che resta da una panchina cortissima e ulteriormente ristretta dalla punizione inflitta a Leandro Bolmaro per qualche leggerezza eccessiva e le restrizioni di minutaggio del convalescente Josh Nebo. Il supporting-cast è chiamato a rispondere. E lo fa, trascinato da Zach LeDay (19 dalla panchina), tornato grande ispiratore del Forum dopo un paio di settimane di appannamento.

Stefano Tonut lo segue a ruota. Timbrando, di gran lunga, la sua miglior prova dell'anno (14 con 4/5 da tre e tanta intensità difensiva). Fabien Causeur si infila sullo stesso spartito. Dando finalmente un senso alla sua esperienza in biancorosso con una serata da vero leader tecnico-tattico di esperienza (18+6 rimbalzi e 3 assist). Pippo Ricci fa il suo, tornando a dare quadratura alla squadra su entrambi i lati. Neno Dimitrijevic riemerge dal Tartaro mostrando sprazzi di grande QI cestistico (6+9 assist) anche se sempre affiancati da gravi omissioni difensive. E la tavola è apparecchiata per il ritorno di Nikola Mirotic. Esploso con 7 punti consecutivi nel momento topico. Quando, dopo un larghissimo tratto di gara giocato con indolenza e accidia, si rimette nel mood corretto da grande superstar e leader offensivo. Chiuderà a quota 21, dando quella potenza extra mancata dalla stecca totale di Armoni Brooks (0 in 9').

Milano: Bolmaro 3, Brooks, Ricci 5, Nebo 7, Mirotic 21; Dimitrijevic 6, Causeur 18, Tonut 14, LeDay 19, Caruso 6. N.e.: Flaccadori, Bortolani. All.: Fioretti.

Bologna: Cordinier 9, Clyburn 2, Shengelia 25, Diouf 4, Tucker 9; Belinelli 21, Grazulis, Morgan 11, Polonara 7, Zizic 2, Akele. N.e.: Visconti. All.: Banchi.