L'Italia sfiora l'impresa, ko 66-64 col Belgio. Giocheremo per il bronzo con la Francia. Decisiva una tripla di Delaere a 17" dalla fine

BASKET, EUROPEI F - L'Italbasket accarezza soltanto il sogno di battere le campionesse in carica del Belgio, risorte nel finale dopo aver incassato un parziale di 17-0 nel quarto periodo. Decisiva una tripla assassina di Antonia Delaere a 17" dalla fine, mentre Costanza Verona sbaglia poi il tiro della possibile vittoria. Le Azzurre giocheranno per il bronzo contro la Francia domenica pomeriggio.

Julie Vanloo al tiro contro Sara Madera nella semifinale di Eurobasket 2025 tra Italia e Belgio

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Antonia Delaere ha un curiosissimo 0/12 dall'arco in questo Eurobasket. Ma la sua mano non trema quando il Belgio chiama comunque il suo numero sul tiro più importante della partita. Una tripla assassina dall'angolo a 17" dalla sirena cala come una mannaia spietata, proprio quando l'Italia stava accarezzando, sognante, l'impresa di stendere le campionesse in carica nel modo più brutale possibile. Con un maxi-break di 17-0 esploso completamente dal nulla, nel momento più tragico della partita. Quando, all'inizio del quarto periodo, il Belgio allunga sul +14 (massimo vantaggio) giocando con una serenità mentale di livello spaziale. Eppure, come spesso accade, basta un attimo per cambiare tutto. Un attimo che si incarna in due triple consecutive sparate da Martina Fassina, scongelata dal fondo della panchina per dare un minimo di consistenza offensiva a una squadra troppo ferma e incatenata alla dipendenza dall'estro di Cecilia Zandalasini.
Il tiro di Delaere accarezza la retina. Quello poi ben costruito per Costanza Verona scheggia soltanto il ferro. Questione di centimetri e ghiaccio nelle vene. E chissà che piega avrebbe preso la partita se non avesse tremolato anche la mano di Francesca Pan, con quel sanguinoso 0/2 dalla lunetta a 48" dalla sirena che l'avrebbe poi ridotta in lacrime a fine gara. Dettagli. Ma non solo. Anche, e soprattutto, vissuto. Esperienze positive. Memoria di successi passati. Che il Belgio ha, con il bronzo del 2021, l'oro del 2023 e la striscia aperta di 12 vittorie consecutive agli Europei. E che l'Italia deve ancora costruire. Può farlo, certo, partendo dalla consistenza di questo gruppo. Che, ancora una volta, va oltre l'impossibile, dimostrando una resilienza impensabile quando sembrava ormai morto e sepolto a meno di 10' dalla fine.
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Jasmine Keys in penetrazione, Italia-Belgio, Semifinale Europei Donne

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Il Belgio non ci stende con Emma Meesseman, superstar indiscussa di questo Europeo. Chiude con una doppia-doppia da 15+12 rimbalzi, ma non è l'imperatrice incontenibile vista dominare due giorni fa la partita contro la Germania. Lo sapevamo. Questa squadra ha una faretra colma di frecce. Un quintetto che gioca ormai, da tempo, a memoria. Con nessuna giocatrice battezzabile. Non a caso, il canestro della vittoria porta la firma di Delaere, che si è sempre calata nel ruolo di collante del gruppo. Il Belgio ci ammazza sul perimetro, con la qualità e la personalità delle sue esterne. Julie Allemand guida la squadra con il piglio di un ammiraglio navigato (11+5 assist). E Julie Vanloo trasuda intelligenza cestistica da tutti pori. Chiude da vera MVP, con 15 punti e 8 assist. Ed è proprio sua la palla col contagiri che arma il braccio di Delaere nell'azione decisiva.
L'Italia gioca un primo quarto d'ora encomiabile, facendo corsa di testa a lungo, anche se con vantaggi sempre risicati. Funziona finché le percentuali dall'arco ci sorridono. E finché trova alternative credibili a Cecilia Zandalasini, soffocata dal lavoro difensivo magistrale di Delaere. Zanda spara 4/11 dal campo, trovandosi senza i suoi punti di riferimento sul perimetro, braccata da continui e costanti raddoppi. È costretta a forzare. A congelare l'attacco azzurro. E il Belgio non fa sconti. Dopo il +3 del 15' (32-29), il conto dei due quarti centrali è drammatico: il parziale è di 40-23 per le campionesse in carica, travolgenti quando riescono a giocare la loro pallacanestro, rapida, precisa, con tanto movimento di palla, fatta di tecnica, intelligenza, posizionamento e tranquillità mentale.
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Cecilia Zandalasini, Italia-Belgio, Semifinale Europeo Femminili

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Il divario si amplia rapidamente, con le Azzurre in totale down psicologico. Gli attacchi, asfittici, si risolvono in serie di forzature infruttuose. L'Italia assume rapidamente i tratti della sparring-partner, sottomessa e destinata a incassare colpi su colpi fino a stramazzare, inerte, sul parquet. L'andazzo è quello. Il +14 di inizio quarto periodo consiglia quasi di cambiare canale. Ma, come detto, è un attimo.
La spensieratezza del Belgio si trasforma in terrore quando Fassina corona un break fulmineo di 8-0 per il -6. Fino allo sfociare in panico quando il parziale si allunga su un mastodontico 17-0, coinvolgendo anche Pan e Lorela Cubaj per l'impensabile sorpasso azzurro. Ferri e palle perse si accumulano a dismisura. Fino all'and-one di Kyara Linskens, rigettata nella mischa nonostante i problemi di falli, che frena l'emorragia. La volata punto-a-punto ci ha favorito tre giorni fa, nella vittoria storica con la Turchia. Questa volta, però, emerge il peso delle campionesse. Ci riproveremo domenica pomeriggio, contro la Francia, per un'altra impresa dai contorni impossibili. Consce del fatto di poter e dover giocare a mente sgombra, senza alcuna pressione. Come in quel 17-0 che ci ha quasi regalato un miracolo sportivo.

Italia-Belgio 64-66

Italia: Keys 4, Pasa, Verona 6, Zandalasini 11, Cubaj 13; Pan 6, Madera, Santucci 6, Fassina 11, Andrè 4, Spreafico 3, Trimboli. All.: Capobianco.
Belgio: Delaere 8, Meesseman 15, Linskens 8, Vanloo 15, Allemand 11; Claessens 5, Mununga 2, Lisowa Mbaka 2. N.e.: Joris, Vervaet, Massey, Ramette. All.: Thibault.
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