OKC Thunder

Oklahoma City Thunder, una notizia trapelata già a metà luglio, ora ufficiale: la nuova franchigia NBA, frutto della relocation dei Seattle Supersonics dalla Città della Pioggia allo stato dell'Oklahoma, ha presentato il nuovo nome e il nuovo logo. "Thunder", il tuono, un nome particolare, in primis perché al singolare (una delle poche eccezioni nel panorama NBA insieme a Jazz, Magic e Heat) e, in secondo luogo, perché ricorda, con qualche sinistro riferimento alla vicina New Orleans (gli Hornets, tra l'altro, giocarono gran parte delle partite casalinghe a Oklahoma City fra il 2005 e il 2007 durante la ricostruzione della città della Lousiana), come il sud degli States sia terra di tempeste e uragani.

La franchigia di OKC non ha potuto mantenere logo e colori dei Sonics, lasciati nello stato di Washington nella speranza che la Città della Pioggia riesca a fondare una nuova squadra nei prossimi cinque anni, dopo aver ricostruito la vecchia Key Arena per adeguarla agli standard NBA. Il nuovo logo presenta tonalità azzurre, gialle e arancioni: l'azzurro è il colore ufficiale dello stato dell'Oklahoma, il giallo simboleggia il sole mentre l'arancione ricorda le sfumature del tramonto. Il nomignolo, "Thunder" ha battuto la concorrenza di altri cinque candidati: Wind, Barons, Marshalls, Energy e Bison. "Thunder - spiega Clay Bennett, presidente della franchigia - non si riferisce soltanto alle devastanti tempeste che spazzano la cosiddetta &lsquoTornado Alley', ma ricorda anche il nome della 45^ divisione di fanteria di stanza a Oklahoma City, &lsquoThunderbirds', un nick-name di origine indiana. E anche una delle maggiori hits di Garth Brooks, nativo dell'Oklahoma, è intitolata &lsquoThe Thunder Rolls'".

"Associamo al nome tutte le immagini positive che il tuono è in grado di evocare - prosegue Bennett - è molto potente, d'effetto, suscita forti emozioni". "E' un nome unico - fa eco Desmond Mason, acquisito in estate in una trade con Milwaukee (nella foto insieme a Damien Wilkins e alcuni bambini) - ci vorrà qualche tempo per abituarsi, ma credo sia la scelta giusta per la città e per lo Stato in sé".