West arrestato

A vederlo in faccia, a vederlo in campo, Delonte West sembra uno dei giocatori più tranquilli del mondo: sempre controllato, umile, mai sopra le righe. West è uno di quei ragazzi che riesce a tenere i suoi problemi lontani dai parquet NBA ma, al di fuori dallo spogliatoio della Quicken Loans Arena, emergono sinistramente i risvolti più oscuri di una personalità fragile e insicura.

In molti ricorderanno la terribile estate del 2008, quando West fu costretto a saltare gran parte della preparazione dopo essere sprofondato in un lungo periodo di depressione e salutò poi il suo ritorno sul parquet, dopo una partita onestamente inguardabile, con un malinconico "non mi sono mai divertito così tanto a giocare a pallacanestro".

La scorsa notte Delonte West è stato fermato lungo la Capital Beltway, la grande freeway che corre intorno a Washington fra Maryland e Virginia, nei pressi di Upper Marlboro, mentre sfrecciava a folle velocità in sella alla sua Can-Am Spyder: la polizia gli ha trovato addosso due pistole (una Beretta e una Ruger) e un fucile Remington 870 nascosto all'interno di una custodia per chitarra.

"Non ci sono stati problemi - si è affrettata a spiegare Michelle Reedy, il sergente della pattuglia che ha incrociato il giocatore - West è sempre rimasto e tranquillo ed ha collaborato".

"Ci siamo messi in contatto con Delonte e la sua famiglia - il pronto commento di Danny Ferry, gm dei Cavaliers - stiamo raccogliendo informazioni sul caso, ma non rilasceremo nessun commento fino a quando non lo riterremo appropriato".