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Gallinari (21) va a segno da centrocampo, rimonta GS

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Aggiornato 04/03/2015 alle 19:12 GMT+1

I Warriors recuperano un gap di 26 punti con Boston e vanno a vincere; i Bulls perdono in casa coi Clippers. Oklahoma City ce la fa anche senza Westbrook e tra Houston e Cleveland finisce solo all'overtime. Infine, ancora ko Denver nonostante i 21 punti di Danilo Gallinari e un canestro da fantascienza dell'italiano direttamente da centrocampo

Danilo Gallinari - Denver Nuggets 2013 (AP/LaPresse)

Credit Foto LaPresse

Nottata di nuovo triste per Denver, che hanno la peggior striscia negativa del momento con 6 sconfitte di fila: anche contro New Orleans, i Nuggets non riescono a concretizzare i loro sforzi e nel quarto quarto lasciano prevalere i Pelicans. Si va all’ultima frazione di gioco grazie a una tripla da fantascienza di Danilo Gallinari, top scorer dei suoi con 21 punti complessivi. Il Gallo ci prova da centrocampo, e sulla sirena del terzo quarto indovina un canestro che manda il pubblico in delirio (il video è qui sotto). Purtroppo per lui e per tutta Denver, a vincere la partita nell’ultimo quarto saranno poi i Pelicans: 99-92 il finale.
Per essere primi bisogna dimostrare di essere più forti ed è questo che fa Golden State nella partita con Boston (in cui Gigi Datome ancora una volta non è chiamato in causa): per i Warriors la partita sembra non essere mai iniziata fino a metà del secondo quarto, poi finalmente Curry e compagni si svegliano da un un brutto sogno e si accorgono di essere sotto di 26 punti. Quindi si riscuotono e cominciano a risalire energicamente la china, fino a trovarsi avanti a 3:26 dalla fine della partita. Dopo un paio di minuti di punto a punti, Golden State innesta definitivamente la marcia e va via, lasciando a Boston un po' di amaro in bocca. Per Curry alla fine i punti saranno 37, mentre Klay Thompson ne fa 20 a fronte di una prestazione decisamente più corale per i Celtics (sei giocatori in doppia cifra, di cui il migliore è Thomas, a quota 20 dalla panchina)..
Avrebbero dovuto dare un segnale Chicago e Cleveland, e invece mancano l'appuntamento col doppio sorpasso a una Toronto in caduta libera. Nessuna delle due squadre, infatti, approfitta della quinta sconfitta consecutiva che avevano patito i Raptors per passare loro davanti e sia i Bulls, sia i Cavs perdono in casa. Per Chicago arriva l'ennesima doppia doppia di Noah, ma gli acciacchi continui della rosa si fanno sentire e il quintetto annaspa un po', con Mirotic che parte la panchina e prova a dare il suo contributo con 29 punti; non basta, perché i Los Angeles Clippers costruiscono una gara attenta sia in fase d'attacco, sia in difesa e si ritrovano a contare i rimbalzi presi da De Andre Jordan (26, di cui 20 difensivi), mentre Chris Paul costruisce una doppia doppia da 28 punti e 12 assist. E' decisivo il quarto quarto, dove i losangelini danno la sterzata definitiva negli ultimi 6, quando sembrano incontenibili e se non fanno a canestro si prendono il fallo e vanno in lunetta senza sbagliare quasi mai.
Sorte simile per i Cavaliers, anche se in una gara decisamente più combattuta: per vincere, Houstondeve sudare fino ai minuti finali dell'overtime per vincere. Avanti di 3 a un minuto e mezzo dalla fine, i Rockets spediscono gli avversari due volte in lunetta e il risultato è che la sirena suona sul 98-98. Negli ultimi 5' c'è ancora equilibrio e a questo punto sono proprio i tiri liberi a fare la differenza: a 4" dalla fine, sotto di 1, LeBron James va in lunetta, ma fa 0/2 (nonostante i 37 punti finali), mentre Harden, poco dopo, ne mette almeno uno, sancendo così la fine dell'incontro. Per la barba più famosa della NBA 33 punti a referto e un passetto in più nella corsa al titolo di MVP di quest'anno.
Non solo Chigago, comunque, piange per una rosa un po' troppo corta... Anche Oklahoma City, che è di nuovo senza Kevin Durant e Russell Westbrook (quest'ultimo operato per la riduzione di una frattura a uno zigomo) deve fare i conti con la classica "panchina corta", ma il risultato è differente: i Thunder, infatti, si impongono sui Los Angeles Lakers, che effettivamente non sono la squadra più irresistibile del campionato, ma erano in fase positva. Senza le due punte di diamante, sono Augustin e Ibaka a farsi carico della squadra e il gioco gira lo stesso, mentre dall'altra parte fa fatica a decollare.
I RISULTATI:
CHICAGO-LA CLIPPERS 86-96
HOUSTON-CLEVELAND 105-103 OT
SACRAMENTO-PORTAND 99-110
BOSTON-GOLDEN STATE 101-106
INDIANA-PHILADELPHIA 94-74
ORLANDO-CHARLOTTE 83-98
LA LAKERS-OKLAHOMA CITY 101-108
DENER-NEW ORLEANS 92-99
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