Eastern Conference playoff preview 2018-19
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(1) Milwaukee Bucks vs. (8) Detroit Pistons
Dopo aver chiuso la regular-season con il miglior record della Lega (60-22), i Milwaukee Bucks hanno finalmente la grossa chance di superare il primo turno di playoff per la prima volta dal 2001. Il merito va al lavoro spettacolare di Mike Budenholzer, capace di ricostruire lo stile di gioco della squadra, incentrandola sulle caratteristiche di Giannis Antetokounmpo, serissimo candidato al premio di MVP di questa stagione e di molte altre a venire: in tutto questo, è stato fondamentale l'innesto di Brook Lopez, arma in più che ha permesso ai Bucks di raggiungere il top grazie al mix di stretch-5 offensivo unito a una solida presenza in vernice. Detroit, di contro, si affaccia alla post-season al termine di un'annata di up-and-down che l'ha sempre tenuta attorno al 50% di vittorie, senza picchi in alto o in basso: la coppia composta da Blake Griffin e Andre Drummond è ovviamente il punto di forza, ma i Pistons dipendono molto dalle percentuali al tiro degli esterni. L'incognita determinante sarà la condizione del ginocchio di Griffin, che lo ha costretto a fermarsi nel finale di stagione.
Giannis Antetokounmpo #34 of the Milwaukee Bucks handles the ball against Blake Griffin #23 of the Detroit Pistons on January 29, 2019 at Little Caesars Arena in Detroit, Michigan
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(2) Toronto Raptors vs. (7) Orlando Magic
L'arrivo di Kawhi Leonard e il concomitante trasferimento di LeBron James a Ovest ha aperto la strada ai Toronto Raptors per il possibile approdo alle prime Finals nella storia della franchigia. Nonostante le tante gare saltate da Leonard e Kyle Lowry, i Dinosauri hanno chiuso la stagione con il secondo miglior record NBA, pescato in Pascal Siakam il più chiaro pretendente al premio di Most Improved Player della stagione e, cosa ancor più importante, guadagnato enorme fiducia grazie al 2-0 sui Golden State Warriors. L'unico problema potrebbe essere di chimica: Leonard predilige un gioco di isolamento, diverso dallo stile più corale del resto del gruppo, e - complici infortuni e riposi - il vero starting-five dei Raptors ha relativamente poca amalgama ed esperienza alle spalle. Orlando arriva ai playoff con grande entusiasmo dopo 6 anni di assenza, sulle ali di una spettacolare rimonta nella seconda parte di stagione: i Magic hanno chiuso l'annata con un record di 22-9, durante il quale sono stati la miglior difesa della Lega. Oltre alla lunghezza e produttività della panchina, il punto di forza della squadra è proprio nella metacampo difensiva: con coach Clifford al timone, i Magic si sono specializzati nel togliere agli avversari i punti di riferimento sul perimetro e in vernice.
Kawhi Leonard #2 and Pascal Siakam #43 of the Toronto Raptors battle for a rebound with Aaron Gordon #00 of the Orlando Magic during the first half of an NBA game at Scotiabank Arena on April 1, 2019 in Toronto, Canada
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(3) Philadelphia 76ers vs. (6) Brooklyn Nets
Dopo aver rivoltato totalmente il roster tra novembre e febbraio con le aggiunte di Jimmy Butler e Tobias Harris, i Sixers schierano ora uno dei quintetti più temibili della Lega, probabilmente secondo soltanto a quello dei Golden State Warriors. Il restyling totale ha però un lato oscuro: l'enorme potenziale dello starting-five è frenato dalla mancanza di chimica e reciproca conoscenza, la panchina è relativamente corta e la pericolosità dall'arco non da squadra elite, problema che potrebbe però rivelarsi secondario, considerando che la squadra ha un marcato stile offensivo bully-ball. Tornata ai playoff per la prima volta dal 2015 contro le previsioni di inizio stagione, Brooklyn ha il profilo giusto per essere una squadra molto fastidiosa, come testimoniato anche dal 2-2 in regular season. I Nets giocano una bella pallacanestro moderna, a coronamento del grande lavoro di coach Kenny Atkinson negli ultimi anni, hanno portato D'Angelo Russell allo status di All-Star e hanno una panchina molto pericolosa e profonda con Caris LeVert e Spencer Dinwiddie: la grande qualità diffusa sul perimetro è un fattore che potrebbe far soffrire la difesa di Phila.
Joel Embiid #21 of the Philadelphia 76ers shoots the ball against against the Brooklyn Nets on March 28, 2019 at the Wells Fargo Center in Philadelphia, Pennsylvania
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(4) Boston Celtics vs. (5) Indiana Pacers
Sulla carta, è l'incrocio che si prospetta come "bagno di sangue" della Eastern Conference, e il fattore campo, strappato da Boston grazie alla vittoria nello scontro diretto di pochi giorni fa, potrebbe contare relativamente poco. I Celtics si presentano ai playoff al termine di una stagione incolore, segnata da continui alti e bassi contro tutte le previsioni che avrebbero voluto vedere i biancoverdi prendere invece il posto dei Cleveland Cavaliers al vertice della Conference. La squadra, obiettivamente, gioca male, non ha gruppo, ha un Kyrie Irving indolente e ha perso Marcus Smart (vera anima) nel momento topico della stagione, ma è comunque da temere per esperienza e profondità generale del roster. Indiana, che sarebbe potuta finire molto più in alto senza l'infortunio sofferto da Victor Oladipo, ha il merito di aver fatto quadrato su se stessa, cementando ancor più uno dei gruppi più solidi della Lega. Il punto di forza è la difesa: i Pacers concedono soltanto 104.7 punti di media a partita, miglior dato dell'intera NBA, caratteristica che potrebbe permettere di strappare una delle prime due gare in trasferta. E, se così fosse, l'upset potrebbe diventare realtà .
Gordon Hayward #20 of the Boston Celtics handles the ball during the game against Bojan Bogdanovic #44 of the Indiana Pacers on January 9, 2019 at the TD Garden in Boston, Massachusetts
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