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Basket, Libri di Sport: i Golden State Warriors, la "macchina da vittorie" che ha segnato l'ultimo decennio NBA

Davide Fumagalli

Aggiornato 07/12/2021 alle 18:31 GMT+1

Nella stagione in cui sono tornati a primeggiare in NBA, esce in Italia "Golden State Warriors - La macchina della vittoria", il libro di Ethan Sherwood Strauss, tradotto da Lorenzo Vetta ed edito da 66thand2nd. Un viaggio all'interno della franchigia che ha segnato e dominato lo scorso decennio, dalla scalata al titolo, fino alla caduta, con l'addio di Kevin Durant.

Libro "I Golden State Warriors - La Macchina della vittoria"

Credit Foto Eurosport

"I Golden State Warriors - La macchina della vittoria", Ethan Sherwood Strauss - Traduzione di Lorenzo Vetta (66thand2nd)

Nella stagione NBA in cui i Golden State Warriors stanno recitando un ruolo da protagonisti, di nuovo, è uscito in Italia "I Golden State Warriors - La macchina della vittoria", il libro scritto da Ethan Sherwood Straus che la casa editrice "66thand2nd" ha rilasciato con la traduzione di Lorenzo Vetta. Un testo che ripercorre lo scorso decennio della franchigia della Bay Area, capace di passare dall'essere una sorta di barzelletta ad una vera e propria dinastia, con 5 finali tra il 2015 e il 2019, e tre titoli di campioni NBA, prima della caduta e il peggior record nella stagione 2019-20, 15 vinte e 50 perse (l'anno del lockdown).
Nella sua opera, uscita negli Stati Uniti a fine aprile 2020, proprio in piena pandemia, l'autore ci porta nel dietro le quinte dei Golden State Warriors, portando aneddotti, rivelazioni, polemiche, invidie, gelosie e pressioni, lui che è un beat witer, un cronista al seguito dei Dubs fin dal 2010, prima per ESPN e poi dal 2017 per The Athletic. Si parte dal 2010 quando Joe Lacob e Peter Guber, due imprenditori originari di Boston, rilevarono la franchigia, fin lì quasi allo sbando, con una serie clamorosa di insuccessi. Poi inizia la risalita, grazie alla valorizzazione di Stephen Curry, alla scelta al Draft dei vari Klay Thompson e Draymond Green, l'arrivo di Iguodala e poi di coach Steve Kerr.
Lo spartiacque vero è stato però il 2016 quando Golden State, reduce dalla stagione da record delle 73 vittorie ma dalla cocente sconfitta alle Finals contro i Cavs di LeBron James e Irving rimontando da 1-3, ha ingaggiato il free agent Kevin Durant. Una mossa che ha reso ancora più antipatici e molto "odiati" i Warriors in giro per la Lega, e Joe Lacob ancora più mal sopportato dagli altri dirigenti, lui che è un tipo arrogante, pieno di sè e iper sicuro delle proprie idee. Proprio KD, anche raffigurato sulla copertina del libro, diventa il "pomo della discordia" perchè, dopo aver firmato i due titoli del 2017 e 2018, nella stagione 2018-19 ha portato quella incertezza e quei dubbi visto il suo status di free agent nell'estate successiva. Un'estate, quella del 2019, in cui il "giocattolo" Warriors è andato in pezzi, letteralmente: gli infortuni gravi di Durant e Thompson, la sconfitta in finale con Toronto, e il successivo addio di KD per Brooklyn (più la cessione di Iguodala per esigenze salariali).
Un libro che tra l'altro ha creato non poche polemiche tra Ethan Sherwood Strauss e Kevin Durant, che ha mal digerito alcuni dettagli rivelati e ricostruiti dall'autore. E' proprio questo dunque che affascina in "I Golden State Warriors - La macchina della vittoria", dove non si parla specificatamente di pallacanestro e aspetti tecnici, ma si va fuori dal parquet per capire come questa sia diventata nel giro di pochi anni una delle franchigie di maggior valore nella NBA, capace di spostarsi nella luccicante San Francisco nel nuovo Chase Center, e di essere diventata un assoluto modello di gestione in ambito sportivo.
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Kevin Durant, MVP della finale: i suoi 29 punti contro la Francia

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