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All Star Game: Embiid, Morant e Sabonis tra le riserve. Fuori Banchero e Harden, è bufera

Davide Fumagalli

Pubblicato 03/02/2023 alle 10:21 GMT+1

NBA - Svelate le 14 riserve per l'All Star Game di Salt Lake City, 7 da Est e 7 da Ovest, e come sempre non sono mancate le polemiche. Sacrosante le chiamate di Joel Embiid e Jaylen Brown da una parte, e di Ja Morant e Domantas Sabonis dall'altra, spiccano alcune assenze tra cui quelle di James Harden e di DeAaron Fox. Fuori anche Paolo Banchero che, pur essendo un rookie, sognava la convocazione.

I giocatori convocati per l'All Star Game 2023

Credit Foto From Official Website

Una settimana dopo l'annuncio dei titolari e dei due capitani, LeBron James e Giannis Antetokounmpo, per l'All Star Game 2023 di Salt Lake City, la NBA ha svelato le 14 riserve, 7 da Est e 7 Ovest, scelti dai 30 allenatori. Come sempre non sono mancate le polemiche per alcune esclusioni eccellenti che hanno scatenato l'ira social di compagni, avversari ed ex giocatori. Tra quelli rimasti fuori c'è anche Paolo Banchero, la matricola degli Orlando Magic di passaporto italiano, fresco di premio di Rookie del Mese per gennaio, che sognava la convocazione nonostante fosse al primo anno visti i numeri roboanti che sta tenendo: si accontenterà del Rising Stars, l'evento del venerdì riservato ai giovani.

Le riserve

Eastern Conference: Joel Embiid (76ers), Jaylen Brown (Celtics), Bam Adebayo (Heat), Julius Randle (Knicks), DeMar DeRozan (Bulls), Jrue Holiday (Bucks), Tyrese Haliburton (Pacers).
Western Conference: Ja Morant (Grizzlies), Shai Gilgeous-Alexander (Thunder), Damian Lillard (Blazers), Jaren Jackson Jr. (Grizzlies), Domantas Sabonis (Kings), Lauri Markkanen (Jazz), Paul George (LA Clippers).

Est

Sacrosante le chiamate di Joel Embiid e Jaylen Brown, che potevano essere tranquillamente dei titolari vista la stagione di 76ers e Celtics, e della loro a livello personale, sono altrettante meritate le convocazioni di Tyrese Haliburton dei sorprendenti Indiana Pacers, di Bam Adebayo, faro dei Miami Heat ancora più di Jimmy Butler, e di Julius Randle, l'ala mancina dei Knicks che è stato preferito al compagno Jalen Brunson, una scelta che fa storcere forse un po' il naso ma che ci sta, visto che due di New York sarebbe stato troppo.
Chiaramente i due nomi che non entusiasmano sono quelli di DeRozan, perchè i Bulls stanno facendo una stagione tutt'altro che straordinaria, e di Holiday, perchè anche se i Bucks restano una contender, c'erano giocatori più meritevoli di lui senza dubbio. Tra questi si possono azzardare Pascal Siakam per il grande avvio di campionato coi Raptors, forse Kyle Kuzma per il grande percorso con Washington, anche uno tra Young e Murray degli Hawks, soprattutto James Harden, lui il vero "trombato" a Est. Il "Barba" sta facendo una stagione molto solida, è il miglior assistman della Lega e i 76ers sono ai vertici dell'Est, ma non è bastato. "Mancanza di rispetto", ha scritto sui social, anche i compagni di squadra Embiid, Harris e Niang hanno "protestato" sui social per l'esclusione.

Ovest

Anche nella Western Conference non fanno una piega le chiamate di Ja Morant e Shai Gilgeous-Alexander, probabilmente due All-NBA a fine stagione e trascinatori di Thunder e Grizzlies rispettivamente, di Sabonis per la grandissima stagione di Sacramento di cui è leader, e di Markkanen perchè sta viaggiando con le migliori cifre della carriera e perchè gli Utah Jazz organizzano l'All Star Game. Il nome di Damian Lillard ci sta in quanto le sue prestazioni sono altisonanti soprattutto nell'ultimo periodo, però Portland sta faticando e un'eventuale esclusione non sarebbe stata così incredibile.
Le chiamate di Jaren Jackson Jr. e di Paul George sono un po' inattese ma forse arrivano per mancanza di alternative in ala a Ovest dato che Anthony Davis ha giocato poco, idem Kawhi Leonard. Ci poteva stare l'inserimento di Aaron Gordon, che a Denver sta facendo una stagione super al fianco di Jokic con cui si trova a meraviglia, resta fuori perchè ha saltato tante gare per infortunio Devin Booker, la cui assenza ha mandato a picco i Suns, non sarebbe stato scandaloso inserire Anthony Edwards, stella assoluta di Minnesota dopo l'infortunio di Towns, mentre il grande "trombato", l'Harden dell'Ovest, è sicuramente DeAaron Fox. Forse due giocatori dei Kings potevano essere troppi, ma Sacramento è stabilmente ai vertici della Conference, lui è uno dei giocatori più decisivi della Lega e ha mostrato una crescita clamorosa dall'ultimo campionato, per cui sarebbe stata meritata la chiamata. "Fox derubato", ha twittato il compagno Trey Lyles.
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