Steve Kerr imita Steph Curry alla convention democratica: "Diremo 'Notte, Notte' a Donald Trump"
Pubblicato 20/08/2024 alle 14:37 GMT+2
BASKET - Steve Kerr, ct di Team USA e coach dei Golden State Warriors, era a Chicago per la convention dei democratici a sostegno della candidata per la Casa Bianca Kamala Harris. Per concludere il suo discorso ha imitato la sua stella Stephen Curry, mimando il gesto che lo ha reso celebre: "Il 5 novembre diremo 'notte notte' a Donald Trump".
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Da sempre la maggior parte della comunità NBA sostiene i democratici a livello politico, un supporto rafforzato durante la presidenza di Barack Obama e che è proseguito successivamente, a maggior ragione andando contro a Donald Trump. Tra i più impegnati c'è Steve Kerr, coach dei Golden State Warriors e fresco di conquista di medaglia d'oro a Parigi come ct di Team USA: una figura molto considerata Kerr, probabilmente l'erede vero di Gregg Popovic - altra voce importante quando si tratta di politica -, che non ha voluto mancare al primo giorno della convention del Partito Democratico a Chicago, in quello United Center che lo ha visto per tanti anni protagonista da giocatore dei Chicago Bulls al fianco di Michael Jordan.
"È così bello tornare allo United Center. Come sapete, qui sono successe molte cose interessanti, soprattutto negli anni '90. Per i più giovane tra voi, cercate 'Michael Jordan' su Google e capirete di cosa sto parlando", ha detto Kerr, salito sul palco per dare il suo endorsement alla candidata alla Casa Bianca Kamala Harris — tifosissima dei Golden State Warriors e presente a Las Vegas per il suo in bocca al lupo alla nazionale prima della partenza per Parigi — e al suo vice Tim Walz.
La leadership e la citazione di Curry contro Donald Trump
Steve Kerr è stato introdotto sulle note dell'iconica canzone con cui entrano in campo i Chicago Bulls, "Sirius" degli Alan Parsons Project, e poi ha parlato di leadership per spingere la candidatura di Harris e Walz: "Io credo che i leader debbano avere dignità e debbano dire la verità. Non vorreste le stesse qualità nel Presidente degli Stati Uniti? La gioia, la compassione e l’impegno verso il paese che abbiamo visto alle Olimpiadi è quello che hanno loro due, ed è quello di cui abbiamo bisogno. Ci serve quel tipo di leadership che ci unisce e non quello che ci divide, riconoscendo e celebrando il nostro obiettivo comune, come abbiamo fatto noi a Parigi mettendo da parte le nostre rivalità. Immaginate quello che potremmo fare con 330 milioni di persone nella stessa squadra: non come Democratici, non come Repubblicani, non come Liberali, ma come Americani".
Infine la citazione di Stephen Curry, il suo pupillo, nei Warriors e con Team USA, imitando quel gesto che l'ha reso celebre anche a Parigi, a mandare un messaggio in vista del 5 novembre, giorno delle elezioni: "Quella sera potremo, usando le parole del grande Steph Curry, dire 'notte notte' a Donald Trump".
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