Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Torneo NCAA - Clingan, Edey, Burns: è la Final Four dei big men! Connecticut, Purdue, NC State e Alabama per il titolo

Davide Fumagalli

Pubblicato 05/04/2024 alle 14:50 GMT+2

BASKET, NCAA - Tra sabato 6 e martedì 9 aprile a Glendale, sobborgo di Phoenix, si gioca la Final Four, atto finale del Torneo 2024. Tre delle quattro pretendenti si affidano a dei lunghi, diversi per caratteristiche: Clingan per Connecticut, Edey per Purdue, Burns per la sorpresa North Carolina State. Completa la rosa Alabama, che invece si aggrappa al talento e alle triple del play Mark Sears.

Clingan, Edey, Burns: i big men alla Final Four NCAA 2024

Credit Foto Getty Images

Fine settimana speciale negli Stati Uniti visto che, essendo aprile, siamo al termine della "March Madness", la follia di marzo, e quindi all'epilogo del Torneo NCAA. Se nel college basket femminile l'attenzione è tutta su Iowa e il fenomeno Caitlin Clark, che dovrà vedersela contro la Connecticut di Paige Bueckers, l'imbattuta South Carolina e North Carolina State, a livello maschile i riflettori sono per i grandi centri, il ritorno dei big men.
Sì perchè tre delle quattro squadre al Gran Ballo di Glendale, Arizona, hanno come giocatore copertina il centro. Le favorite Connecticut e Purdue si affidano a due giganti bianchi come Donovan Clingan e il canadese Zach Edey, due destinati a ritrovarsi in NBA, mentre la sorpresa North Carolina State è guidata da "ciccio" DJ Burns, ragazzo con un fisico da NFL (non a caso ha ricevuto tante attenzioni dal football americano...) ma dotato di talento e mano sinistra fatata. L'ultima delle partecipanti, Alabama, è invece rappresentata dal piccolo play mancino Mark Sears, simbolo di un gioco veloce e basato sulle triple come quello dei Crimson Tide.
Il calendario prevede le due semifinali nella notte tra sabato e domenica: prima Purdue-NC State, poco dopo la mezzanotte, e poi Connecticut-Alabama; la finalissima è invece prevista per la notte tra lunedì e martedì alle 3.20 ora italiana.

Clingan e UConn

Gli Huskies, campioni nel 2023, sono i grandi favoriti al bis, cosa che manca dal biennio 2006-2007 con la Florida di Billy Donovan in panchina e Joakim Noah in campo. UConn è la numero 1 overall del tabellone, ha triturato ogni avversario fin qui (28 punti di scarto medio) e ha tenuto tutti sotto i 60 punti, compreso l'ultimo, Illinois, abbattuto con anche un parziale di 30-0 a cavallo dell'intervallo lungo. Coach Dan Hurley ha un roster lungo e affidabile, con il regista Newton, il tiratore Spencer, il prospetto Castle e le ali Karaban e Diarra, ma la stella è di sicuro Donovan Clingan.
Il ragazzo di casa, nato a Bristol, Connecticut, ha dimensioni notevoli, 218 cm per 225 di apertura alare, ed è molto dotato grazie alla coordinazione, alla mobilità di piedi e alla capacità di leggere il gioco, sia in attacco, sia in difesa, dove a livello collegiale è un muro insormontabile. Dominante la sua gara contro Illinois da 22 punti, 10 rimbalzi, 5 stoppate in 22 minuti. Particolare è inoltre la storia di Clingan che ha origini irlandesi da parte del papà e italiane da parte della mamma, Stacy Porrini, ex stella dell'università del Maine e poi insegnante, purtroppo scomparsa nel 2018 per un cancro al seno. Donovan ha imparato il gioco del pivot dalla mamma e in suo onore gioca col numero 32: proverà a regalare agli Huskies il sesto titolo in 8 Final Four, magari battendo Zach Edey in un duello stellare nella finalissima.

Edey e Purdue

I Boilermakers sono l'altra grande favorita con UConn e tornano alla Final Four per la prima volta dal 1980, quando furono guidati da un altro centro come Joe Barry Carroll, poi visto in Italia a Milano. 44 anni dopo al comando c'è un altro gigante, il canadese Zach Edey, semplicemente il migliore e più dominante giocatore del basket collegiale delle ultime due stagioni. Il mostro di Toronto, 224 centimetri, è stato il top scorer NCAA con 25 punti a partita, e il secondo miglior rimbalzista con 12.2 per gara: senza senso la sua prestazione nella finale del Regional contro Tennessee con 40 punti (career-high) e 16 rimbalzi, lui che è sostanzialmente una mosca bianca in un basket sempre più sbilanciato sugli esterni e sul gioco "positionless".
Purdue non ha mai vinto il titolo ma spera di ripercorrere la strada di Virginia nel 2019: eliminata a sorpresa al primo turno l'anno prima da numero 1 contro una numero 16, si è poi rifatta l'anno successivo. I ragazzi di Matt Painter solo 12 mesi fa uscirono con clamore contro la 16 del tabellone... Aldilà della cabala, i Boilermakers possono davvero chiudere il cerchio e vincere il titolo, anche perchè questo Zach Edey pare davvero infermabile.

Burns e NC State

Se Clingan e Edey son due giganti attorno ai 220 centimetri, lo stesso non si può dire di DJ Burns, LA STORIA del Torneo 2024. Ha il fisico di un uomo di linea della NFL - 204 centimetri per 130 chilogrammi - ma ha notevole talento e una mano sinistra che dipinge pallacanestro: attorno a lui è costruita North Carolina State che si è conquistata il diritto di giocare al Torneo vincendo a sorpresa il torneo della ACC contro Duke e North Carolina, e poi da seed 11 è arrivata fino al gran ballo, superando ancora proprio i "nobili" Blue Devils di Duke, tra l'altro con un coach, Kevin Keatts, che era sostanzialmente esonerato.
Invece i Wolfpacks sono a Glendale, portati di peso da Burns, 29 punti contro Duke e 18 di media col 67% al tiro al Torneo, lui che ha rilanciato la propria carriera collegiale a Winthrop dopo aver fallito all'inizio con Tennessee. NC State, col suo "Orso Ballerino", centra la quarta Final Four, la prima dopo 41 anni, dopo quel famoso 1983 in cui vinse il titolo contro la Houston di Olajuwon. Era la squadra allenata dal leggendario Jim Valvano, morto nel 1993 dopo una battaglia col cancro ma da sempre personaggio iconico e simbolo del motto "Never Give Up", "mai mollare". Di sicuro da lassù lo spirito di Jimmy V sarà al fianco di Burns e dei Wolfpacks.

Sears e Alabama

Non sono tanto sorpresa come NC State perchè comunque sono un seed 4, ma Alabama non era attesa alla Final Four, come invece lo era lo scorso anno, quando era numero 1 overall del tabellone e aveva una futura stella NBA come Brandon Miller. Eppure coach Nate Otts ha fatto un capolavoro, ha ricostruito il suo staff e ha assemblato una nuova squadra quasi da zero attorno al playmaker Mark Sears, riuscendo nell'impresa di regalare la prima storica Final Four all'ateneo, college che invece è l'èlite pura del football con 18 titoli nazionali.
Rispetto alle altre tre formazioni alla Final Four, Alabama non ha un lungo dominante e si basa su un gioco veloce, ad alto ritmo e con tanti tiri da tre. Come detto il volto copertina è Mark Sears, guardia mancina di poco sopra ai 180 centimetri che molti esperti avvicinano a Jalen Brunson per le dimensioni e lo stile di gioco. Un guerriero, uno che non ha paura di attaccare l'area e che si fida dei suoi mezzi, uno in grado di scoccare triple da ovunque, da distanze siderali, lui che sta viaggiando col 44.7% su ben 9.5 tentativi in questa March Madness (43.4% su 5.9 in stagione). Ha portato i Crimson Tide alla Final Four con 7 bombe contro Clemson, di certo non si farà spaventare dai giganti, a partire da Zach Edey e dalla sua Purdue.
picture

Caitlin Clark con la tripla del nuovo record di punti in NCAA

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità