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Djordjevic: "Scudetto? Accetto lo stop. Questa emergenza fa passare tutto in secondo piano"

Stefano Dolci

Aggiornato 09/04/2020 alle 10:18 GMT+2

Il coach serbo Sasha Djordjevic in un'intervista a La Stampa e al portale serbo nova.rs parla della sospensione definitiva del campionato di Serie A di basket accettando il verdetto: "In un momento così tragico, parlare dell'assegnazione di uno scudetto a tavolino conta poco. La questione dello scudetto ora è in secondo o in terzo piano".

Sasha Djordjevic, Virtus Bologna

Credit Foto LaPresse

La sospensione della Serie A di basket senza l’assegnazione dello scudetto ha lasciato l’amaro in bocca soprattutto a dirigenti, tifosi e simpatizzanti della Virtus Bologna. Nella giornata di ieri è già emersa l’indiscrezione dell’iniziativa di due senatori (Pierferdinando Casini e Valeria Fedeli) pronti a presentare un interrogazione parlamentare per assegnare lo Scudetto alle V-Nere con la classifica del girone di andata.
Di sicuro chi non ha voglia di fare polemica o rammaricarsi è il coach della compagine bianconera, Sasha Djordievic che in un’intervista a La Stampa e al portale serbo nova.rs spiega come parlare di scudetto, trofei in questa fase così dolorosa e drammatica non sia proprio giusto.
In un momento così tragico, parlare dell'assegnazione di uno scudetto a tavolino conta poco. La questione dello scudetto ora è in secondo o in terzo piano. Al primo posto ci sono le vite umane, e poi quando la pandemia sarà finita, lentamente noi, come individui, governi, società, dobbiamo iniziare a costruire un ambiente in cui gli spettatori apprezzeranno il basket, un buon film al cinema, uno spettacolo teatrale.. non più appesantita dalla paura accumulata in tutti noi durante queste settimane difficili. Non dobbiamo essere sorpresi se vedremo persone che indossano maschere per strada per molto tempo. Non sarà facile, perché abbiamo ricevuto un duro colpo, ma sono convinto che risorgeremo.

"Serve unità per uscire dalla crisi nel minor tempo possibile"

Le immagini inquietanti fanno paura, i numeri fanno paura e quando sai che non sono solo numeri, sono vite umane, tragedie familiari, drammi personali, grande stress, quindi capisci la quantità di sofferenza – enorme. Le persone non solo a Bologna, ma in tutta Italia, sono consapevoli del peso che portano, ma in primo luogo hanno continuato a pensare positivamente. Siamo tutti in difficoltà, i club hanno esaurito le entrate dei biglietti, i diritti televisivi … e abbiamo bisogno di unità per uscire dalla crisi col minor dolore possibile. Ora tutto è in sospeso, ma credo che vinceremo questa partita, non importa quanto sia pericoloso l’avversario, ce la faremo.
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