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Coach Ettore Messina festeggia lo Scudetto dell'Olimpia Milano: "Noi in crisi? Qui non si decide con la pancia".

Daniele Fantini

Pubblicato 23/06/2023 alle 23:34 GMT+2

BASKET, SERIE A - Coach Ettore Messina ringrazia società, giocatori e staff al termine della stagione che ha visto la sua EA7 Emporio Armani Milano conquistare il trentesimo scudetto della sua storia. Alla base delle vittorie c'è il rapporto solidissimo con Giorgio Armani e Pantaleo Dell'Orco: "L'unica cosa che so è che qui non si decide con la pancia".

Messina: "Scudetto merito di Armani, da sempre guida positiva"

Coach Ettore Messina è protagonista di una lunga conferenza stampa dopo la vittoria in gara-7 contro la Virtus Segafredo Bologna che ha permesso alla sua EA7 Emporio Armani Milano di conquistare il trentesimo scudetto della storia.
"Dobbiamo questo successo e i 30 titoli a una proprietà che ci ha sostenuto con positività e leadership anche nei momenti più bui di questa stagione. Grazie a Giorgio Armani e a Pantaleo Dell'Orco. Dobbiamo questo successo a un gruppo di giocatori che poteva essere insoddisfatto per mille motivi. Ma, alla fine, ognuno ha trovato la forza per pensare alla squadra, togliendo l'attenzione da se stesso. La prova è la partita di questa sera. Dove tutti hanno segnato canestri importanti, dando il proprio contributo alla partita. E poi dobbiamo questo scudetto allo staff, sia tecnico che di tutte le persone che lavorano negli uffici e al palazzo, ancora una volta pienissimo. Credo che pochissimi potessero pensare che una squadra potesse vincere tutte e 4 le partite in casa. Anche io avevo grossi dubbi. Invece i ragazzi hanno sostenuto 15 giorni di pressione estrema. E oggi hanno dato tutto. Se non avessimo avuto quel momento di sbandamento contro la zona, avrei detto che avremmo giocato una grandissima partita. Adesso ci ritroviamo tra un paio di mesi, proveremo a vincere un altro scudetto e magari fare ancora i playoff di Eurolega".
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Messina: "Scudetto merito di Armani, da sempre guida positiva"

L'insensibilità di fronte alle critiche

"Un po' di soddisfazione in più dopo le difficoltà sofferte durante la stagione? L'anno scorso, finita la serie, c'erano state grosse polemiche in campo. Ma ho già spiegato che noi non giochiamo per vincere contro qualcuno. Sinceramente non me ne può fregare di meno di chi ha scritto o di chi ha fatto qualcosa, ecc. Quando ero più giovane avevo queste voglie di rivalsa. Adesso invece non mi interessa più. Tanto sono sempre quei 700-800 a scrivere contro. Ma non mi interessa proprio. Sono felice per la mia famiglia, per il pubblico. Anche con una stagione così, abbiamo fatto la media di pubblico più alta, anche con una prima parte di Eurolega davvero deludente".

Gigi Datome "Zen" e decisivo in gara-7

"La gara-7 di Datome? Sembra che l'abbiamo tenuto in naftalina tutto l'anno. Ha tirato 50.000 bestemmie per tutte le volte in cui si è ammalato, infortunato e calato di condizione. Durante il riscaldamento lo guardavo che tirava. E mi dicevo: 'Vorrei essere anche io un po' Zen come Gigi'. Lui va sempre in campo con una serenità interiore incredibile. Bellissimo che sia stato il nostro MVP".
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Il rapporto chiaro con la dirigenza: qui non si decide con la pancia

"La mia posizione? Con Armani e Dell'Orco non funziona che si cambia idea da un anno all'altro. Altrimenti non avrebbero messo insieme l'impero che hanno. L'unica cosa che so è che qui non si decide con la pancia. Ed è stato il motivo principale che mi ha spinto a venire qui lasciando San Antonio. C'è stato un momento in cui ho detto, sbagliando, che, nel caso in cui ci fosse stata la necessità di un cambio alla guida della squadra, sarei stato io a farmi da parte subito. Ma i miei rapporti con la proprietà sono chiarissimi. E lo saranno anche per i prossimi anni, perché ci saranno molte cose da decidere e programmare".

Una stagione di alti e bassi, Napier e le scelte dei playoff

"La scintilla che ha cambiato la stagione? Non credo ci si stato un momento particolare. Con l'arrivo di Napier abbiamo ripreso fiducia e ricominciato a giocare bene. Ma ho già spiegato perché è arrivato così tardi, perché pensavamo che Pangos rientrasse prima. Poi è arrivata la sconfitta in Coppa Italia e siamo risprofondati, dovendo ricominciare da capo. Siamo stati bravi a infilare il filotto in Eurolega, ma anche lì vivendo di rincorsa ci è mancato qualcosa nel finale. Durante i playoff ho poi fatto delle scelte chiare. Kyle Hines non posso lasciarlo fuori, per quello che significa per questa squadra e società. Sono pronto ad affondare con lui. E alla fine ho scelto Devon Hall perché temevo la fisicità della Virtus. Con lui siamo riusciti a mettere pressione sul perimetro e a reggere sui cambi difensivi".
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