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Supercoppa, la Virtus Bologna cala il tris! Brescia smontata 97-60 in finale

Daniele Fantini

Aggiornato 24/09/2023 alle 21:14 GMT+2

BASKET, SUPERCOPPA - La Virtus Segafredo Bologna conquista la terza Supercoppa consecutiva (la quarta nella storia) superando la Germani Brescia nella finale del PalaLeonessa con un'eloquente prova di forza (97-60). Decisivo il parziale di 17-4 in avvio di gara e il pesantissimo 24-0 a cavallo dei due periodi finali. Toko Shengelia è l'MVP con 15 punti, 12 rimbalzi e 36 di valutazione.

Il momento della festa per la Virtus: terza Supercoppa in fila

PALALEONESSA, BRESCIA - 2021, 2022, 2023. Il tris di Supercoppa è servito. E la Virtus Bologna si conferma Regina del trofeo nella storia recente dopo aver vinto la prima edizione nell'ormai lontano 1995. Il quarto titolo porta la V ad affiancare Milano e Treviso al secondo posto nella speciale classifica alle spalle della capolista Siena (6), ma, soprattutto, toglie a Brescia il sogno del remake della favola di febbraio. Quando la vittoria sulla stessa Virtus valse la conquista della Coppa Italia, primo (e finora unico) trofeo della massima serie a finire nella bacheca biancoblù.
Basta una manciata di minuti per disintegrare tutte le premesse disegnate dopo le due partite di sabato sera. Giusto il tempo perché Isaia Cordinier possa azzannare la gara con una scarica da 7 punti consecutivi prima di ritrovarsi già panchinato per falli. Ma quel lampo, immediatamente rintuzzato da due frecciate di Toko Shengelia, incanala l'inerzia su un binario da cui non si scostera più. Brescia, predatrice spietata contro Tortona, si ritrova nei panni della preda aggredita e messa al muro. La Virtus è invece una tigre famelica. Ha smesso le vesti della squadra compassata e timorosa vista per larghi tratti contro Milano. Indossando le zanne da killer assassina.
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Assist no look di Shengelia e Mickey inchioda per il +25

Alla solidità difensiva ereditata dalla gestione Scariolo e già ben inglobata nel nuovo sistema di Banchi, la Virtus aggiunge corsa, fluidità e brillantezza offensiva. Un mix tremendo che, in una partita arbitrata con un metro molto europeo, non lascia prigionieri. Il 17-4 della metà del primo quarto si tramuta in +19 nelle battute iniziali del secondo periodo (29-10). Ed erompe in un altro devastante di break di 24-0 costruito a cavallo dei due quarti conclusivi. Quando la Virtus, assorbita la classica sfuriata di nervi di un'avversaria in grosso svantaggio all'intervallo lungo, vola sul +39 (82-43) aprendo la pista a un lungo garbage-time.
Dopo aver frenato Miro Bilan, devastante nel successo su Tortona, con l'inserimento di Bryant Dunston nello starting-five, Banchi cavalca ancora l'usato sicuro, come già fatto sabato contro Milano. E le risposte sono, ancora una volta, concretissime. Già detto di Cordinier (poi esploso a 17 punti nel calderone finale), la Virtus affetta Brescia con la duttilità del suo front-court. Dove Toko Shengelia (MVP con 15 punti, 12 rimbalzi, 4 assist e 7 falli subiti per 36 di valutazione) e Jordan Mickey (15) fanno pagare ogni situazione di cambio difensivo. Il perimetro è in mano a Marco Belinelli (9), ancora decisivo con un paio di canestri consecutivi da campione per chetare la reazione bresciana sul finale del secondo quarto, e a Daniel Hackett, enciclopedia cestistica su entrambe le metacampo. Ma, tra i nuovi arrivi, intriga sempre più Jaleen Smith (11+2 assist), ancora una volta molto solido nella gestione della squadra e del ritmo.
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Pajola con la tripla allo scadere del 3° quarto: è dominio Virtus

Brescia, che si presentava alla palla a due partendo alla pari dopo il capolavoro di sabato, rompe il sottilissimo equilibrio che divide la carica agonistica positiva dall'eccessiva foga negativa. Le menti si annebbiano presto. I nervi saltano di fronte alle difficoltà. Le energie mal gestite con Tortona, riversate in gran quantità anche nel secondo tempo contro un avversario già contato in piedi, fanno pagare il conto. E manca un leader trascinatore cui potersi affidare per uscire dalle secche.
Amedeo Della Valle chiude a quota 12, aggiustando il tabellino soltanto nel finale. Semaj Christon fatica contro il muro difensivo perimetrale bianconero. John Petrucelli, frenato da problemi di falli, affoga rapidamente anche a livello psicologico. La panchina produce un paio di scintille con CJ Massinburg (9) e Jason Burnell (11). Ma dal resto del gruppo, quest'anno comunque molto profondo con dieci giocatori veri nonostante l'assenza dalle Coppe, non arriva nulla. E così, contro questa Virtus, già in versione top per le nostre latitudini, c'è poco da fare. Il primo obiettivo dichiarato già alla fine della scorsa stagione è sfumato davanti al pubblico amico. Ora il mirino si sposta a febbraio. Dove la Germani (previa qualificazione) dovrà difendere il titolo in Coppa Italia.
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Il momento della festa per la Virtus: terza Supercoppa in fila

Virtus Segafredo Bologna - Germani Brescia 97-60, il tabellino

  • Bologna: Belinelli 9, Shengelia 15, Hackett 2, Dunston, Cordinier 17; Pajola 8, Mascolo 2, Cacok 6, Polonara 4, Abass 8, Smith 11, Mickey 15. All.: Banchi.
  • Brescia: Christon 9, Bilan 14, Della Valle 12, Petrucelli 1, Gabriel 2; Akele 2, Burnell 1, Massinburg 9, Cobbins, Cournooh 2. N.e.: Porto, Tanfoglio. All.: Magro.
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La Virtus asfalta Brescia e vince la Supercoppa: gli highlights

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