Batte il tumore al cervello e torna a giocare: la splendida storia del capitano dell’Istrana 1964

Damiano Zugno, 30 anni, capitano e difensore dell’Istrana (Eccellenza veneta lo stesso campionato dove milita anche il Treviso) e professore di storia e italiano, dopo la prima giornata di campionato era stato costretto a mollare tutto per combattere una battaglia con un tumore al cervello, 4 mesi dopo è tornato a giocare: “Scuola e passione per il calcio mi aiutano a combattere ogni giorno".

Damiano Zugno dell'Istrana 1964 (Eccellenza veneta 2018-2019)

Credit Foto Eurosport

Il suono dell’ultima campanella, i libri di testo ritirati in cartella, il tragitto che lo porta a casa in bus a correggere i lavori dei suoi studenti e ad approntare il programma da seguire. E’ la storia comune di un professore italiano? Certo che sì. Ma è proprio varcata la soglia dell’istituto paritario Galilei di Treviso che inizia la straordinarietà di Damiano Zugno, giovane insegnante appena trentenne di storia e italiano e… difensore di esperienza in Eccellenza veneta (dove milita anche il Treviso), tra le fila dell’Istrana. Professore e calciatore, certamente non un abbinamento comune in un mondo, quello del calcio, in cui i diretti protagonisti fanno da sempre a cazzotti con grammatica, congiuntivi, lessico, storia e cultura. Quella con la “C” maiuscola. Libri e marcature strette perché in campo è uno di quei centrali di retroguardia che non le mandano a dire. Basterebbe il racconto di questa doppia vita per tratteggiare il meraviglioso personaggio di Damiano Zugno, che può addirittura vantare una presenza in Serie B con la maglia del Mantova. In realtà, c’è assai di più. Damiano non è solamente impegnato nella lotta di conciliazione tra libri e uno sport dalle vicissitudini talvolta tribali ma, anche, in un’altra decisamente più ardua: sconfiggere un tumore al cervello, diagnosticatogli subito dopo la prima giornata del campionato in corso.
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Damiano Zugno dell'Istrana 1964 (Eccellenza veneta 2018-2019)

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Il cancro e il ritorno in campo dopo meno di 4 mesi

Una battaglia in cui Damiano è attualmente in vantaggio, nonostante le mille difficoltà, facilmente intuibili. E addirittura, dopo circa 4 mesi da quella scioccante notizia, nel turno (il primo di ritorno) dello scorso 6 gennaio è tornato a calcare il campo, fascia di capitano al braccio, nella sfida vinta 2-1 contro il Noale. L’Istrana è impegnata per una salvezza tranquilla e, dunque, la festa è stata totale. Zugno è rientrato subito dopo l’”ok” concessogli dal medico sportivo di Treviso. L’allenatore, Enrico Bonaldo, gli ha voluto fare questo regalo, subito contraccambiato da Zugno, che non si è lasciato sfuggire nemmeno un avversario.
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Damiano Zugno (con la maglia blu numero 6), dell'Istrana 1964 (Eccellenza veneta 2018-2019)

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Quella terribile notizia, appresa dopo la gioia di un gol e la vita stravolta in 8 giorni

Una vita passata davanti agli occhi in pochi minuti. Com’era già successo al momento della diagnosi con la vita stravolta nel giro di 8 giorni. E’ il 9 settembre, un girone prima: l’Istrana gioca - sempre contro il Noale - la prima partita di andata, in trasferta. E’ sotto 2-0 e Zugno, in una delle sue proiezioni offensive, segna la rete che accorcia le distanze. Il pareggio non arriva ma resta la soddisfazione personale: un gol, per un difensore centrale, è sempre un evento particolare. Ma c’è qualcosa: Damiano, ogni tanto, accusa annebbiamenti della vista al termine di partite e allenamenti. E proprio il mercoledì successivo alla prima di campionato, gli viene diagnosticata la massa tumorale che spingeva contro la corteccia visiva…
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Damiano Zugno dell'Istrana 1964 (Eccellenza veneta 2018-2019)

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Il "prof" e capitano che tutti vorrebbero

Allievi che poi non sono così tanto più giovani di lui…
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Damiano Zugno dell'Istrana 1964 (Eccellenza veneta 2018-2019)

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Quel Mantova d’assalto e il ricordo di una Serie B svanita con un doppio giallo

Un ingresso in campo, dopo la malattia, tanto emozionante come quello che decretò, a 19 anni, il suo esordio – e la sua unica presenza – in Serie B con il Mantova. Un Mantova, peraltro (quello dell’era Fabrizio Lori patron), “d’assalto” con nomi quali Stefano Fiore, Denis Godeas, Giorgio Corona, Vincenzo Sommese, Jasmin Handanovic, che a 40 anni ancora “bazzica” la Champions League con la maglia del Maribor. Ma la corsa ai playoff svanisce presto.
A febbraio Attilio Tesser viene esonerato e, al suo posto, viene chiamato Giuseppe Brucato, che il 5 aprile, per fronteggiare una lunga lista di assenze in difesa, concede la grande chance a Damiano, che entra al 46’ al posto dell’infortunato Simone Calori. Entra bene nel match (poi terminato 1-1 grazie al solito gol in extremis di Godeas) ma al 79’ rimedia un’espulsione per un doppio giallo. Decisivo un intervento dubbio su Paolo Bravo, classe 1974, attuale direttore sportivo del Südtirol e, all’epoca, ‘terzino sinistro' d'esperienza:
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