Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Torna a giocare tra i "prof" con la mano finta: la straordinaria storia di Andreas Schicker

Stefano Fonsato

Aggiornato 27/01/2016 alle 11:18 GMT+1

Il difensore centrale austriaco, è il primo calciatore ad ottenere l'autorizzazione della Fifa a scendere in campo con una protesi. In primavera, tra le fila del Wiener Neustadt (seconda divisione), farà il suo esordio ufficiale l'arto sinistro di gomma dopo l'incidente di un anno fa, avvenuto per colpa di un petardo e della sua miccia difettosa: "Non mi sono mai arreso, il calcio è la mia vita"

Andreas Schicker

Credit Foto From Official Website

Giocare con una protesi anche da professionisti: ora è possibile. L'apripista, ovvero il primo ad aver ottenuto l'autorizzazione Fifa, si chiama Andreas Schicker, 29 anni, difensore centrale del Wiener Neustadt, serie B austriaca. La sua storia è di quelle che mettono voglia di combattere, superare ogni difficoltà, senza mai piangersi addosso ma con la consapevolezza che tutto (o quasi), nella vita, si possa risolvere. E' l'atteggiamento con cui Andreas si è messo alle spalle quella notte del 23 novembre dell'anno scorso: "Ero con amici, stavamo festeggiando - spiega il giocatore a Eurosport -. Avevamo dei petardi, ne impugnai e lo accesi. La miccia, però, era difettata e mi esplose addosso: la mano sinistra andò in brandelli". "I primi istanti furono molto confusi - prosegue Andreas - ma poi, dopo il primo aiuto fornito da mio cugino e dall'ambulanza, capii subito che nulla sarebbe stato più come prima. O, piuttosto, quello fu il timore del momento, perché dal giorno dopo iniziai a rimettermi in gioco, a battagliare. Proprio per far tornare... tutto come prima".

Quella straordinaria forza di volontà

Difensore centrale di grande prospettiva, Andreas vanta un ottimo curriculum fino a un certo punto della sua carriera: "Conto 162 presenze nella Bundes austriaca e 121 in seconda divisione - prosegue Schicker -. Sono cresciuto nell'Austria Vienna, poi mi sono alternato tra Admira Wacker, Wiener Neustadt, Ried Im Innkreis e Horn. Ho giocato anche 50 volte con le selezioni giovanili della nazionale ma nella mia vita calcistica ho dovuto anche fare i conti con due rotture dei legamenti crociati del ginocchio". Da cui, però, si è sempre ripreso. Con costanza e raziocinio, senza mai mollare un centimetro: poteva spaventarlo la perdita dell'uso di una mano? No, nemmeno quella: "Il calcio è semplicemente la mia vita - sottolinea - ed è stato praticamente il primo pensiero al momento dell'esplosione. E adesso come faccio a giocare? E' quello che mi son detto...".

"Non chiamatemi mister"

Una riabilitazione dagli step progressivi durata praticamente 9 mesi, durante i quali il Wiener Neustadt, squadra in cui aveva lasciato il cuore (l'incidente capitò all'epoca della sua militanza all'SV Horn), gli offre un contratto da assistente allenatore: "Provai una gioia immensa: rientrare nel mondo del calcio era già un aiuto enorme. Per il mio morale ed il mio entusiasmo nel proseguire il percorso di recupero. Ma non mi bastava: mi sentivo ancora calciatore e a 29 anni è difficile dire basta. Così feci di più: provai a tornare in campo".

Una mano di metallo e, in campo, quella di gomma

Forza di volontà, sì. Ma, in casi come questo, per tornare a calcare i campi dei "prof", non basta. La Fifa è sempre stata molto rigida nel rilasciare autorizzazioni ai giocatori provvisti di protesi: non per chissà quali motivi, semplicemente perché negli attriti di campo possono facilmente far male all'avversario. Tra i precedenti ricordiamo quello dell'ex vicentino Julio Gonzalez, che nel 2007 perse un braccio in un incidente stradale. Tornò sì, in campo, ma venne fermato dai regolamenti. Alexandre Toledo (in Brasile) e Martin Hofbauer (altro austriaco, deceduto lo scorso marzo per via di un tumore) tornarono a giocare ma tra i dilettanti. Ed è qui che si inserisce la chiave di volta della storia, la mano di gomma: "Faccio parte di un progetto medico sperimentale molto innovativo - racconta Andreas - per cui nella quotidianità utilizzo una protesi metallica miocardica, connessa agli impulsi e ai riflessi del mio corpo, in campo, invece, ne utilizzo una dalla consistenza molto morbida (praticamente di gomma, ndr). Che non fa male, né a me, né all'avversario".
picture

Andreas Schicker

Credit Foto From Official Website

L'autorizzazione Fifa e il "nuovo" esordio previsto in primavera

L'impatto è stato ottimo: una manciata di presenze con la seconda squadra del Wiener Neustadt (che gioca tra i dilettanti della quarta serie), poi 20 minuti in amichevole con la prima squadra e ora... "la testa è concentrata solo ed esclusivamente al mio nuovo esordio, che avverrà in primavera - chiosa emozionato il difensore -. Devo dire che nella prima partita giocata avevo un po' di paura: temevo per l'avversario, temevo il dolore alla prima caduta e tante altre cose. Ma tutto ha funzionato alla meraviglia, ho anche battuto tranquillamente qualche rimessa laterale". Di contrasti ne farà ancora a centinaia, un difensore centrale di sostanza come lui. E chissà quanti falli commetterà. E se ce ne sarà uno di mano, magari in area di rigori: "In quel caso - se la ride Andreas - spero che l'arbitro chiuda un occhio".
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità