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Vadalà, l'ultima baby scommessa della Juventus

Paolo Pegoraro

Aggiornato 25/06/2015 alle 22:32 GMT+2

Il profilo di Guido Vadalà, attaccante del Boca Juniors pronto a prendere il posto di Carlitos Tevez alla Juventus. Attaccante esterno oppure trequartista, ha realizzato quantità industriali di gol nelle selezioni giovanili d'Argentina

Guido Vadalà - Boca Juniors

Credit Foto AFP

Per favore, non chiamatelo Messi. Con il fenomeno del calcio mondiale il 18enne accostato alla Juventus Guido Vadalà ha in comune solamente la città (Rosario ha dato i natali a entrambi) e la conformazione fisica (167 cm per 64 kg). Paradossalmente - osservando voracemente l'infornata di gol su You Tube dei campionati argentini giovanili - Vadalà pare la controfigura di Carlitos Tevez, proprio l'attaccante cui è destinato a prendere il posto alla Juventus.

Gol a grappoli nelle giovanili

La verità, come sempre, sta nel mezzo: l'attaccante di origini calabresi non è ancora un giocatore completo, a tutto tondo: troppo presto per profondersi in arditi paragoni. Come si dice in questi casi, il ragazzo si farà. Di certo El Chiche (il giocattolino, come è stato ribattezzato in patria) ha realizzato caterve di gol nei campionati giovanili/regionali d'Argentina: addirittura sette in una sola partita del campionato primavera (contro l'Argentinos Juniors). I report internazionali parlano di 330 reti nei quattordici campionati minori cui ha preso parte. Il suo lauto bottino del 2013 (32 gol in 29 partite) gli è valso la palma di "giocatore più promettente del campionato argentino".

Trequartista/attaccante esterno

Il suo mentore è stato il mito del calcio argentino Carlos Bianchi (da noi, molto meno considerato): proprio El Virrey lo ha lanciato nella prima squadra Xeneizes spendendo ottime parole per lui affinché la società facesse firmare al bimbo prodigio il suo primo contratto professionistico. E' proprio a partire dagli scampoli di partita concessi al classe '97 in prima squadra che possiamo delineare un identikit più credibile di Guido Vadalà. Dimenticatevi del rapace d'area di rigore, del finalizzatore con medie realizzative da capogiro: parliamo di un trequartista (potenzialmente a suo agio nel 4-3-1-2 di Max Allegri) oppure di un attaccante esterno in grado di spaccare le difese avversarie con le sue tremende accelerazioni. Già, perché nel Boca Vadalà era solito agire quasi da tornante sulla fascia (destra o sinistra, indifferentemente) con licenza di accentrarsi oppure d'inserirsi centralmente con movimenti a tagliare "senza palla". Destro naturale, El Chiche è dotato di un'ottima tecnica e - come detto - di una prodigiosa accelerazione. Nulla di stupefacente per un figlio d'Argentina: per sfondare in Europa serve ulteriore salto di qualità. Anche e soprattutto dal punto di vista dell'attitudine mentale.

Ritorno in Europa (dopo la prime bocciature)

A dirla tutta, Vadalà aveva già assaggiato l'Europa. Provini con Atalanta e Barcellona tra il 2010 e il 2012: non andò benissimo, anzi. Nell'economia dei suoi insucccessi, tuttavia, pesarono anche fattori extra-campo quali una famiglia "ingombrante" e poco diplomatica con i dirigenti (del Barça, nel caso specifico). E una discreta dose di nostalgia per la terra natia. Vadalà prese dunque la via di casa per sfondare a stretto giro di posta nel calcio argentino a suon di gol. Euro-gol. Ora la grande occasione per il riscatto con la maglia della Juventus?
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