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Calciomercato - Napoli, chi è Kim Min-Jae, "Il Mostro" che può far dimenticare Koulibaly

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Pubblicato 21/07/2022 alle 14:57 GMT+2

CALCIOMERCATO - Chi è Kim Min-Jae, il 26enne difensore sudcoreano che raccoglierà presto l'eredità di Koulibalyh al Napoli. Soprannominato "The Monster" per evidenti attributi fisici, Kim sarà il 3° giocatore sudcoreano a giocare in Serie A.

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In Corea del Sud lo chiamano "The Monster" per un preciso motivo: un fisico imponente (190cm x 86 kg) e tempra ferrigna. Osservando Kim Min-Jae da vicino, è impossibile trovare qualcosa che non faccia spavento. Il difensore sudcoreano del Fenerbahce è stato identificato dal Napoli come degno erede di Kalidou Koulibaly, e il suo profilo si incastra perfettamente nel mosaico estivo composto sapientemente da Giuntoli. Mettendo da parte per qualche secondo gli addii eccellenti, il mercato in entrata del Napoli è stato finora contraddistinto dal "fattore garra": la difesa azzurra è stata puntellata da giocatori tutti muscoli e cuore, tra i vari Ostigard e Mathias Olivera, arrivando infine a Kim. Giocatori nati per combattere pur non contando su sublimi doti tecniche, per incollare assieme una linea difensiva fornendo ingredienti essenziali quali sangue e sudore.
Kim Min Jae 2° per intercetti nella Super Lig Turca, Eurosport

Il profilo tecnico

E' stata proprio l'intensità di gioco proposta dal 26enne sudocreano a stregare la dirigenza del Napoli: oltre all'imperiosa stazza, Kim incarna il perfetto prototipo dinamico del difensore moderno: andatura aggressiva, capacità di toreeggiare nei duelli aerei, freddezza negli uno contro uno e lucidità nel posizionamento. Deve ancora crescere con la palla tra i piedi, specialmente in fase di costruzione: sarà campito di Luciano Spalletti inculcare questo ultimo tassello nel suo DNA di calciatore.

Bicicletta e barriera linguistica: curiosità

Ambientarsi, per Kim, sarà di certo una sfida: nonostante abbia girato il mondo tra estremo oriente e Turchia, il gigante del Fenerbahce non ha mai imparato l'inglese. Una barriera linguistica importante, che andrà mitigata il meglio possibile dallo staff azzurro. Con Spalletti però, Kim potrà gocarsi una carta precisa: sia lui che il tecnico toscano infatti, sono avidi appassionati di bicicletta. Il sudocreano è abituato ad affrontare lunghissime escursioni in città e in campagna in sella alla sua bici, mentre Spalletti condivide l'amore per le due ruote da toscano verace - in Val di Sole è solito farsi qualche pedalata prima di raggiungere il campo. Quello di Kim è senza ombra di dubbio un profilo estremamente atletico, non a caso la sua famiglia vive e respira sport: il padre è un judoka, il fratello un famoso portiere e suo zio un allenatore di calcio.

La sua storia

Fu proprio quest'ultimo a indirizzarlo verso il calcio giocato: Kim diede i primi calci a un pallone nella scuola elementare di Tongyeong, e da lì non si guardò più indietro. Il primo contratto da professionista lo firmò al club sudocreano Gyeongju, poi nel 2019 si trasferì in Cina, al Bejing Guoan. Nel 2021 ha lasciato l'estermo oriente per andare a giocare nel Fenerbahce, dove ha trovato la consacrazione come uno dei migliori difensori della Super Lig. Il nativo di Tongyeong ha dovuto adattarsi a una pletora impressionante di allenatori e idee di calcio: dal croato Slaven Bilic al portoghese Vitor Pereira passando per il turco Zeki Murat Gole fino al francese Bruno Genesio. Nel mentre, Kim si è imposto come membro stabile della sua Nazionale: nel 2018 ha vinto i Giochi Asiatici con lUnder 23 sudcoreana, e attualmente vanta 40 presenze in Nazionale maggiore.
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