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Mbappé, rinnovo solo per due anni e non tre: il retroscena sull'opzione che può decidere solo lui e non il PSG

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 13/09/2022 alle 08:58 GMT+2

CALCIOMERCATO - Retroscena clamoroso svelato da L'Equipe: Mbappé non avrebbe rinnovato per tre anni, quind fino al 2025, ma solo per due: esiste l'opzione di rinnovo, ma è unilaterale, ossia può decidere soltanto lui se esercitarla in base ai risultati dei prossimi due anni oppure no. Il club non ha potere decisionale. Per il Monza scende in campo Berlusconi, nuovo dt per lo Spezia.

Edicola Mbappé

Credit Foto Eurosport

Il calciomercato non si ferma mai: qual è l’ultimo giocatore messo nel mirino delle big di tutta Europa? Ci sono novità sui rinnovi dei calciatori più importanti? Qualche svincolato di lusso che sta per trovare una sistemazione? Ecco qui riportate e commentate da noi le tre notizie più interessanti sugli ultimi movimenti di mercato raccolte dai quotidiani in edicola stamattina e dai vari siti specializzati, in Serie A e all’estero.

Mbappé, il rinnovo è solo per due anni: per il terzo decide lui

Clamoroso retroscena svelato da L’Equipe sul contratto di Kylian Mbappé: benché il PSG avesse annunciato il rinnovo con suo plenipotenziario giocatore fino al 2025, a quanto pare in realtà il contratto è stato prolungato solo per due anni con opzione per il terzo. E su questo terzo anno ha diritto di scelta soltanto il giocatore. Praticamente per il club, che non avrà diritto di replica, il sodalizio è fissato fino al 2025, mentre sarà il giocatore a decidere nel 2024 se andare avanti un altro anno oppure no.
  • La nostra opinione: l’unilateralità del contratto di un giocatore è qualcosa di nuovo per noi. Da sempre, infatti, il calciatore in questione ha l’ultima parola sulle questioni di mercato, ma per quanto riguarda le opzioni di rinnovo si è sempre visto piuttosto un andamento inverso, ossia possibilità da parte di entrambi di decidere, ma spesso è il club che sceglie di non proseguire. Il fatto che Mbappé abbia tutte queste libertà è davvero difficile da metabolizzare per chi era abituato a un mondo del calcio in cui al massimo ad avere il pallino del comando sono i procuratori. Questo PSG è un club unico nel suo genere, vedremo a medio termine se questa politica di gerarchie sarà stata utile o dannosa.

Monza, Stroppa in bilico ma ci pensa Berlusconi

L’avvio del Monza in Serie A non è stato trionfale come nelle serie minori: i brianzoli hanno un solo punto dopo sei partite e la panchina di mister Stroppa è già in bilico. Si parla addirittura di Claudio Ranieri come possibile sostituto sulla Gazzetta dello Sport, ma a rimettere le cose a posto, a quanto pare, ci penserà lui: il presidente e patron Silvio Berlusconi, che a RTL 102.5 ha detto:
Il Monza deve cambiare modo di stare in campo. I giocatori sono bravi, a livello di Serie A. Adesso me ne dovrò interessare ancora io, come all’inizio dei campionati di Serie B e C quando ho dato l’impostazione corretta alla squadra.
  • La nostra opinione: la vicinanza di Berlusconi al calcio giocato non ci è nuova. Non possiamo dimenticarci di quando il battibecco a distanza nel 2000 con Dino Zoff, l’allora ct della Nazionale, finì con le dimissioni del tecnico. Ma anche le sue incursioni “tecniche” con il Milan sono note, quindi, galvanizzato dalla dialettica della campagna elettorale, di sicuro il Cavaliere parlerà con la squadra e soprattutto con l’allenatore, che presumibilmente avrà la riconferma fino a domenica contro la Juventus e poi chissà.

Spezia, trattativa-lampo per il dt: ecco Macia

Il Corriere dello Sport riporta i dettagli del nuovo matrimonio tra lo Spezia ed Eduardo Macia, nuovo direttore tecnico dei liguri: entrerà ufficialmente in carica lunedì 19, ma è atteso a La Spezia già in questi giorni e soprattutto il matrimonio è stato rapidissimo. Contatto proficuo da subito, dopo l’addio di Pecini, e società orientata con il dirigente spagnolo verso il salto di qualità.
  • La nostra opinione: quando c’è un vuoto di potere nell’ambito delle dirigenze non è mai un bene, si lancia un segnale di debolezza e d’indecisione. Bene dunque che la società spezzina sia riuscita a risolvere in brevissimo tempo una questione che poteva diventare scomoda. Macia, poi, ha una grande esperienza forgiata in club come Liverpool, Leicester, Bordeaux e Betis Siviglia. Per una realtà più piccola come quella bianconera potrebbe essere davvero un punto di svolta.
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