Serie A - Caos Samardzic, il padre e Rafaela Pimenta si scambiano accuse sul mancato passaggio all'Inter

Scoppia il caos intorno al mancato trasferimento di Lazar Samardzic dall'Udinese all'Inter. La settimana scorsa, l'affare non si era concretizzato nonostante il lungo corteggiamento da parte della società nerazzura e lo svolgimento delle visite mediche dello stesso Samardzic addirittura il 10 agosto scorso. Sembrava che a quel punto mancasse solo la frima a suggellare l'accordo da due milioni a stagione fino al 2028. E invece il padre del centrocampista, Mladen Samardzic, aveva ingaggiato ad accordo avvenuto un altro agente per ridiscutere dei nuovi termini facendo saltare tutto.

Lo stesso padre del giocatore rimasto all'Udinese ha parlato questa mattina a Sportitalia, adducendo la "colpa" del mancato passaggio del figlio all'Inter ad una persona per identificata: Rafaela Pimenta. "L'Inter ha fatto tutta la trattativa e ha chiuso l'affare con una persona che non aveva il permesso di farlo" ha affermato il padre all'emittente "Ha trattato con Rafaela Pimenta, ma io l'ho vista una volta sola nella mia vita. Non so lei come abbia fatto a infilarsi in questa cosa, perché la trattativa era tra Udinese e Inter". Lo sfogo di Mladen Samardzic prosegue "Ci siamo trovati Pimenta nel mezzo: voleva chiudere l'affare senza il nostro permesso. Quando ho ricevuto la bozza di contratto dall'Inter e ho visto che c'era lei come intermediaria e rappresentante di mio figlio, ho chiesto che questo fosse cambiato". Il padre del centrocampista dice poi come l'Inter abbiamo chiuso tutte le porte al dialogo "Abbiamo chiesto di parlare direttamente con l'Inter, di avere un incontro con loro e di cambiare questo aspetto: ma loro ovviamente non hanno voluto più fare l'operazione così, senza di lei, sostenevano che l'agente di Lazar fosse lei”.

Chiamata in causa, è arrivata però la pronta risposta dell'avvocato Rafaela Pimenta. "Mi dispiace sentire il padre di Samardzic giustificare le sue decisioni con questi argomenti" afferma colei che ha preso il posto di Mino Raiola nel rappresentare e curare gli interessi dei giocatori "Per me parlano i fatti. C'è stato un incontro con lui, la moglie e Kolarov nel mio ufficio a Montecarlo. Ci sono state le tante telefonate fatte insieme a diversi club. Lui stesso chiedeva all'Udinese di parlare direttamente con me". L'agente rincara la dose per smentire il fatto che Mladen Samardzic fosse del tutto ignaro della presenza di lei stessa come intermediaria dell'affare. "Poi ancora,c'è stato l'incontro insieme nella sede dell'Inter, l'ok dato all'Inter, i brindisi con lui e la moglie in albergo a Milano, la videochiamata con suo figlio per organizzare le visite mediche, gli arrivi di altri familiari e cameramen per fare i video. Dopo tutto questo il padre di Samardzic mi ha chiesto delle cose sulle quali non ero d'accordo né sulla quantità né su come erano state fatte e in quel momento ho deciso di farmi da parte”. Due versioni talmente contrastanti che risulta difficile capire come realmente sia andata la vicenda.