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Milan, come gioca Julen Lopetegui: 4-3-3, terzini alti e rotazioni in attacco

Davide Bighiani

Aggiornato 27/04/2024 alle 08:43 GMT+2

CALCIO - Perché il Milan avrebbe deciso di puntare forte su Julen Lopetegui per il post Pioli? Gioco offensivo, giocatori che si scambiano spesso la posizione, propensione al pressing: questi gli ingredienti che i dirigenti del Diavolo cercheranno nel Milan del futuro. E sembrano combiaciare con il credo tattico dell'allenatore basco che ha fatto benissimo con la Spagna ma ha fallito al Real.

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Chiedete a un qualsiasi tifoso del Milan cosa ne pensi del nome di Julen Lopetegui quale prossimo occupante della panchina rossonera: storcerà il naso, così come lo stanno facendo tutti i frequentatori dei social sotto l'ultimo post della Gazzetta dello Sport in edicola oggi, che sbandiera l'interesse rossonero nei confronti del tecnico basco. No, non ha l'appeal di Antonio Conte, non porta con sé le sicurezze di Maurizio Sarri e non ha nemmeno la nomea di "giochista" di Roberto De Zerbi. E allora perché il Milan sembra così deciso ad andare su Lopetegui per il post-Pioli e come fa giocare le sue squadre l'allenatore basco? Proviamo a scoprirlo insieme.

Chi è Lopetegui?

Nato nel 1966, nella sua vita precedente Julen Lopetegui è stato un portiere di discreto successo: panchinaro al Real Madrid e al Barcellona, ha difeso i pali di Las Palmas, Logroñés e Rayo Vallecano. Da allenatore ha seguito il solco della cosiddetta "scuola iberica moderna": parte proprio dal Rayo Vallecano, ma dura pochino. Diventa osservatore per il Real Madrid, poi passa alla federazione spagnola, diventando CT della U19, poi U20 e infine U21. Un anno e mezzo al Porto, poi l'esonero. Arriva la grande chance con la Nazionale spagnola: in due anni arrivano 16 vittorie (compreso il 3-0 all'Italia di Ventura del 2017), 4 pareggi e nessuna sconfitta. Non sa dire di no alla proposta del Real Madrid ed è costretto a dire addio alla Spagna: non andrà bene, esonerato dopo l'1-5 contro il Barcellona. Con il Siviglia nel 2019 batte l'Inter in finale di Europa League e solleva il suo primo trofeo internazionale; anche qui verrà esonerato dopo una sconfitta di troppo in Champions l'anno nel 2022. Raccoglie il Wolverhampton a stagione in corso e lo trascina al 13° posto in Premier League: questa volta è lui a lasciare. Poi un anno di stop.

Come gioca Lopetegui?

Scuola spagnola, quindi palla a terra, tanta tecnica e zero punti di riferimento: avete presente Xabi Alonso, Unai Emery e Mikel Arteta? Quel partito e quello spartito lì. Lopetegui predilige un gioco offensivo - per questo piace molto ai presidenti - il possesso di palla esagerato e la possibilità si scambarsi molto le posizioni. Un calcio moderno, non tanto diverso da quello proposto da Stefano Pioli negli ultimi tempi. A differenza del Milan di oggi, il tecnico basco parte solitamente dal 4-3-3, con un mediano "old style", di rottura e due mezzali di maggiore qualità, mentre il tridente non è necessariamente composto da due ali alte e un attaccante centrale, ma può essere spurio: le posizioni che si invertono sono alla base di questo pensiero. Non è affatto un integralista: al Siviglia passava spesso al 3-4-1-2 soprattutto quando la squadra avversaria applicava la prima pressione; al Wolverhampton spesso passava dal 4-3-3 al più moderno 4-3-1-2. Una particolarità di Lopetegui è che punta molto sulla possibilità di spingere da parte dei terzini, che giocano molto alti quando è la sua squadra ad attaccare: una buona notizia per Theo Hernandez, mentre dall'altra parte servirà qualcosa in più. Sempre nel caso in cui sia davvero Lopetegui il prossimo allenatore del Milan...

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