Le origini, l'importanza del papà, i record e il mito Ronaldinho: 5 cose che forse non sapete su Jonathan David, nuovo attaccante della Juventus

CALCIOMERCATO - La Juventus ha trovato il suo nuovo bomber ovvero Jonathan David, classe 2000, canadese, che arriva a parametro zero dal Lille. Un attaccante con una storia particolare, le origini haitiane, l'amore per il football americano, l'importanza del padre che lo ha avviato al calcio, il soprannome "Iceman" e diversi record sbriciolati. Ecco alcune curiosità e numeri su David.

Tudor: "Il Real Madrid già va a 200 km/h. Se poi gli metti anche Mbappé..."

Video credit: SNTV

Il nuovo attaccante della Juventus è Jonathan David, bomber classe 2000 che arriva a parametro zero dal Lille dove ha segnato gol a grappoli con numeri da record. Giocatore glaciale sotto porta, un riferimento per la nazionale del Canada, è stato corteggiato dai migliori club d'Europa ma alla fine ha scelto i bianconeri per la sua nuova avventura dopo essere stato in Belgio e in Francia. Di seguito alcune curiosità e record che non tutti sanno sulla storia e la carriera di Jonathan David.

Le origini e il Canada

David è nato a New York, nel quartiere di Brooklyn, il 14 gennaio del 2000, da genitori di Haiti in viaggio negli Stati Uniti per andare a trovare dei parenti. Dopo qualche mese David tornò con la famiglia ad Haiti dove ha vissuto i primi sei anni di vita, prima di emigrare con la famiglia in Canada. Si sono stabiliti a Ottawa, nella capitale del paese, e ha frequentato la scuola pubblica di lingua francofona. A 18 anni quindi poteva scegliere tra le tre nazionali e l'attaccante ha optato per il Canada: "Il Paese che ci ha accolti. Se i miei non fossero emigrati in Canada non sarei arrivato dove sono oggi".
Certo è che il Canada e il suo clima non sono sempre stati facorevoli allo sviluppo del David calciatore: a Orléans, vicino Ottawa, spesso doveva aspettare la primavera e lo scioglimento della neve per tornare a giocare all'aperto sul campetto del parco di Barrington mentre in inverno si allenava nelle palestre scolastiche, alternando calcio a basket e pallavolo, affinando così la coordinazione e la tecnica.

Il papà e il football americano

Da piccolo David sognava di giocare a football, ma quello americano, di diventare un asso della NFL. E' stato il papà a introdurlo al calcio, quello che dall'altra parte dell'oceano chiamano soccer: "Siamo abituati a giocare a football americano. Ho iniziato a giocare a calcio all'età di 10 anni. E' stato mio padre a inserirmi in una squadra". David ha mosso i primi passi nell'Ottawa Gloucester Hornets, la società da cui ha iniziato il percorso fino allo sbarco in Champions League.
Il papà, ex giocatore amatoriale ad Haiti, gli ha trasmesso la passione per il calcio. Ed è stato lui ad affiancarlo nella crescita, a seguirlo a bordo campo con un fischietto per risvegliarlo nei momenti di calo. Ancora oggi i due analizzano insieme le sue prestazioni, non per festeggiare i gol, ma per riflettere sulle occasioni mancate. Da papà Jonathan ha ereditato anche il temperamento posato, lui che seguiva tutte le partite del figlio da bordo campo senza mai perdere il controllo, a differenza di altri genitori.

Il soprannome Iceman

Data la lucidità e le freddezza che ha sotto porta, l'ex ct del Canada John Herdman lo ha soprannominato "Iceman", "Uomo di ghiaccio". Controllato e serio non solo in zona gol ma anche nei comportamenti in campo visto che in 315 partite da professionista non ha mai subito un’espulsione e ha collezionato solo 28 ammonizioni, quindi è molto difficile attirarlo in tranelli e provocazioni.
picture

Jonathan David

Credit Foto Getty Images

Ma è ovvio che la sua freddezza più apprezzata è soprattutto quella in area. Da sempre posato, David non è mai stato problematico né a scuola né in allenamento: "È costante mentalmente, affidabile, ideale per qualsiasi allenatore", dice Jocelyn Gourvennec che lo ha avuto in rosa al Lilla.

La solidarietà

Pur essendo nato negli Stati Uniti e poi cresciuto in Canada di cui ha scelto la nazionalità, David resta legatissimi ad Haiti, la terra dei suoi genitori, quella delle origini. Un legame profondo che si traduce anche in gesti concreti: insieme all'ex nazionale USA Tony Sanneh, Jonathan sostiene 300 bambini della Cité Soleil, la bidonville più grande di Port-au-Prince, attraverso progetti di beneficenza.
Nel 2019 David ha giocato col Canada contro Haiti, ha segnato ma ha deciso di non festeggiare il gol per l'affetto e il già citato legame col paese caraibico della famiglia e in cui è stato per parte della sua infanzia, prima del trasferimento a Ottawa.

Il sogno Barcellona e i record

E' stato seguito da Arsenal e Manchester United, è stato scartato dal Salisburgo, è esploso in Belgio col Gent che lo ha ingaggiato quando aveva 18 anni, e si è affermato in Francia col Lille, ma il suo sogno è sempre stato quello di giocare per il Barcellona dell'idolo Ronaldinho, come disse nel 2024 a The Athletic: "Penso ovviamente che la Premier League sia uno dei migliori campionati al mondo. E per me non è o Premier League o un fallimento. Sono aperto a tutto e ogni campionato ha le sue sfide. Il Barcellona è sempre stata la squadra per cui ho tifato. Quando cresci tifando per una squadra, il tuo sogno è giocare per loro".
Nel frattempo David ha macinato una serie di primati: da quando è arrivato in Europa, non ha mai segnato meno di 12 gol a stagione; inoltre ha griffato 109 gol in 232 partite complessive col Lille, il miglior marcatore di sempre, e ha pure conquistato una storica Ligue 1, strappata al PSG delle stelle. Da sottolineare che il Lille pagò per lui una cifra record, 32 milioni di euro bonus inclusi per strapparlo al Gent. Infine c'è il record con la Nazionale: Jonathan David, 25 anni, è arrivato a 36 gol in 67 partite, il miglior bomber di sempre per la selezione del Canada.
picture

La Juventus cede 1-0, Real Madrid ai quarti: rivivi gli highlights

Video credit: DAZN/SNTV


Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità