Juventus, torna Khedira: la rinascita passa da lui?

Minuti giocati finora, zero. L’anno scorso, a Madrid, solamente 618. Ultima partita ufficiale, quasi 6 mesi fa, nei quarti di finale di Champions League contro lo Schalke 04. Eppure, nonostante queste premesse, Sami Khedira potrebbe essere già da subito l’uomo del destino, quello in grado di togliere dalle secche la barca bianconera. O, quantomeno, tamponare la falla fino a quando non tornerà Claudio Marchisio, il pretoriano per eccellenza di Allegri.

Sami Khedira giocherà questa sera, contro il Siviglia, la sua prima partita ufficiale con la Juventus, con una manciata di allenamenti nelle gambe e ancora ben lontano dalla miglior condizione fisica e tattica per inserirsi nello scacchiere: la sua è una scelta più dettata dall’emergenza che dal reale desiderio dell’allenatore, ma, per quanto a qualcuno possa sembrar folle, potrebbe, per dirla in gergo, anche “girarla”. Khedira ha poco, se non nulla, da perdere: ma se spacca…

Con 45 presenze in carriera in Champions League, l’ex-centrocampista del Real Madrid è il giocatore con maggior esperienza a livello internazionale dopo Gigi Buffon e Patrice Evra, per nulla disprezzabile quando, dalla difesa in su, i bianconeri che hanno una vera conoscenza della Champions sono da cercarsi con il lanternino. D’altronde, Khedira è arrivato proprio per questo, per dare quantità e qualità a un centrocampo sfibrato in vista delle partenze di Andrea Pirlo e Arturo Vidal.

Consistenza, solidità, duttilità e, soprattutto, personalità, caratteristiche che il vecchio centrocampo bianconero aveva a tonnellate, ma di cui è rimasto orfano per gli infortuni e gli addii estivi: Khedira potrebbe essere anche l’uomo giusto per “tranquillizzare” Paul Pogba, finora molto lontano dal giocatore leader che la società vorrebbe che sia, come se il francese abbia bisogno di una spalla dura e vera su cui appoggiarsi per esprimersi al meglio.

Khedira darà ad Allegri diverse possibilità tattiche per adattarsi alle situazioni e alle esigenze varie: il tedesco può giocare sul centro-destra sia nel 4-3-3 che nel 4-3-1-2, ma fungere anche da regista basso, non certo la sua posizione preferita ma un ruolo in cui il tecnico sembra propenso a sperimentarlo come già fatto in pre-campionato. Questa sera, contro il Siviglia, dovrebbe comunque giocare interno destro, con Hernanes (la famosa “X” non rivelata nella conferenza stampa della vigilia) basso nonostante la brutta prestazione di Napoli in quel ruolo.