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Facciamo i conti: Porto, la macchina da soldi si è improvvisamente fermata

Enrico Turcato

Aggiornato 20/02/2017 alle 12:49 GMT+1

L'avversario della Juve negli ottavi di Champions ha un attivo di mercato di 330 milioni di euro negli ultimi 10 anni. Un modello da seguire, un club reso grande dalle intuizioni del presidente Pinto da Costa e dell'agente Jorge Mendes. Una societá in grado di rimanere ad alti livelli grazie alla capacità di rivendere a cifre esagerate ogni suo gioiello. Anche se qualcosa ultimamente é cambiato

Porto Facciamo i conti

Credit Foto Eurosport

La stagione 2016/17 rappresenta una vera e propria mosca bianca nella storia recente dell'FC Porto. Risulta, infatti, essere la prima annata sportiva dal 2003/04 in cui lo storico club portoghese chiuderà con un segno meno il bilancio di calciomercato. Un saldo negativo di quasi 19 milioni di euro tra operazioni in entrata ed in uscita. Un punto di svolta, dove gli arrivi/riscatti di Alex Telles, Felipe, Depoitre, Layun, Boly e Soares non sono stati ripianati da alcuna cessione clamorosa. Inconsueto, soprattutto considerando che cedendo nell'estate del 2015 Alex Sandro alla Juventus (26 milioni di euro), Danilo al Real Madrid (31 milioni) e Jackson Martinez all'Atletico Madrid (37 milioni), il Porto aveva sfondato quota 300 milioni di euro di attivo sul mercato in un solo decennio.

In crisi il rapporto con Mendes?

“Quella di Adrián Lopez è una storia a sé. Quando Lopetegui è arrivato, si è reso conto che non conosceva bene il campionato portoghese, e ha voluto basarsi su calciatori spagnoli. Una delle sue richieste è stato Adrián Lopez. E così sono entrato in contatto con l’Atletico Madrid e Jorge Mendes. Il prezzo (11 milioni di euro per il 60%) era esorbitante e così ho detto no. Ma l’agente ha trovato una soluzione, facendoci presentare impegni di pagamento a un anno, e se per allora non avessimo voluto tenere con noi il giocatore lui l’avrebbe piazzato altrove per lo stesso valore. Un anno è passato, lui (Mendes) non l’ha piazzato, e a noi è toccato pagare. Non ho perso la fiducia in Jorge Mendes, ma affari come questo non ne faccio più”. Le parole pronunciate nel gennaio 2016 dal presidente Jorge Nuno de Lima Pinto Da Costa a Porto Canal sono sembrate la prima vera crepa su un sodalizio che dura da quasi 15 anni. E la gestione delle operazioni di mercato 2016/17 ne è stata la conferma.
Stagione sportiva PortoSaldo entrate/uscite di mercato
2016/17-18,6
2015/16+89,9
2014/15+44,6
2013/14+46,7
2012/13+60,8
2011/12+1,9
2010/11+2,8
2009/10+41,6
2008/09+8,3
2007/08+53,8
2006/07+3,1
2005/06+30,5
2004/05+40,1

C'è stata un'inchiesta che ha fatto cambiare le cose

Se non conoscete la storia di Jorge Mendes e i suoi rapporti con il Porto, vi rimandiamo a questo nostro pezzo del giugno 2015 (QUI). In ogni caso, a raffreddare i rapporti tra il Porto e l'agente più influente nella storia recente del calcio, ci ha pensato anche un'inchiesta ottimamente raccontata dal massimo esperto in materia, il giornalista Pippo Russo. A fine luglio 2016 il Correio da manha, un quotidiano portoghese, ha annunciato un’inchiesta del Departamento Central de Investigação e Acção Penal (DCIAP), concentrata su dodici trasferimenti di calciatori realizzati dal Porto tra il 1999 e il 2006. L’attenzione è stata dedicata a una rete di società offshore entrate nel vasto flusso di denaro che dà luogo a qualche passaggio di troppo. Inoltre, agli investigatori ha destato interesse un documento: si tratterebbe di un contratto stipulato fra il Porto e Gestifute, l’agenzia creata nel 1996 da Jorge Mendes. Quanto alle ipotesi di reato, il Correio da manha ha utilizzato la principale come titolo del paginone interno: “Suspeitas de lavagem de dinheiro” (“Sospetti di riciclaggio”). Ancora nulla di certo, provato e definitivo, ma la conferma il cambiamento di rotta nelle strategie del club, non è proprio così casuale.
Giocatore (squadra)Prezzo di vendita in milioni di euro
James Rodriguez (Monaco)45
Hulk (Zenit)40
Falcao (Atletico Madrid)40
Jackson Martinez (Atletico Madrid)37
Danilo (Real Madrid)31,5
Anderson (Man United)31,5
Eliaquim Mangala (Man City)30,5
Pepe (Real Madrid)30
Ricardo Carvalho (Chelsea)30
Alex Sandro (Juventus)26

Negli ultimi 10 anni una vendita a peso d'oro dietro l'altra

Resta il fatto che nessun club in Europa nell'ultimo decennio ha incassato quanto il Porto. Nessuna società europea è riuscita a guadagnare così tanto dalla rivendita dei propri giocatori. Spesso scovati in campionati sudamericani minori, pagati una miseria e, anche dopo solo una stagione, mandati in un top club a cifre surreali. James Rodriguez al Monaco per 45 milioni, Hulk allo Zenit per 40, Falcao all'Atletico per 40, ma anche i 16 milioni avuti dalla Dinamo Mosca per Maniche nel 2006 o i 24,5 ricevuti dall’Inter (dove c’era sempre Mourinho) per Quaresma nel 2008. O ancora i 22 sborsati dallo Zenit per Bruno Alves nel 2010, più i recenti Mangala, Imbula, Otamendi, Fernando, Danilo, Alex Sandro, Martinez. Dal 2005/06 ad oggi il Porto ha senza dubbio dominato la scena europea. E pur cedendo i propri gioielli, è stato in grado di rimanere ad alti livelli: 21 partecipazioni alla moderna Champions, 6 titoli Nazionali negli ultimi 10 anni e anche un Europa League in bacheca (2010/11).
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Porto's Andre Silva

Credit Foto PA Sport

André Silva, Francisco Soares e Jesus Corona i prossimi affari?

E anche in questa stagione il Porto è competitivo. Secondo a un solo punto dal Benfiica in campionato, con la miglior difesa (solo 11 reti subite) e la valorizzazione dei soliti talenti, da rivendere in un prossimo, vicino, futuro. Dal "sicario" della Roma nei preliminari André Silva al messicano Jesus Corona, dal neo acquisto di gennaio Francisco Soares (tre gol nelle ultime due partite) al centrocampista Herrera, già nel mirino di vari top club tra cui la Juve, e valutato tra i 30 e i 40 milioni di euro. Il doppio confronto di Champions con i bianconeri sarà un'occasione ideale per mettere in vetrina i propri gioielli. La Juventus lo sa bene, la macchina da soldi portoghese è sempre pronta a ripartire.
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