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Facciamo i conti: Ajax rules, formare, crescere e poi vendere a peso d'oro

Enrico Turcato

Pubblicato 06/04/2019 alle 15:30 GMT+2

I prossimi avversari della Juventus in Champions League basano i loro successi su un sistema collaudato e remunerativo. La cura del settore giovanile, la programmazione e la ciclica ricostruzione di nuclei vincenti.

Ajax team photo, Champions League 2018-19

Credit Foto Getty Images

Zlatan Ibrahimovic, Luis Suarez, Christian Eriksen, Wesley Sneijder, Arkadiusz Milik, Jan Vertonghen, Davinson Sanchez, Justin Kluivert, Davy Klaassen, Dalej Blind (poi tornato), Klaas-Jan Huntelaar (poi tornato) e i più recenti Frenkie De Jong (che andrà al Barcellona) e Matthijs de Ligt (che in estate verrà comprato a peso d'oro). Sono solo alcune delle più importanti cessioni registrate dall'Ajax negli ultimi 15 anni. Nomi altisonanti, alcuni campioni, giocatori di spicco che il club olandese ha cresciuto e coccolato, prima di rivendere quasi a peso d'oro. L'Ajax, che vanta la rosa con l'età media più giovane della Champions League in corso, ha variato negli anni il suo status, ha modificato gli obiettivi in base alle varie stagioni, mantenendo però la "formazione" di talenti come cardine basilare e paradigma focale del proprio modus operandi.
SquadraEtà mediaSquadraEtà media
Ajax24.3Porto27.2
Liverpool26.6Barcellona27.5
Tottenham26.9Manchester United27.6
Manchester City27.0Juventus28.7
*L'età media delle squadre qualificate per i quarti di Champions League: l'Ajax ha la rosa nettamente più giovane, la Juventus quella più anziana.

Le due epoche d'oro e l'orgoglio ritrovato

I due periodi storici indimenticabili per i lancieri sono quelli di inizio anni '70 e metà anni '90. Il primo è quello di Cruijff, di Rep, di Krol, di Neeskens, delle tre coppe dei Campioni consecutive (1971, 1972, 1973) e del blocco olandese capace di arrivare in finale ai Mondiali nel 1974. Il secondo è quello di Van Gaal, dei De Boer, di Davids, di Seedorf, Kluivert, Litmanen e Van der Sar, della Champions 1995 vinta contro il Milan e di quella del 1996 persa in finale ai rigori contro la Juve. In entrambi i casi l'Ajax si era costruito squadre forti con il proprio settore giovanile, aveva resistito alle offerte degli altri club europei e aveva mostrato all'Europa tutto il suo potenziale e tutta la sua brama di vittoria. Oggi nella squadra di Amsterdam si è ricreato quel giovane nucleo oranje e il passaggio del turno contro il Real Madrid negli ottavi di finale ha riportato alla memoria i fasti del passato.

145 milioni di utile dalle cessioni negli ultimi 10 anni

Normale, però, che il calcio sia radicalmente cambiato, e che un club come l'Ajax debba ora attuare una politica totalmente differente. Negli ultimi 10 anni il solo bilancio tra acquisti e cessioni ha portato nelle casse del club poco meno di 145 milioni di euro. Guardando solo le ultime cinque stagioni, il segno positivo si attesta sui 75 milioni di euro. Quasi tutte le vendite hanno portato ricche plusvalenze e i conti della società olandese sono in ordine. L'Ajax continua a fare meglio di PSV, AZ e Feyenoord (le altre in grado di produrre giocatori di livello) e si mantiene competitivo in Eredivisie, dove ha vinto il titolo per quattro stagioni consecutive tra il 2010 e il 2014.
Il mercato dell'Ajax nelle ultime 10 stagione, dati Transfermarkt

Il futuro è adesso: vendere per rimanere competitivi

Negli ultimi anni, per altro, i Lancieri hanno instaurato un ottimo rapporto con il Tottenham, al quale hanno venduto Eriksen, Sanchez e Vertonghen, incassando quasi 70 milioni di euro. Una cifra irrisoria se paragonata ai 75 che il Barcellona verserà giugno per De Jong o la valutazione attuale di De Ligt, che si aggira sempre attorno ai 70/80 milioni di euro. Includendo Neres, Mazraoui e van de Beek, l'estate 2019 potrebbe diventare leggendaria a livello economico per l'Ajax. L'unico sistema per rimanere competitivi ad alti livelli pare essere questo per il club olandese: formare, crescere, curare, mettere in vetrina e poi vendere. E poi ricostruire squadre competitive attorno a qualche veterano (Tadic, Blind e Schone in questo caso), inserendo mano a mano nuovi volti e giovani promesse. Redditizio a livello finanziario e a volte, come in questa stagione, anche a livello sportivo.
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