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Il ritorno del grande Ajax: da Tadic ai giovani gioielli sulle orme del glorioso mito dei Lancieri

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DaEurosport

Aggiornato 15/03/2019 alle 12:27 GMT+1

La più grande notte europea dell'Ajax dai tempi d'oro degli anni '90 riporta alla mente le imprese di un modello di calcio e le parole della leggenda Johan Cruyff: riviviamo un trionfo storico, per il club e per la sua filosofia di calcio, attraverso i protagonisti che l'hanno reso possibile.

L'esultanza di gruppo a fine partita dell'Ajax dopo il successo per 4-1 al Bernabeu contro il Real Madrid, Real Madrid-Ajax, Champions League, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Era dagli anni '90 che l'Ajax aspettava di vivere una notte così. Era l'autunno del 1994 quando al vecchio De Meer, e poi anche a Trieste, i campioni d’Europa venivano spazzati via da una banda di ragazzini e da un calcio mai visto. Erano rispettivamente il Milan di Fabio Capello, che contro quella squadra avrebbe perso anche la finale di Vienna, firmata Patrick Kluivert, e l’Ajax di van Gaal.

I numeri che fanno la storia

Era dall'aprile 1995 che gli olandesi non segnavano almeno quattro gol in una sfida a eliminazione diretta di Champions League (5-2 al Bayern Monaco). Fuori casa, invece, bisogna tornare addirittura al 1979-80 per l'unico precedente, (8-1 all'HJK), prima del capolavoro del Bernabeu. L'ultimo Ajax che si presentò ai quarti fu quello del 2002-03 - eliminato dal Milan, futuro campione, in extremis sull'asse Inzaghi-Tomasson (in più che sospetto off-side) - ma all'epoca vigeva la regola del doppio girone e non c'erano gli ottavi di finale. Per risalire dunque all'ultimo scontro a eliminazione diretta superato dai Lancieri, bisogna riavvolgere il nastro fino all'edizione 1996-97, quando l'Atletico Madrid si arrese ai quarti. E potremmo andare avanti all'infinito, perché una notte storica come questa verrà ricordata per sempre: il Real Madrid, d'altro canto, non era mai stato eliminato dalla Champions dopo aver vinto la gara d'andata in trasferta - ci riuscì solo l'Odense Boldklub nel 1994-95, ma si trattava di Coppa UEFA - e non aveva mai subito una sconfitta così pesante in casa, considerando tutte le competizioni europee.

Tadic e Blind: due guide per un gruppo dal talento puro

I protagonisti di questo capolavoro sono dei ragazzi uniti da una dote che nel calcio evidentemente vale ancora qualcosa, tanto da far emozionare anche gli spettatori neutrali: il talento. A questi giovani sono stati aggiunti in estate Dusan Tadic e Daley Blind, due giocatori 'riciclati' dall'estero e solo apparentemente marginali. Il primo, classe 1988, era reduce da quattro stagioni al Southampton e un anno fa lottava per la retrocessione in Premier, mentre il secondo, classe 1990, è tornato alla base, nel club in cui ha fatto anche le giovanili, dopo quattro anni al Manchester United. La loro esperienza è stata la chiave di un mercato geniale al fine di guidare un gruppo di talenti purissimo. Cosa dire della prestazione del serbo? Due assist, il secondo con ruleta ai danni di Casemiro, e un gol da cineteca. In questa Champions League nessuno è stato direttamente coinvolto in più gol di Tadic: 6 reti e 3 assist. In questa stagione il serbo vanta la bellezza di 26 gol e 15 assist in 40 partite. Numeri da capogiro che ad Amsterdam attendevano da Jari Litmanen (1994-95 e 1995-96).

Ziyech e Neres, tra rimpianti e azzardi

E come non parlare di Ziyech? Anche lui ha scomodato Litmanen segnando sia all'andata che al ritorno, come il suo predecessore nelle semifinali del 1994-95 contro il Bayern Monaco. La rete numero 18 in stagione alimenta i rimpianti della Roma che al 25enne marocchino ha preferito Kluivert. Neres, invece, è un 22enne brasiliano per il quale l'Ajax ha versato al San Paolo una cifra iniziale di 12 milioni di euro: un record per una squadra di Eredivisie che, prima del 2017, non aveva mai pagato un giocatore di un campionato straniero così tanto.
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Hakim Ziyech non ci crede e festeggia con l'Ajax il successo storico del Bernabeu

Credit Foto Getty Images

De Ligt e de Jong: il sogno della Juve, la certezza del Barcellona

Non finisce qui, perché in difesa troviamo il nazionale argentino Tagliafico, accostato al Real Madrid, ma soprattutto de Ligt, gioiello classe 1999, capitano e leader assoluto della squadra, su cui la Juventus è disposta a puntare sul serio per avere un futuro roseo, anche dopo l'era della BBC. C'è poi Dolberg, 21enne danese che ha realizzato la seconda tripletta più veloce nella storia del club dopo quella di un certo Marco van Basten, e Frankie de Jong, bloccato per la prossima stagione dal Barcellona che lo ha pagato circa 75 milioni di euro per dargli le chiavi del centrocampo. Accanto a lui agisce Donny van de Beek, 21enne e mezzala di grande dinamismo seguita dal Milan.
La partita di de Jong:
  • Palloni toccati 75
  • Passaggi 54
  • Passaggi riusciti 91%
  • Dribbling 2/3
  • Duelli aerei 100% vinti
  • Tackles 100% vinti
  • Spazzate 3
  • Palloni intercettati 1
  • Palloni recuperati 6
Insomma, l'asta è cominciata e se la scuola Ajax va sempre lodata per il bene che produce per il calcio, vanno elogiati anche i dirigenti degni di un grande Ajax, come il ds Overmars, capaci di andare a prendere Tadic per 11,5 milioni di euro, Ziyech per 11, David Neres per 12 e Tagliafico per 4. Probabilmente nessun intermediario ha offerto questi prospetti in Italia, nemmeno ai grandi club.

Monte ingaggi e plusvalenze: il modello Ajax

SquadraMonte ingaggi in milioni di euro
Barcellona487
Real Madrid395
Manchester United337
Manchester City296
PSG272
Bayern Monaco265
Juventus259
Borussia Dortmund187
Roma159
Lione109
Ajax53
Questione di lungimiranza di una squadra che ha un monte ingaggi di 53 milioni di euro, contro i 487 del Barcellona e i 395 del Real Madrid. Questo rende inevitabile che le giovani stelle dei Lancieri si trasferiscano all'estero, come testimoniano i 277 milioni di euro di plusvalenze ottenute negli ultimi 10 anni. Questo è il modello Ajax, squadra capace di imbracciare scudo e ascia, come Aiace Telamonio, al Santiago Bernabeu. Certe vittorie meritano perfino gli applausi e i complimenti degli sconfitti.
Perché non avresti potuto battere un club più ricco? Io non ho mai visto un mucchio di soldi segnare un gol [Johan Cruyff]
AS, uno dei principali quotidiani sportivi di Madrid e sempre vicino ai Blancos, ha omaggiato la vittoria dell'Ajax sul Real (1-4), con l'iconica maglia 14 di Johan Cruyff, bandiera dei Lancieri e del Barça. Classe e rispetto hanno trionfato in una notte di Champions.
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