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Inter in emergenza, ultima chiamata a Praga: serve la spinta di Conte, adesso più che mai

Simone Pace

Pubblicato 27/11/2019 alle 15:56 GMT+1

I nerazzurri, alle prese con pesanti assenze a centrocampo, sono costretti a battere lo Slavia se vogliono tenere vive le speranze di qualificazione agli ottavi di finale di Champions. Tocca al tecnico salentino, ancora una volta, tirare fuori il massimo da una squadra che sta già girando a mille. In cabina di regia pronta una maglia da titolare per Borja Valero con Candreva confermato esterno.

Antonio Conte

Credit Foto Getty Images

Un solo imperativo: vincere. Non conta come, non conta quanto. L'Inter che si appresta a scendere in campo a Praga sa di avere a disposizione un solo risultato per continuare a sperare nella qualificazione agli ottavi di finale di Champions League, uno dei traguardi minimi stagionali: battere lo Slavia. Non sarà impresa semplice: la formazione ceca allenata da Jindrich Trpisovsky è un avversario che merita il massimo rispetto: ha messo in grandissima difficoltà i nerazzurri nel match d'andata terminato 1-1 a San Siro e ha imposto lo 0-0 al Barcellona al Camp Nou. Dal canto suo l'Inter deve fare i conti con assenze pesanti, soprattutto in mezzo al campo: mancheranno Sensi e Barella, oltre ad Asamoah sulla corsia di sinistra. Ecco quindi che, ancora una volta e mai come stavolta, l'arma in più dovrà essere lui: Antonio Conte. L'allenatore salentino, che in campionato sta già ottenendo il massimo da questo gruppo, è chiamato a tirare fuori dal cilindro un altro colpo dei suoi.

Così Conte dopo Dortmund

A inizio stagione potevamo programmare molto meglio. Tramite il lavoro possiamo mettere in difficoltà chiunque. Però arriviamo poi alla sesta partita di un mini-ciclo e si verificano le stesse cose. Non possiamo fare campionato e Champions in queste condizioni, sono stati fatti errori importanti
A chi dobbiamo chiedere qualcosa in più? A Nicolò Barella che arriva dal Cagliari? A Sensi, acquistato dal Sassuolo? Ai calciatori devo dire solo grazie, stanno dando l'anima

Un destino beffardo

Parole pesanti come pietre quelle pronunciate dal tecnico interista dopo il rocambolesco ko per 3-2 contro il Borussia Dortmund, dominato per un tempo al Westfalenstadion e straripante nella ripresa. Parole che avrebbero potuto lasciare il segno e dalle quali invece l'Inter ha trovato nuova linfa per continuare a vincere, almeno in campionato. Destino beffardo, Conte si ritrova a giocarsi tutto proprio senza due dei migliori interpreti del suo modo di fare calcio: Sensi e Barella. E allora, come spesso gli è capitato in carriera (basti pensare alla sua prima Juventus dei tanti gregari o al mezzo miracolo compiuto con la Nazionale a Euro 2016) il tecnico interista dovrà tirare fuori il meglio da un gruppo che finora ha dimostrato di seguirlo in tutto e per tutto.

La notte dei gregari

Ci si aspetta tanto da Lukaku e Martinez, e non potrebbe essere altrimenti visti i loro numeri. Ma l'uomo simbolo dell'Inter che vola a Praga è Borja Valero. Il centrocampista spagnolo, che il 12 gennaio compirà 35 anni, ha sorpreso per la sua capacità di mettersi a disposizione della squadra nel secondo tempo di Torino: contro lo Slavia potrebbe esserci il suo esordio stagionale da titolare, proprio nel match più importante. Borja, ma non solo: in preallarme ci sono Gagliardini e Politano, entrambi reduci da un infortunio, probabilmente ancora non al meglio ma chiamati a stringere i denti. Perché le notti senza appello sono fatte così: bisogna tirare fuori tutto, anche le energie che si pensa di non avere. Conte ha più volte dimostrato in passato di sapersi esaltare nelle difficoltà: forse non servirà una pazza Inter, certamente servirà un'Inter tosta e cinica al punto giusto. Vietato piangersi addosso, c'è una Champions da salvare e un tesoretto (anzi, un tesorone) da 30 milioni da portare a casa. Per riparlarne a febbraio, con un mercato in mezzo che - chissà - potrebbe portare ad Appiano Gentile altri rinforzi di qualità.
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Conte: "Se non ci fosse l'Inter avreste chiuso quaderni e libri, avreste già assegnato lo Scudetto"

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