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Le 5 verità di Napoli-Liverpool 2-0: azzurri, che mentalità! Koulibaly c'è

Simone Pace

Aggiornato 18/09/2019 alle 12:34 GMT+2

Lo splendido successo del San Paolo sui Reds campioni d'Europa è stato enfatizzato da Carlo Ancelotti nelle dichiarazioni post partita: al tecnico è piaciuta la capacità della sua squadra di giocare in maniera "sporca". É stata anche la partita dei protagonisti inattesi come Meret, Di Lorenzo e Mario Rui. Infine una notizia: anche Van Dijk può sbagliare.

L'esultanza dei giocatori del Napoli - Napoli-Liverpool Champions League 2019-20

Credit Foto Getty Images

1) Il Napoli sa vincere anche soffrendo

"Mi è piaciuta la partita sporca del Napoli, una squadra che vuole crescere". Parole chiare quelle pronunciate da Carlo Ancelotti subito dopo il 2-0 rifilato al Liverpool. Il tecnico di Reggiolo ha voluto evidenziare un concetto che gli sta molto a cuore: la sua squadra ha saputo rimanere nella partita anche nei momenti di maggiore difficoltà, non si è scomposta, ha masticato filo spinato e alla fine è riuscita a portare a casa 3 punti importantissimi e prestigiosi al cospetto dei campioni d'Europa. La sensazione è che questo Napoli stia diventando una squadra completa, più matura rispetto allo scorso anno e consapevole della propria forza. La speranza è che questa vittoria segni il definitivo salto di qualità di un gruppo che ha tutte le carte in regola per superare la fase a gironi e fare strada in Champions League.

2) Meret, Mario Rui e Di Lorenzo: quante sorprese!

Non è stato solo il Napoli di Koulibaly e Mertens, di Allan e Callejon. Quello visto contro il Liverpool è stato anche il Napoli di Meret, di Mario Rui e di Di Lorenzo. Partiamo dal portiere, protagonista di una parata di importanza capitale nella ripresa su un sinistro di Salah indirizzato nell'angolino basso. Era all'esordio in Champions, esattamente come Di Lorenzo. E anche l'ex terzino destro dell'Empoli ha dato ragione ad Ancelotti che lo ha schierato dal primo minuto: si trovava spesso a incrociare il cammino di Mané, ma nonostante questo ha giocato senza timori reverenziali dimostrando di avere personalità da vendere. Da ultimo Mario Rui: impressionante il rendimento del portoghese in questo primo scorcio di stagione, addirittura fantastica la sua prova contro i Reds. Un giocatore che sembra letteralmente trasformato rispetto alla stagione passata.
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Mohamed Salah e Mario Rui - Napoli-Liverpool Champions League 2019-20

Credit Foto Getty Images

3) Koulibaly è tornato

La goffa autorete al 92' contro la Juventus nel rocambolesco 4-3 bianconero all'Allianz Stadium prima della sosta è ormai un lontano ricordo. Kalidou Koulibaly è tornato lui: contro il Liverpool, in quelle serate dove spesso si esalta, ha sfoderato una partita praticamente perfetta non sbagliando un intervento. E i tifosi lo hanno perdonato ampiamente tributandogli applausi a scena aperta e spellandosi le mani per anticipi e recuperi prodigiosi. Padrone della difesa, dominatore. Bentornato.

4) Van Dijk non è invincibile

Il difensore centrale olandese, protagonista la scorsa stagione di una Champions League esaltante, conferma di essere praticamente insuperabile nell'uno contro uno. Eppure il fuoriclasse ex Southampton commette due errori che da uno come lui non ci si aspetterebbe mai: si perde Mertens in occasione della grande parata di Adrian sull'acrobazia del belga e consegna di fatto il pallone a Llorente con un disimpegno pasticciato da cui nasce il definitivo 2-0 del Napoli. Nessuno è perfetto, nemmeno Van Dijk. E questa è una notizia.
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Adrian, Dries Mertens e Virgil Van Dijk - Napoli-Liverpool Champions League 2019-20

Credit Foto Getty Images

5) Insigne e Fabian Ruiz, ancora non ci siamo

Se proprio dobbiamo trovare una nota stonata, anzi due, nella magica serata europea del Napoli, dobbiamo tirare in ballo due protagonisti mancati: Lorenzo Insigne e Fabian Ruiz. Da loro ci si aspetta molto di più. Il capitano, schierato largo a sinistra da Ancelotti, è stato molto utile dal punto di vista tattico ma è mancato in fase conclusiva e ha confermato di non attraversare il suo miglior momento di forma. Discorso simile per Fabian Ruiz, partito bene ma smarritosi col passare dei minuti: lento col pallone tra i piedi e distratto in qualche disimpegno, lo spagnolo è il lontano parente dello splendido giocatore ammirato lo scorso anno in Serie A e quest'estate agli Europei Under 21. Per fortuna di Ancelotti siamo solo a metà settembre: il tempo è dalla sua parte.
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