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Champions League - Le pagelle di Benfica-Juventus 4-3: Caporetto Juve, l'incredibile Iling-Junior non basta

Simone Eterno

Aggiornato 25/10/2022 alle 23:32 GMT+2

CHAMPIONS LEAGUE - I voti ai protagonisti di Benfica-Juventus 4-3 con le pagelle della partita: il migliore è Rafa Silva, ma che sorpresa Iling-Junior. L'ingresso e il finale del 2003 che risveglia la Juve non cambiano però la sostanza: i bianconeri restano una squadra ottava in Serie A e con 4 sconfitte in 5 partite in Champions League.

Samuel Iling-Junior, Benfica-Juventus, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Benfica-Juventus, match valido per la quinta giornata del Gruppo H della fase a gironi della Champions League 2022/23, è terminato sul punteggio di 4-3, frutto della doppietta di Rafa Silva, di Joao Mario e del gol di Antonio Silva; alla Juve non bastano Kean (su lavoro di Vlahovic), Milik e Mckennie. Con questo risultato la Juventus è fuori dalla Champions League nella fase a gironi per la prima volta dal 2014. Qui di seguito i voti ai protagonisti della partita per capire l'andamento della gara.

Le pagelle del Benfica

Odysseas VLACHODIMOS 6 – Sul colpo di testa di Vlahovic prova il mezzo miracolo. Incolpevole sui gol.
Alexander BAH 5,5 – A destra probabilmente quello in maggiore difficoltà. Soffre Kostic e soffre ancor di più lo scatenato Iling-Junior. Dall’82’ Gilberto JUNIOR – sv.
Antonio SILVA 7 – A nemmeno 19 anni spadroneggia in difesa e si permette di segnare anche il primo gol. Non male.
Nicolas OTAMENDI 7 – Padrone del reparto. Guida con esperienza e la giusta cattiveria.
Alex GRIMALDO 7 – Una costante spina nel fianco nella Juve dal punto di vista offensivo.
Enzo FERNANDEZ 7 – In mezzo al campo è signore assoluto di questa partita, padrone incontrastato della mediana.
Florentino LUIS 6,5 – In mezzo lavora alla grande, ma la sbavatura e nell’occasione del gol di Vlahovic-Kean.
Rafa SILVA 7,5 – Fa il bello e il cattivo tempo, ridicolizzando un intero reparto e smascherando quel che resta della Juventus: poco, pochissimo. Mezzo voto in meno solo per la tripletta mancata nel finale.
Joao MARIO 7 – Freddissimo dal dischetto, eccellente nella manovra offensiva di un Benfica che gioca in maniera impeccabile. La controfigura – bella – di ciò che fu all’Inter.
Fredrik AURSNES 6,5 – Neres è un’altra cosa, ma anche lui gioca sicuramente una partita di spessore e qualità. Più nelle coperture, forse, che nella proposta.
Goncalo RAMOS 6,5 – Tanto, tantissimo lavoro per i compagni di squadra. Un giocatore funzionale al progetto di gioco più che il classico ‘attaccante’ di razza.
All. Roger SCHMIDT 7,5 – 16 vittorie e 4 pareggi in tutte le competizioni. Un girone passato in assoluta scioltezza e due partite in cui la sua idea di calcio ha a tratti reso risibile la non-idea, se così possiamo definirla, della Juventus. Uno che dalle nostre parti sarebbe forse ridicolizzato per il credo e il modo teorico da cui proviene. Anche questa, è una lezione da imparare alle nostre latitudini.

Le pagelle della Juventus

Wojciech SZCZESNY 6 – Incolpevole sui gol subiti. Come spesso gli capita ultimamente.
DANILO 5,5 – Dentro la ‘rumba’ che prende la Juve per 60 minuti c’è anche lui. Anche se probabilmente è il ‘meno peggio’.
Leonardo BONUCCI 4 – La fotografia di un progetto finito. Dal 60’ Alex SANDRO 6 – Ingresso onesto in partita, in una fase in cui il Benfica è però già in controllo.
Federico GATTI 4,5 – Buttato dentro come carne da macello, è triturato da quella macchina infernale che è ‘questo’ Benfica per ‘questa’ Juventus. Era alla prima in Champions. La ricorderà a lungo.
Juan CUADRADO 5 – C’è poco da dire o poco da fare. In una squadra che non gira, che fa acqua da tutte le parti, anche uno con le qualità di fondo del colombiano diventa oggetto di figuracce. Dal 60’ Fabio MIRETTI 6 – Finale tutto sommato brillante, in una Juve che senza più nulla da dire si mette a giocare grazie alle nuove leve.
Weston MCKENNIE 5,5 – Torna a fare, a tratti, ciò che teoricamente sarebbe il suo ruolo. Il problema, probabilmente, è che nel frattempo ha dimenticato come si fa. In gol nel finale serve più che altro alle statistiche. Dieci minuti di furia semi-casuale non cambiano la sostanza.
Manuel LOCATELLI 5 – Travolto, da quella slavina di pressing e intensità che è la mediana del Benfica. E intorno a sé non ha nessuno a cui chiedere aiuto.
Adrien RABIOT 5 – L’immagine è in quel passaggio sbagliato a Milik, che si stava involando verso la porta.
Filip KOSTIC 6 – Uno dei pochi a salvarsi nel ‘Titanic Juventus’, una nave che da tempo sta andando a tutta, imperterrita, contro l’iceberg. Fa ‘il suo’. Il problema è che ‘il suo’ – puntare e crossare – è esattamente ciò che si aspetta il Benfica da questa Juve. Dal 70’ Samuel ILING-JUNIOR 7,5 – Venti minuti per provare l’ebrezza della Champions, quando ogni discorso per la Juventus era già finito. Lui li sfrutta con una prestazione francamente sorprendente: due azioni che portano ai due gol nel finale e un impatto che cambia l’inerzia della partita. Incredibile.
Dusan VLAHOVIC 5 – Una brutta partita. C’è il gol del momentaneo pareggio, ma anche l’errore che avrebbe potuto rimettere la Juventus sul 2-2. Un giocatore che, molto semplicemente, pare aver perso la fiducia. Dal 70’ Matias SOULE 6 – Col piglio giusto, con la voglia di fare. Sbaglia però il piattone su ciò che sarebbe stato l’incredibile terzo assist di Iling-Junior.
Moise KEAN 5 – Per la UEFA il gol è suo. Ma l’unica cosa su cui si può fare dibattito questa sera... Dal 46’ Arkadiusz MILIK 6,5 – Si conferma l’attaccante più in forma e più efficace di questa Juventus. La domanda è cosa ci facesse in panchina...
All. Massimiliano ALLEGRI 4 – Sedicesima formazione diversa su 16 uscite stagionali ufficiali. Questo dato, al di là delle varie vicissitudini, non può non considerarsi come quello di una squadra in confusione. La sua Juventus non solo non ha un piano offensivo degno di nota – cosa ormai risaputa; ma nemmeno corre o ci mette la grinta del caso, almeno non fino all’ingresso ‘dei ragazzini’ che portano un po’ di scompiglio. Insomma, finché la partita conta qualcosa, la sua Juventus appare come una compagine ‘non allenata’ sotto ogni punto di vista. E infatti in Italia resta ottava e in Europa torna a casa con 4 sconfitte in 5 partite. La reazione finale è puro fumo negli occhi di chi ancora ha voglia di farsi ingannare da qualche episodio estemporaneo.
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