Champions League - Inter: i punti di forza del Porto, da Taremi a Sergio Conceicao. Analisi e statistiche

Il 7 novembre scorso, in occasione del sorteggio degli ottavi di Champions League andato in scena a Nyon, secondo l'opinione più diffusa l'Inter - pescando il Porto - aveva trovato una sorta di jolly, soprattutto perché aveva evitato corazzate come Manchester City e Real Madrid. Tuttavia, con l'avvicinarsi del doppio confronto (l'andata si gioca mercoledì 22 febbraio a San Siro) quella sensazione di pericolo scampato è andata scemando, al punto che la vigilia del primo round contro i lusitani viene vissuta con una certa apprensione. I nerazzurri hanno le carte in regola per giocare il doppio confronto alla pari, ma hanno anche la consapevolezza che il cammino non sarà affatto in discesa e sarà disseminato di trappole: vediamo perché.

Nelle ultime dieci partite ufficiali, tra campionato e coppa nazionale, il Porto ha sempre vinto mantenendo la propria porta inviolata in ben 7 occasioni. L'ultima partita non vinta risale al 7 gennaio (0-0 sul capo del Casa Pia), mentre per ritrovare l'ultima sconfitta bisogna addirittura tornare indietro fino al 21 ottobre (0-1 in casa contro il Benfica). In questa stagione, lontano dal Do Dragao, il Porto ha perso solamente due partite: contro il Rio Ave il 28 agosto in campionato (3-1) e contro l'Atletico Madrid il 7 settembre in Champions (2-1). Numeri da urlo, nonostante i quali la squadra di Conceiçao deve "accontentarsi" del secondo posto in classifica, a -5 da uno straordinario Benfica.

Sulla panchina del Porto siede ormai da 6 stagioni il 48enne Sergio Conceiçao, che vivrà con uno spirito particolare la notte di San Siro: da calciatore, infatti, ha indossato la maglia dell'Inter per due stagioni, dal 2001 al 2003. Il tecnico, che ha già vinto tantissimo con i lusitani, si affiderà molto probabilmente al 4-4-2, il modulo con cui ha affrontato la maggior parte delle partite quest'anno. Sulla carta il Porto imposterà una partita di attesa, nella speranza di colpire i nerazzurri alla prima disattenzione e di adottare conseguentemente un atteggiamento ancora più prudente (5-4-1) a difesa del risultato. Con queste premesse tattiche, Inter-Porto ha tutta l'aria di essere la classica partita a scacchi: la vincerà chi sbaglierà meno e avrà più pazienza.

Mehdi Taremi è senza dubbio l'uomo più importante nello scacchiere di Conceiçao, la freccia più velenosa nell'arco dei portoghesi. Il 30enne attaccante iraniano, alla sua terza stagione con i Dragoes, ha già raggiunto quota 20 gol stagionali e 11 assist in 34 partite ufficiali e nella fase a gironi di Champions ha lasciato il segno con 5 reti in 5 partite. Con il Porto ha un rendimento clamoroso: 69 gol in 130 presenze. Ma al di là dei numeri, Taremi è un autentico punto di riferimento tattico per Conceiçao: i suoi movimenti in profondità e sulle corsie esterne, uniti alla capacità di difendere e gestire il pallone, consentono alla squadra di respirare in fase difensiva e di saltare una fase di gioco quando si tratta di impostare. Taremi è sostanzialmente un attaccante moderno capace di fare tutto. Per arginarlo, e più in generale per mandare in tilt i meccanismi del Porto, servirà la migliore Inter.