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Inter-Milan 1-0, 5 verità: la rivincita nerazzurra (e di Inzaghi), Barella MVP. Diavolo, le colpe sono condivise

Matteo Zorzoli

Aggiornato 17/05/2023 alle 10:13 GMT+2

CHAMPIONS LEAGUE - Dalla rivincita dell'Inter dopo la corsa Scudetto persa nella scorsa stagione all'analisi della sconfitta del mondo Milan. Cosa ci lascia il derby di Coppa che premia la squadra di Simone Inzaghi che vola verso la finalissima di Istanbul. Diavolo, di chi è la colpa?

Die Spieler von Inter Mailand feiern nach dem Final-Einzug

Credit Foto Getty Images

Dopo 13 anni l'Inter torna in finale di Champions League dominando il Milan anche nella semifinale di ritorno: dopo il 2-0 di una settimana fa decide Lautaro Martinez. Il Toro manda in estasi il mondo nerazzurro in attesa del prossimo 10 giugno quando a Istanbul la squadra di Simone Inzaghi incontrerà la vincente di Real Madrid-Manchester City (all'andata al Bernabeu è finita 1-1). Ecco 5 spunti che ci ha lasciato Inter-Milan (QUI INVECE LE PAGELLE).

La rivincita dell'Inter (e di Inzaghi)

Da "Si è girato Giroud" alla Supercoppa a Riad e la semifinale di Champions dominata in lungo e in largo: l'Inter ha "vendicato" lo Scudetto della scorsa stagione vincendo gli ultimi 4 derby, segnando sette gol e subendone zero. Un filotto che sa di riscatto dopo aver gettato alle ortiche lo Scudetto della seconda stella. I 180' "europei" a San Siro sono una sentenza senza appello e a confermarlo è lo stesso Paolo Maldini: "Tra noi e l'Inter non c'è stata partita". Supremazia fisica, tecnica e tattica. Nella sfida mentale tra gli allenatori ne esce vincitore Simone Inzaghi che in conferenza non si nasconde: "So chi c'è sempre stato e chi non c'era nel momento del bisogno, so quello che è successo in questi mesi, ma ho la fortuna di avere uno staff meraviglioso che in questi 20 mesi mi hanno seguito per filo e per segno, è giusto che ci godiamo serate così tutti insieme". Ora chi osa parlare di esonero?

Inter, ora chi devi tifare?

"Manchester City o Real Madrid? In ogni caso si pesca male" [Simone Inzaghi]
In effetti non ha tutti i torti Inzaghi. Da una parte la squadra che nei prossimi giorni può bissare il titolo nel campionato più competitivo del mondo, dall'altra il club con più Champions League in bacheca allenata dal tecnico che ne ha vinte di più. Decidere chi sia l'avversaria migliore è praticamente impossibile, ci affidiamo allora ai precedenti: nell'ultimo scontro diretto con i Blancos, ai gironi, nella scorsa stagione, i nerazzurri persero sia all'andata che al ritorno (2-0, 0-1). Inter e City non si sono mai incontrate nella loro storia. E, soprattutto, quando si parla di finali, pesa l'esperienza: i Citizens ne hanno all'attivo solo una, persa contro il Chelsea nel 2021. Nonostante il conto aperto di Pep con la competizione, l'uragano Haaland e il genio di De Bruyne propendiamo per gli inglesi...

Barella è l'MVP della semifinale

Potremmo celebrare ogni singolo giocatore nerazzurro, dai tre mattatori a Onana e la difesa fino ai subentrati che hanno sempre mantenuto altissima la qualità in campo, ma c'è un giocatore che rappresenta a 360° l'Interismo: Nicolò Barella. L'ex Cagliari ha macinato chilometri su chilometri, fatto ripartire decine di volte l'azione, arginato qualsiasi iniziativa rossonera ringhiando e, soprattutto, annullato Theo Hernandez, la minaccia più pericolosa del Milan assieme a Leao: raddoppio sistematico e senso della posizione. Chapeau.

Pioli e i cambi, perchè aspettare così tanto?

"Cambi? Li stavo preparando e abbiamo preso gol, poi la partita è quasi finita" [Stefano Pioli]
Il mondo milanista si interroga sull'infinita attesa di Pioli sul fronte sostituzioni: perchè tardare così tanto l'ingresso di forze fresche con un risultato da ribaltare? La domanda è lecita: fatta eccezione per il cambio forzato di Thiaw per crampi, i rossoneri hanno mantenuto lo stesso assetto per 76', precisamente fino al gol di Lautaro che ha messo in ghiaccio la qualificazione. Solo allora Pioli ha richiamato in panchina il poco ispirato Brahim Diaz e Messias per inserire Origi e Saelemaekers. Decisamente troppo tardi.

Milan, le responsabilità sono condivise

A tre giornate dalla fine del campionato il Diavolo non è sicuro di poter disputare la prossima Champions League: in attesa di una decisione definitiva sul "caso Juventus" sia a livello nazionale che europeo, la distanza dal quarto posto è di 4 punti. L'obiettivo minimo è, dunque, a serio rischio ed è fisiologico interrogarsi sulle responsabilità di un possibile fallimento. Guardando la semifinale, insperata a inizio stagione, la differenza con l'organico dell'Inter è palese. Ecco perchè allora le "colpe" del flop ricadono sulla proprietà e, soprattutto, sulla dirigenza che ha lasciato dei "buchi" nella rosa, fornendo a Pioli poche alternative di livello agli undici titolari. Giocatori e allenatore hanno poi "fallito" gli appuntamenti decisivi nelle ultime settimane. Ma non tutto (ancora) è perduto...
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