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PSG-Milan 3-0, 5 verità: Leao a lezione da Mbappè. Calabria vs Pioli, lo spogliatoio rossonero è tranquillo oppure no?

Matteo Zorzoli

Aggiornato 26/10/2023 alle 09:51 GMT+2

CHAMPIONS LEAGUE - Al Parco dei Principi Mbappè vince la sfida a distanza con Leao: da una parte il cinismo del francese, dall'altra la poca lucidità sottoporta del portoghese. Il botta e risposta nel post-partita tra Calabria e Pioli rivela poca tranquillità nello spogliatoio rossonero, ma la qualificazione agli ottavi è ancora alla portata del Diavolo.

Pioli: "Leao mi è piaciuto, certo se avesse fatto gol..."

(dall'inviato a Parigi) - Zero gol in tre partite in questa Champions: tra le 32 squadre della competizione più prestigiosa d'Europa, il Milan condivide il record negativo solo con il Benfica dopo i 270' con Newcastle, Borussia Dortmund e PSG. La serata all'ombra della Tour Eiffel (QUI LE PAGELLE DEL MATCH) è un'autentica lezione di calcio degli uomini di Luis Enrique che offre diversi spunti tecnico-tattici, e non solo. Proviamo ad analizzarla a bocce ferme.

1) Calabria-Pioli, lo spogliatoio del Diavolo non è tranquillo

Partiamo dalla fine, ovvero il botta e risposta tra capitano e allenatore. Nella pancia del Parco dei Principi l'affondo è di Davide Calabria, entrato nel secondo tempo al posto di Thiaw. Il terzino va dritto al punto: "Ci facciamo il c*** a Milanello ogni giorno, conoscevamo l'importanza della partita. Chi non ci crede, stia a casa". Immediata la replica di Stefano Pioli: "Ha sbagliato. Non c'è nessuno che lavora con poca attenzione o poca disponibilità". La sconfitta brucia (anche perchè arriva subito dopo la prestazione deludente in campionato con la Juve), ma le parole del capitano rossonero fanno trasparire un'insofferenza di fondo. Una spaccatura all'interno dello spogliatoio? L'azzurro non fa, ovviamente, nomi, ma perchè uscire così allo scoperto? Non sembra una frase buttata lì a caso. Il tecnico ha cercato di buttare acqua sul fuoco, ma quel "Chi non ci crede, stia a casa" sarà sicuramente un tema di dibattito in settimana a Milanello. Anche perchè domenica c'è un'altra supersfida, al Maradona, contro il Napoli campione d'Italia. Le incomprensioni sono così strane, sarebbe meglio evitarle sempre...

2) Leao a lezione da Mbappè

”Mbappé è molto più seconda punta, molto più attaccante. Stiamo parlando del miglior giocatore al mondo. Leao è uno che vuole diventare un giocatore di alto livello. A me è piaciuto, certo che se avesse fatto gol sarebbe stato meglio. Ha lavorato sempre in uno contro uno contro Marquinhos che è un grandissimo difensore. Dovrebbe concludere meglio" [Stefano Pioli]
E' stato il tema della vigilia, almeno giornalisticamente parlando. La sfida delle stelle, da una parte Mbappè, dall'altra Leao. Ebbene, il confronto, per ora, non esiste. Le statistiche sono impietose: da una parte 2 gol in 18 partite di Champions, dall'altra 42 in 64 (che potevano diventare 43 se Maignan non si fosse superato nel finale, spedendo sul palo un diagonale del francese diretto nell'angolino). A livello internazionale il campione del mondo incide e manda al manicomio qualsiasi difensore (Tomori e Thiaw ne sanno qualcosa), il portoghese nell'ultimo quarto di campo non è cinico, come del resto tutto il reparto offensivo del Milan ultimamente (il colpo di tacco, sciagurato, davanti alla porta contro il Dortmund è ancora negli occhi di tanti tifosi milanisti). E' vero: nei 90' Leao è stato l'unico rossonero a tentare davvero di impensierire Skriniar & Co, ma con iniziative personali, sporadiche e senza mai andare al tiro in maniera pulita. Lezioni come quella del Parco dei Principi possono servire...
  • Le partite di Leao e Mbappé a confronto (fonte Sofa Score)
-MBAPPE' LEAO
Minuti giocati9090
Gol segnati10
Tiri in porta41
Tuori fuori dallo specchio14
Pali/traverse colpiti10
Dribbling tentati (completati)7 (3)6 (3)
Palloni toccati4649
Passaggi chiave21
Precisione passaggi26/32 (81%)14/19 (74%)
Palloni persi 1118
Expected Goals creati 0.550.19

3) Incubo uno contro uno: manca lo schermo a centrocampo

Il Milan aveva anche approcciato bene al match, pressando il PSG già sulla trequarti, ma in trasferta, contro una delle squadre più forti al mondo, per di più col giocatore più forte e veloce in circolazione, non si possono concedere decine di ripartenze a campo aperto. Dopo 4', su Dembelè, Thiaw ha commesso lo stesso errore di tre giorni fa in marcatura su Kean. E spesso anche Tomori si è ritrovato in ritardo in fase di ripiegamento. Il peccato originale è probabilmente da ricondurre al nuovo centrocampo ibrido che non fa schermo in fase difensiva e fatica a ispirare l'attacco, Insomma, con Tonali, Bennacer e, due anni fa, con Kessie il Milan non prendeva tutte queste ripartenze. In attesa del ritorno dell'algerino, a Parigi ha pesato, e non poco, l'assenza di Loftus-Cheek sotto questo aspetto.

4) Zaire-Emery, il futuro è ai suoi piedi

"Una delle migliori cose successe da quando sono arrivato, Galtier gli aveva dato fiducia nella scorsa stagione e noi abbiamo continuato a dargliela perché è un giocatore diverso dagli altri. A 17 anni è già un esempio per le nuove generazioni" [Luis Enrique]
E' lo stesso allenatore spagnolo, in conferenza stampa, a eleggere il centrocampista francese classe 2006 (2006!!!) uno dei migliori prospetti della cantera parigina, e non solo. In campo si muove come un veterano, firmando due assist di pura classe. Prestazione da MVP assoluto: sontuosa la giocata con cui manda in porta Mbappé, concede il bis apparecchiando per il terzo gol di Lee Kang-in. Il futuro è ai suoi piedi.
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Warren Zaïre-Emery (PSG)

Credit Foto Getty Images

5) Milan, qualificazione ancora aperta

Al giro di boa, in chiave qualificazione agli ottavi, tra le italiane impegnate in Champions, il Milan è quella messa peggio: a 2 punti è fanalino di coda del Girone dela Morte, ma lo stesso PSG capolista a quota 6, per quanto notevolmente superiore nel confronto diretto, non è in fuga, e le altre due avversarie, Borussia Dortmund e Newcastle, sono solo a +2 dai rossoneri. Bisognerà battere sia i tedeschi, in casa il 28 novembre, sia gli inglesi, in trasferta il 13 dicembre e sperare che il PSG non perda più punti per strada nel frattempo. Prima, però, il 7 novembre c'è Luis Enrique, a San Siro. Una vittoria, ma anche un pareggio, contro Mbappè e compagni potrebbe sparigliare ulteriormente le carte. Ma innanzitutto serve trovare la via del gol, visto che il Milan è diventata la prima squadra italiana a non trovare lo straccio di una rete nelle ultime cinque partite consecutive giocate in Champions League.
  • Milan, in astinenza da gol da 497': dal doppio derby al PSG, il piatto piange. E l'ultimo gol in Champions risale al 18 aprile 2023 (191 giorni fa)
Milan-Inter (10/5/2023)0-2
Inter-Milan (16/5/2023)1-0
Milan-Newcastle (19/9/2023)0-0
Borussia Dortmund-Milan (4/10/2023)0-0
PSG-Milan (25/10/2023)3-0
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