Guardiola ricorda il caso doping e lancia una frecciata alla FIGC: "Dovrebbero scusarsi, ma so che non succederà"

Pep Guardiola, alla vigilia dell’esordio stagionale in Champions League del suo Manchester City contro il Napoli, ha ricordato in un'intervista a Sky Sport il suo periodo da giocatore a Brescia, tra il rapporto con Carlo Mazzone e un caso doping mai davvero digerito per modalità e tempi: "Mazzone? È stato un privilegio conoscerlo in vita, imparare da lui. Mi ha anche sostenuto in un momento di difficoltà, quando tutti gli stranieri arrivati quell’anno in Italia sono stati accusati di doping. Ma il problema era a Milano, un centro sportivo che ha truffato: noi eravamo lì e siamo stati beccati. Sette anni dopo mi hanno assolto, magari un giorno la Figc mi chiederà scusa, ma so che non succederà…", ha raccontato Guardiola a Sky Sport.

Il riferimento è al campionato 2001/2002, quando Guardiola, al primo anno in Serie A con il Brescia, fu coinvolto in due controlli antidoping risultati positivi al nandrolone: Piacenza-Brescia del 21 ottobre 2001 e Lazio-Brescia del 4 novembre 2001. La vicenda comportò una squalifica di quattro mesi e, nel 2005, una condanna in primo grado a sette mesi con sospensione della pena. Tuttavia, nell’ottobre 2007 la Corte d’Appello di Brescia accolse il ricorso dell’ex centrocampista, assolvendolo con formula piena "perché il fatto non sussiste" e chiudendo così definitivamente una vicenda.