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Storia dei Mondiali: 1934

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Pubblicato 23/05/2006 alle 18:42 GMT+2

Disputata in Italia, la Coppa del Mondo sbarca per la prima volta in Europa, ma senza la nazionale detentrice, l’Uruguay, che boicotta la competizione. Attraverso la storia, la finale, la stella, il gol e gli aneddoti, riviviamo insieme i grandi momenti d

Ancora difficoltà
Come nel 1930, anche la Coppa del Mondo del 1934 in Italia, provoca alcune contrarietà per la lunga distanza da coprire. Questa volta sono le nazionali sudamericane a protestare e a non rispondere con entusiasmo alla manifestazione. In segno di rappresaglia per le numerose defezioni delle squadre europee quattro anni prima, molte nazionali sudamericane, come l'Argentina e il Brasile, mandano in Italia la seconda squadra. L'Uruguay, invece, non si degna neppure di venire in Europa per difendere il titolo. Una politica che viene immediatamente ripagata dagli scarsi risultati. Dopo un'attraversata di 13.000 km, infatti, l'Argentina e il Brasile non disputano più di una partita, una sconfitta, che le costringe a rifare le valige. Dal punto di vista numerico, comunque, questa Coppa del Mondo, che si disputa dal 27 maggio al 10 giugno 1934, è notevolmente più incoraggiante rispetto alla precedente. Trentadue nazioni vi prendono parte, tanto che è necessario stabilire un girone preliminare (anche l'Italia, nonostante sia il paese organizzatore deve parteciparvi) alla fine del quale 16 squadre vengono scelte per la fase finale.
Dure battaglie
Per i quarti di finale si trovano di fronte Italia e Spagna. A Firenze, c'è un incredibile calore e l'invalicabile difesa spagnola regge molto bene agli assalti e al gioco duro della nazionale italiana: alla fine dei supplementari il risultato è ancora sull'1 pari. All'epoca non esiste la soluzione dei rigori e l'incontro si deve ripetere il giorno seguente. Entrambi i tecnici cercano di dare un momento di respiro alle proprie truppe chiamando in campo alcune forze fresche (cinque cambi nell'Italia e sette nella Spagna). Alla fine sarà il centravanti italiano, Giuseppe Meazza a mettere a segno l'unica rete dell'incontro. Due giorni più tardi la storia si ripresenta praticamente identica nella semifinale contro l'Austria a Milano. Sul campo di San Siro, zuppo per la pioggia torrenziale caduta in precedenza, è ancora Meazza, in campo per la quarta partita consecutiva in una settimana, che mette a segno il gol decisivo per accedere alla finale dove l'Italia affronta la Cecoslovacchia, vincitrice sulla Germania in semifinale.
La finale: Italia-Cecoslovacchia (2-1, dopo i supplementari)
Domenica 10 giugno, a Roma, davanti a 55.000 spettatori (tra cui Mussolini che secondo la leggenda paga addirittura il proprio biglietto) gli italiani conquistano con fatica la 2a edizione della Coppa del Mondo. Di fronte a una Cecoslovacchia ispirata, gli azzurri fanno fatica a fare il loro gioco e incassano la rete avversaria messa a segno da Puc al 71'. Grazie a Orsi (81'), l'Italia pareggia e riesce ad agguantare i supplementari. Fase che sarà fatale alla Cecoslovacchia. Gli italiani vacillano quando Meazza si infortuna per un tackle, ma nonostante il dolore riesce, al 95', a servire a Schiavio la palla del gol della vittoria finale.
La star: Giuseppe Meazza
La grandezza del calcio italiano è nata con lui. Precoce, Giuseppe Meazza ha iniziato la sua carriera in serie A a 17 anni con la maglia dell'Inter. Abile sia come uomo assist sia come goleador, arriva molto presto in nazionale dove realizzerà 33 reti in 55 partite. In occasione del Mondiale del 1934, Meazza ne segna due tra cui quello decisivo contro la Spagna nei quarti di finale. In finale, anche se non segna riesce a fornire la palla decisiva a Schiavio per il gol della vittoria nei supplementari. Deceduto nel 1979, gli è stato dedicato lo stadio milanese di San Siro in cui ha giocato con la maglia di entrambe le formazioni milanesi.
Il gol: Fawzi (Egitto)
Prima squadra africana a partecipare a una Coppa del Mondo, l'Egitto ricorderà per sempre la doppietta messa a segno da Fawzi contro l'Ungheria negli ottavi di finale. Andando in rete al 35' e al 39', l'attaccante egiziano ha permesso alla sua squadra di raggiungere la parità prima dell'intervallo. Dominati nella ripresa, i compagni di Fawzi furono sconfitti per 4-2. Bisognerà aspettare il 1974 per vedere di nuovo una formazione africana (lo Zaire) in una fase finale della Coppa del Mondo.
Monti, la scelta giusta
Presente alla Coppa del Mondo del 1930 nelle fila dell'Argentina, Luigi Monti si era dovuto piegare in finale all'Uruguay. Deluso da questo terribile scacco, il difensore decide di farsi naturalizzare italiano e viene convocato con la nazionale azzurra quattro anni dopo. Una scelta azzeccata dal momento che, questa volta, riesce a conquistare il titolo insieme al compagno Orsi, anche lui di origine argentina.
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