Roma, la crisi è aperta: impresa Spezia ai calci di rigore, giallorossi eliminati dalla Coppa Italia

Succede che, in meno di 24 ore, l'Alessandria sbanca Marassi e lo Spezia gira il remake di "Roma città aperta". Succede che in semifinale di Tim Cup avremo un outsider fra i Grigi piemontesi, primi in Lega Pro, e le tenaci Aquile di Mimmo Di Carlo, undicesima forza del campionato cadetto... Qualcuno, chi non soffrirà di vertigini, volerà lassù, fra le migliori quattro della Coppa Italia, con un quarto di finale da tenersi già stretto sotto l'albero.

Spezia propositivo in pressing fin dal primo minuto contro la difesa alta della Roma, che si rende pericolosa solo con due filtranti verticali e un tocco di prima di Salah per Dzeko, a segno in offside. Garcia inverte i suoi esterni per le difficoltà di Iturbe e applaude l'ispirato Uçan, che incrocia un destro dal limite di poco a lato a portiere battuto, ma la migliore occasione del primo tempo la confezionano Le Aquile quando, su un tiro di Situm sfuggito in presa bassa a De Sanctis, Castan anticipa Nene a centro area con un grande intervento.

Le difficoltà della Roma proseguono nella ripresa, con lo Spezia abile in ripartenza grazie alla corsa di Nene (mancino esterno rete) e i giallorossi fuori target con Salah oltre a un docile colpo di testa di Maicon e un destro dalla distanza di Lucas Digne - ultimo cambio di Garcia per Emerson Palmieri, sfiancato dai crampi al suo debutto dal primo minuto - parato in due tempi da Chichizola. Il portiere delle Aquile viene infatti impegnato in tuffo solo a tempo scaduto da un destro a giro di Uçan.

Nel primo tempo supplementare, la Roma è più attiva e conclude con Florenzi, di grande intesa con Uçan, e Dzeko che schiaccia di testa fra i guanti di Chichizola mentre Maicon buca in area, da ottima posizione, una palla rimpallata sull'ennesimo passaggio diel trequartista turco. La verità però è che lo Spezia, che non perde mai la misura fra i reparti e, con una marcatura di rotation su Pjanic che soffoca la costruzione del gioco, merita di calciare i rigori all'Olimpico dopo un destro del bosniaco alzato sopra la traversa dal limite.

Aquile infallibili dal dischetto, coi rapaci Terzi, Nene, Juande e Gennaro Acampora tutti a segno dagli undici metri fatali invece ai bosniaci della Roma, perché Miralem Pjanic sulla traversa ed Edin Dzeko sciagurato alle stelle, condannano la Roma alla durissima contestazione dei pochi spettatori... A dire il vero già iniziata coi fischi fra le pochezze giallorosse dei novanta regolamentari. Nel settore ospite dell'Olimpico intanto, gli spalti sono gremiti e festanti, perché lo Spezia firma l'impresa e si regala una storica qualificazione ai quarti di Coppa Italia.

Salih Uçan. Si fa ammonire troppo presto e rischia il rosso a inizio ripresa, avventato a centrocampo, però è l'unico a impegnare il portiere avversario e mostra le migliori giocate della partita nello stretto e di prima intenzione.

Juan Iturbe. Lontano dalla Roma e dall'Italia, con una trattativa di mercato già in dirittura d'arrivo a Watford. Bocciato dopo un'ora di fumo, come il maldestro Vainqueur.

Roma (4-3-3) De Sanctis 5; Maicon 5,5, Castan 7, Rüdiger 6,5, Emerson 6 (79' Digne 6,5); Pjanic 5, Vainqueur 4,5 (64' De Rossi 5,5), Uçan 7; Salah 6, Dzeko 4,5, Iturbe 4 (60' Florenzi 6). Allenatore: Rudi Garcia 5,5

Spezia (4-4-2) Chichizola 6; Martic 6, Valentini 6,5, Terzi 7, Migliore 7; Misic 6 (77' Ciurria 6), Brezovec 6,5 (66' Juande 6,5), Canadjija 6, Situm 7; Catellani 7 (98' Acampora 6,5), Nene 7. Allenatore: Domenico Di Carlo 7

Arbitro: Marco Di Bello di Brindisi

Ammoniti: Uçan, Vainqueur, Rüdiger; Terzi, Nene

Gol: 0-0 dopo i tempi supplementari, 2-4 ai calci di rigore

Rigori: De Rossi, Digne; Terzi, Nene, Juande, Acampora